DA CARTA BIANCA A CARTA IGIENICA… LA RAI DECLASSA LA BERLINGUER
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I big dem in silenzio sul taglio di Berlinguer. La Rai non smentisce
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Il giorno dopo la notizia della chiusura di #cartabianca, in Rai molte bocche restano cucite. La decisione era nell’aria, ma quasi nessuno ha voglia di parlare di un programma che sparisce. Una scelta, tra l’altro, che riguarda più la politica che l’azienda. Perché, nonostante una prima parte di stagione difficile, il programma di Bianca Berlinguer aveva ripreso a crescere proprio con l’inizio del conflitto in Ucraina, tanto da vincere, in un paio di occasioni, la serata del martedì contro Giovanni Floris e Mario Giordano.
Numeri buoni che, però, forse a qualcuno davano fastidio. Come fastidio davano a buona parte della politica e del governo le opinioni espresse sulla guerra da Alessandro Orsini, ma pure le ospitate della giornalista russa legata al Cremlino Nadana Fridrikhson. “Hanno chiuso il programma per Orsini. O forse hanno colto la palla al balzo”, si vocifera in Viale Mazzini.
Non è la prima volta che la Rai chiude programmi di successo. Anche se forse non è detta l’ultima parola. La Rai non conferma la chiusura, ma nemmeno la smentisce. “Vedremo alla presentazione dei palinsesti, ma la decisione è presa”, conferma una fonte. “Sembra che l’azienda sia affetta da una sindrome: prima si costruisce un programma, poi si mira a distruggerlo. A volte il prodotto è l’ultima cosa che conta”, commenta sconsolato un autore della tv pubblica. Da quelle parti lo sport preferito sembra esser quello di remare contro i propri campioni, far loro la guerra. “Sull’informazione non c’è un progetto. Si può essere d’accordo con Fuortes sul logoramento dei talk show, ma bisogna poi spiegare qual è l’alternativa…”, riflette un’altra fonte.
Nel frattempo vengono confermate le indiscrezioni secondo cui quella su Berlinguer è stata una decisione più politica che aziendale. Intendiamoci: la giornalista a Viale Mazzini ha estimatori e nemici, come tutti i conduttori. Ma da tempo era parecchio isolata. Curioso è però il fatto che tra i primi imputati della cancellazione del programma ci sia proprio quel Pd che in passato l’ha sempre difesa, anche per il nome che porta. Bianca è pur sempre la figlia del grande e rimpianto segretario del Pci. Ma gli attacchi nei suoi confronti sull’Ucraina sono arrivati soprattutto dal Nazareno. E ieri, da lì, silenzio. Nemmeno una parola di solidarietà.
Poi si è messo in mezzo Palazzo Chigi. E, nonostante le rassicurazioni fino a prima dell’ultima Vigilanza, le cose per lei sono precipitate dopo un incontro tra Carlo Fuortes e il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli, che avrebbe espresso all’ad le perplessità di Mario Draghi sul tenore delle ultime puntate. Da qui la decisione di tagliare il programma, scelta che in azienda è stata più subìta che voluta, almeno da parte di Mario Orfeo. Mentre non avrà fatto le barricate Franco Di Mare visti i pessimi rapporti con la conduttrice dai tempi il cui il direttore di Raitre fece fuori Mauro Corona. Da allora i due non si sono più parlati.
La notizia arriva anche in Vigilanza, dove mercoledì Fuortes aveva pronunciato il suo de profundis sui talk. “Che la formula sia uno strumento usurato è opinione anche condivisibile. Se però si vogliono fare operazioni mirate su singole trasmissioni o giornalisti, allora non ci sto, non è questo che serve alla Rai”, dice Primo Di Nicola (M5S). “Le parole di Fuortes, che nessuno ha contestato, s’inquadrano nel contesto di una riorganizzazione della Rai che passa dalle direzioni di genere e riguarda anche l’informazione. Considero improprio far precipitare il tutto su Berlinguer, ma ripensare i programmi ci sta”, osserva Valeria Fedeli (Pd).
In difesa di #cartabianca, oltre a Giuseppe Conte, si schiera, a sorpresa, Adriano Celentano. “Una notizia gravissima e scioccante che stronca in pieno le ginocchia democratiche della nostra Italia”, scrive il popolare cantante su Instagram. Per poi aggiungere: “Io non sono d’accordo con le tesi del professor Orsini, ma è profondamente ingiusto non farlo parlare. E poi critichiamo Putin quando fa arrestare quelli che manifestano contro la guerra…?”.
FONTE:
DI GIANLUCA ROSELLI
8 MAGGIO 2022
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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