Visitare Napoli: ecco i luoghi più curiosi e strani da non perdere
Al giorno d’oggi, grazie all’evoluzione tecnologica, si può arrivare praticamente dappertutto in pochi e semplici click. Le attività della vita di tutti i giorni sono cambiate in maniera decisamente importante anche grazie al boom del web e degli smartphone.
Il settore del turismo, in compagnia di quello dell’intrattenimento, come dimostrato dal portale NetBet blackjack online, sono cresciuti in maniera impressionante grazie allo sviluppo di internet. Tra l’altro, sul web si possono trovare delle soluzioni alternative ai classici itinerari e tour che vengono proposti nelle città più importanti. Ad esempio, se sognate di visitare una Napoli diversa da quella che viene consigliata, ecco alcuni consigli per andare alla scoperta di una parte della città come non l’avete mai vista.
La Grotta di Seiano
Percorrendo quella strada che collega Posillipo con Bagnoli, ovvero la discesa di Coroglio, è facile rimanere completamente senza parole di fronte alla spettacolare vista del mare, che però fa da contraltare alla presenza di una zona particolarmente degradata. Ebbene, proprio per questo motivo, in pochi riescono a notare un ingresso del tutto particolare.
In realtà, più che di ingresso, si tratta della Grotta di Seiano. Una galleria realizzata dalla mano dell’uomo durante gli antichi romani, su direzione dell’architetto Lucio Cocceio che si occupò del progetto. La ristrutturazione avvenne ad opera di Ferdinando II di Borbone. Attualmente sono aperti solamente due dei tre cunicoli presenti. Ebbene, in pochi sanno che sir Arthur Conan Doyle, ovvero il genio che ha creato Sherlock Holmes, riuscì ad incastrarsi nel corso di una visita ad uno dei cunicoli in questione. Passata la grotta, si può ammirare un sentiero caratterizzato dalla presenza della tipica vegetazione di queste latitudini e la zona legata a una villa, anch’essa di epoca romana, di Pollione.
Il Giardino di Babuk
Avete presente il bosco di Capodimonte? Ebbene, qui potrete ammirare un’altra meravigliosa zona di Napoli che, in effetti, non è così conosciuta e diffusa. Stiamo facendo riferimento al Giardino di Babuk. Si tratta di un’area verde che si trova all’interno di una struttura residenziale che venne realizzata nel corso del 1500 da parte della famiglia Caracciolo del Sole.
Una vegetazione molto folta di questo giardino permette di nascondere un ipogeo. Si tratta di una zona attorniata da misteri, che venne scavata nel tufo. Alcuni esperti hanno provato a datarlo intorno al 1500. Da notare la profondità di questo scavo, che permette di arrivare fino a 47 metri sotto la strada e che permette di ammirare diverse fasi che hanno caratterizzato la storia del capoluogo campano fino ad arrivare ai bombardamenti che hanno drammaticamente segnato la Seconda Guerra Mondiale.
Una cavità che è ancora parzialmente visibile e rappresenta un luogo estremamente suggestivo, in cui c’è la possibilità di ammirare anche un gran numero di richiami a pratiche esoteriche. Questa parte visibile è stata oggetto di un apposito lavoro per la riapertura, dopo che per un settantennio era rimasta abbandonata. Dopo una profonda pulizia e bonifica, in realtà, c’è ancora tanto da fare, dal momento che sono presenti numerosi cunicoli e tante estensioni che sono ancora chiusi.
Il Palazzo Mannajuolo
Si tratta di un palazzo che è presente nel capoluogo campano nella zona di via Filangieri, all’interno del quartiere Chiaia. In pochi sono a conoscenza del fatto che stiamo parlando di uno dei migliori e più fulgidi esempi di architettura liberty in tutta la città.
Questa struttura venne realizzata nel periodo che va dal 1909 fino al 1911, con la progettazione che venne curata da parte di Giulio Ulisse Airata, sfruttando anche l’aiuto degli ingegneri Gioacchino Luigi Mellucci e Giuseppe Mannajuolo.
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