13 giugno 2022, la Città di Teano e il suo circondario rendono Memoria a Sant’Antonio
La Città di Teano e il suo vasto comprensorio come da tradizione secolare, domani lunedì 13 giugno, giorno in cui la Chiesa celebra la Memoria di Sant’Antonio da Padova, festeggiano il predetto Santo, religioso e presbitero portoghese dell’Ordine francescano dei frati minori.
I frati minori dell’Ordine francescano del convento e dell’annesso santuario, strutture ubicate sulla collina a sud di Teano, guidati dal fattivo e propositivo Superiore-Guardiano fra Fedele Mattera OFM, hanno organizzato i festeggiamenti “2022” con sapienza e sobrietà fondendo, altresì, un momento devozionale anche con la cura del Creato nella predicazione ordinaria.
Questa sera, domenica 12 giugno, a conclusione della solenne “Tredicina”, ore 18.00, celebrazione dell’eucarestia presieduta dal Ministro Provinciale dei frati minori, Fra’ Carlo Maria D’Amodio, alla quale farà seguito, ore 19.00, la tradizionale e sentita processione in onore di Sant’Antonio con il seguente itinerario: Via Casi (collina di Sant’Antonio), Via Sturzo, Via De Nicola, Via Gramsci, Via Sturzo, Piazza Unità d’Italia, Piazza Marconi, Via Garibaldi, Piazza Vittoria, Piazza XXIII Settembre, Corso Vittorio Emanuele II, Via Delle Chiaie (rampe), Viale Italia, Viale Sant’Antonio, Via Casi (collina di Sant’Antonio).
Lunedì 13 giugno, giorno della festività del Santo, ore 10.00, solenne liturgia eucaristica presieduta dal Vescovo delle Diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo, Mons. Giacomo Cirulli, e quella serale, ore 20.00, dal novello sacerdote Don Pietro Robbio.
Martedì 14 giugno, ore 20.00, conclusione dei festeggiamenti con la celebrazione della Santa Messa di ringraziamento al Santo, presieduta dal Superiore-Guardiano del Convento. Alla celebrazione eucaristica parteciperanno gli amministratori comunali eletti nella consultazione elettorale di domenica 12 giugno u.s., i membri della famiglia francescana, i volontari del santuario, i componenti dell’Agesci Teano 3, i “portatori del Santo” e tutti coloro che hanno collaborato per la celebrazione della “festa”. Al termine della celebrazione eucaristica si procederà alla reposizione della statua del Santo.
Sant’Antonio da Padova, al secolo Fernando, nacque a Lisbona il 15 agosto 1195 da una nobile e agiata famiglia portoghese. La vocazione sacerdotale in Fernando si manifestò già all’età di 15 anni e questa lo motivò ad entrare quale novizio nel monastero di San Vincenzo a Lisbona. Successivamente si trasferì nel maggiore centro culturale del Portogallo, monastero di Santa Croce di Coimbra, appartenente all’Ordine dei Canonici regolari di Sant’Agostino, ove si acculturò in Scienze e in Teologia e si preparò all’Ordinazione sacerdotale che riceverà nel 1219, all’età di 24 anni. L’anno successivo, 1220, lasciò il citato Ordine per il forte legame che questo aveva instaurato con Re Alfonso II e realizzò il suo desiderio di transitare tra i frati minori dell’Ordine francescano e mutò il suo nome da Fernando in Antonio, scelta compiuta per onorare un abate eremita egiziano. Alla fine dello stesso anno, 1220, chiese ed ottenne dai superiori il permesso di partire per il Marocco per evangelizzare quella Terra ma durante il viaggio venne colpito da febbre malarica e i compagni lo convinsero, a fatica, a lasciare la Terra africana. Altre fonti, anche queste meritevoli di considerazione, sostengono che Antonio non arrivò mai in Marocco, si ammalò subito dopo la partenza da Lisbona, la nave venne spinta da una tempesta e riuscì ad approdare a Messina, ove venne curato dai francescani del luogo e in pochi mesi guarì.
Marta Ferraro nel socializzare la vita di Sant’Antonio scrive che da Messina arrivò ad Assisi e poi a Forlì, dove i frati scoprirono le sue grandi doti di predicatore. Morì il 13 giugno 1231, all’età di 36 anni, probabilmente per una malattia cardiaca, nel convento di Arcella, in viaggio per raggiungere Padova da Camposanpiero. Per le sue grandi doti e spiccate qualità già in vita era considerato un Santo e dopo appena undici mesi dalla morte fu canonizzato, 1232, da Papa Gregorio IX e ne 1946 dichiarato Dottore della Chiesa ed è venerato anche come protettore dei viaggiatori, delle donne gravide, della famiglia e dei matrimoni.
Sant’Antonio da Padova è il Santo che ha più devoti nel mondo, è Patrono del Portogallo, del Brasile e della Custodia di Terra Santa ed è annoverato tra quelli più amati a Napoli e in Campania. A Napoli per quindici anni, dal 1979 al 1814, fu venerato Patrono della città in sostituzione di San Gennaro ritenuto un partigiano della Repubblica Partenopea. E’ venerato quale Protettore dalle seguenti realtà ecclesiali dei comuni della Campania: Afragola (Na), Poggiomarino (NA), Montecorvino Pugliano (SA), Anacapri (NA), Cerreto Sannita (BN), Tramonti (SA), Bisaccia (AV), Casola di Napoli (NA), Roccamonfina CE), Montefalcione (AV), Mignano Montelungo (CE), Caggiano (SA), Marzano Appio (CE), Pontelandolfo (BN), Andretta (AV), Pago del Vallo di Lauro (AV), Castello del Matese (CE), Paupisi (BN), Fontegreca (CE), Reino (BN), Fragneto l’Abate (BN), Gallo Matese (CE), Torrecuso (BN), Conca dei Marini (SA), Ginestra degli Schiavoni (BN) e Giano Vetusto (CE).
Nella città di Teano e del vasto circondario la devozione a Sant’Antonio da Padova ha inizio nel 1498 con l’inaugurazione dell’attuale struttura conventuale da parte dei frati minori dell’Ordine francescano e da tale data, nonostante le vicissitudini e le turbolenze subite dai frati, dalla struttura conventuale e dal santuario, non si è mai allentata anzi col passare del tempo si è sempre più rafforzata.
(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)