Capua. Villa comunale, WWF denuncia: alberi recisi e smaltiti come rifiuti: e ‘spuntano’ le antenne
Nuova ‘”strage degli innocenti: le vittime, questa volta, sono gli imponenti lecci e tante altre piante
della Villa Comunale di Capua, che tra fine febbraio ed inizio marzo, sono state oggetto di potature, capitozzature e tagli di ogni tipo.
E ora da dietro svetta un traliccio, orrendo per un centro antico come quello capuano…
Il bellissimo bosco urbano è stato completamente stravolto, in un periodo, tra l’altro, in cui inizia la nidificazione dei piccoli uccelli canori che avrebbero riempito l’aria della città con i loro canti e gorgheggi.
La situazione della Villa era una vera emergenza? Tutti gli alberi erano malati e pericolosi?
La perizia agronomica dice di si, ma davvero l’unica strada era l’abbattimento e potature così radicali?
E da quanti anni quegli alberi sono abbandonati a se stessi, senza cure adeguate che forse avrebbero potuto prevenire o ridurre i danni?
Oggi rimane solo tanto legno a terra, tanto che dopo quindici giorni dall’inizio dei lavori, gli operai stanno ancora caricando i camion con questo prezioso dono della Natura.
Un rifiuto che, o deve essere portato in discarica oppure, visto che si tratta di pregiato e ricercato legno di quercia, verrà molto probabilmente venduto.
Siamo certi che i proventi verranno acquisiti dalla casse dal Comune e serviranno a compensare, almeno in parte, i costi dell’operazione. Molte e più urgenti sono invece a nostro avviso le emergenze ambientali di Capua, per esempio la chiusura da quasi quattro anni del Ponte Nuovo sul Volturno, che determina il rallentamento o la paralisi del traffico veicolare, con importanti ripercussioni sulla qualità dell’aria.
L’approccio al verde urbano, a Capua come purtroppo in tante altre città da Nord a Sud, è figlio di un equivoco: le piante in città sono considerate solo un capitolo di spesa al pari delle strade o delle fogne, e non “oro verde”, un investimento per il benessere dei cittadini, per il miglioramento della qualità della vita, per l’aumento del valore degli immobili e per la riduzione della piccola criminalità.
Forse potrà sembrare strano, ma autorevoli studi dimostrano che dove ci sono alberi e giardini il valore degli immobili cresce e si riduce aggressività e criminalità tra i giovani.
Basterebbero anche solo questi due ultimi benefici per giustificare la cura e l’incremento delle piante in città, senza contare il miglioramento della qualità dell’aria, la riduzione dell’inquinamento e dei rumori, la mitigazione degli eccessi termici.
Le Nature based solution sono l’unica risposta possibile alla crisi ambientale che ci attanaglia. In un momento storico in cui il contrasto ai cambiamenti climatici è parte fondamentale dell’agenda dei governi di tutte le Nazioni del Mondo e in cui alberi e arbusti sono considerati parte fondamentale delle strategie di ostacolo alle modifiche del clima, nelle nostre città si va controcorrente.
Invece di piantare e curare le piante, si taglia e si uccide. Le piante sono esseri viventi e vanno curate così come si fa con cani e gatti e non manutenute come fossero se lampioni stradali.
Dov’è il Piano regolatore del verde o il regolamento del verde urbano, norme che stabiliscano regole chiare e certe sia per i privati che per le pubbliche amministrazioni?
Tali carenze, assieme ad un approccio unicamente economicistico, sono tra le cause di questi atti che non migliorano di certo la salute dei cittadini e la resilienza delle città.
Il WWF Caserta, fin dalla sua costituzione, segnala e contrasta queste situazioni, ponendosi però anche a disposizione dei pubblici amministratori per campagne di informazione e sensibilizzazione o per proporre e sviluppare progetti legati al verde urbano.
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