Casaluce. Comitato festa della Madonna, il Tribunale: l’ex maresciallo Carione non è più presidente
Il maresciallo in pensione Giuseppe Carione non è più il presidente del Comitato festeggiamenti della Madonna di Casaluce.
La vicenda è chiusa: è questo il responso, depositato il 13 giugno, del dottor Arminio Salvatore Rabuano, presidente del Tribunale di Napoli Nord (Aversa) cui si era rivolto il sottufficiale in pensione della Guardia di Finanza ed ex Presidente del Comitato Festeggiamenti della Madonna di Casaluce con un suo ricorso d’urgenza contro il provvedimento di cancellazione dello stesso Comitato dal Registro dell’Agenzia delle Entrate, da parte del Parroco don Michele Verolla, rettore del Santuario Santa Maria ad Nives di Casaluce.
Per conseguenza, mercoledì 15 giugno, la prevista, consueta traslazione della statua della Madonna dalla Chiesa di Casaluce alla Chiesa Madre Cattedrale di Aversa, come da tradizione secolare, sarà organizzata, gestita e coordinata dal Parroco e non più da Giuseppe Carione.
Dopo una lunga battaglia giudiziaria tra il prelato e il militare in congedo, l’ha avuta vinta il prete, che ha schierato un pool di avvocati esperti nel campo del diritto canonico: Roberto Santoro, civilista e presidente della camera civile sammaritana; Gaetano Crisileo (nella foto qui sopra) penalista e cultore di ricerca in diritto ecclesiastico presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Vanvitelli; il professor Federico Gravino, dottore di ricerca e docente di diritto canonico presso la stessa università; il professore, sacerdote Gennaro Fusco, dottore di ricerca nella cattedra di Diritto Ecclesiastico e Canonico al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Vanvitelli e Difensore del Vincolo presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale di Napoli, esperto e riconosciuto studioso nella materia canonica: tutti sotto la supervisione del loro titolare di cattedra, professore Raffaele Santoro, ordinario di diritto canonico e di diritto ecclesiastico presso lo stesso Ateneo.
Ora il maresciallo Carione, assistito dagli avvocati Fabio Mencocco e Luigi Vitale, dovrà arrendersi e deporre le armi atteso che, ove mai dovesse sottoscrivere qualunque documento anche quale presidente delegato del Comitato, incorrerebbe in un reato penale e verrebbe pertanto denunciato per usurpazione di titolo e non solo.
Non era bastata la nota, indirizzata al Carione, con cui il vescovo di Aversa aveva chiarito che è sempre il parroco competente a gestire i comitati, atteso che, per fermarlo, è stata necessario il provvedimento di un magistrato.
Di recente, nel corso di un incontro con i mass media, il vescovo Spinillo, dopo aver richiamato una nota, emanata nel 2013 dalla Conferenza Episcopale Regionale Campana, si era espresso in questi termini:
“Le norme incidono in particolare sulla formazione del comitato organizzatore, sulle offerte ma anche sulla processione vera e propria.
Il Comitato deve essere presieduto dal parroco ed ha durata limitata all’organizzazione della festa.
In nessun modo un Comitato, per sua natura temporaneo e occasionale, può essere trasformato in associazione che abbia caratteristiche di stabilità e un proprio codice fiscale“.
Il Giudice presidente, dottor Rabuano, ha emesso la sua decisione in sintonia con questa linea in quanto un comitato non è assolutamente un’associazione e non può munirsi di codice fiscale.
Peraltro i difensori di don Verolla nel costituirsi in giudizio avevano depositato una lunga memoria scritta con la quale avevano ampiamente spiegato che il presidente di un comitato festeggiamenti incardinato presso una parrocchia ha un incarico a tempo determinato, nel senso che dura solo per il periodo dei festeggiamenti in corso e poi decade, e fa capo esclusivamente al parroco, come prevedono appunto le norme di diritto canonico, e lo stesso parroco può revocare l’incarico in qualsiasi momento.
Norme del diritto canonico che aveva ben ribadito il vescovo di Aversa, monsignor Spinillo, di recente pubblicamente, ma anche precedentemente in una lettera a Carione, per rispondere alle sue lamentele.
Resta intanto in piedi una serie di denunce del parroco contro il maresciallo Carione, per ipotesi di reato commessi dal sottufficiale ai suoi danni, per cui il sacerdote ha dato incarico agli avvocati penalisti Gaetano e Raffaele Crisileo (quest’ultimo nella foto qu accanto) di assisterlo per conto proprio e del Santuario Santa Maria ad Nives di Casaluce; denunce che hanno provocato una serie di procedimenti penali pendenti contro lo stesso Carione presso il Tribunale di Napoli Nord.
Il sottufficiale, indagato per diverse ipotesi di reato in cui don Michele Verolla è persona offesa, a breve vedrà fissato il processo.
Intanto il Pubblico Ministero che segue l’indagine penale a carico del Carione ha delegato la polizia giudiziaria per compiere ulteriore attività investigativa, sempre a carico del sottufficiale in pensione.
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