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Morfopsicologia di Gauguin a 50 anni di Bartolomeo Valentino (*) 

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Morfopsicologia di Gauguin a 50 anni di Bartolomeo Valentino (*) 

Siamo qualche anno lontano dal suo tentativo di suicidio con l’arsenico e da una profonda crisi esistenziale sfociata nell’AUTORITRATTO PRESSO IL GOLGOTA.

Gauguin ,superato il trauma del tentativo di suicidio riprese a lavorare con maggiore lena.

Visione di insieme

Colpisce il suo sguardo fortemente penetrante.I suoi occhi si configurano come due macchine fotografiche con gli obbiettivi sul futuro.Traspare addirittura uno stato di relativa calma. Quale è il morfotipo principale? E’ quello di un CONCENTRATO;morfotipo secondario è a RIENTRANZE E SPORGENZE.E’ un Concentrato perché i ricettori(occhio,naso,bocca) tutti tendono alla chiusura mentre insistono su una superficie del quadro(parte ossea) relativamente grande. Come se in una casa ci fossero finestre molto piccole rispetto al volume dei relativi ambienti. Il quadro,ovvero il suo inconscio vorrebbe esplodere, ma queste energie subiscono il blocco da parte dei ricettori. Siamo di fronte ad una personalità le cui tensioni possono esplodere da un momento all’altro con estrema violenza sfuggendo ad ogni controllo. Le rientranze e sporgenze presenti su ogni piano  stanno a significare conpresenza di elementi di Dilatazione di Ritrazione. Tradotto in termini psicologici vogliono dire  presenza di atteggiamenti psicologici di estroversione e di introversione. Guaguin per tutta la vita ha dovuto lottare contro questi elementi contrastanti non riuscendo a trovare pace nel suo profondo.

Analisi dei piani

Piano superiore

La fronte non appare eccessivamente alta. Vanno registrati due elementi anatomici importanti. Il primo è dato dalla presenza di bozze sopraorbitarie  con il significato di grande predisposizione all’osservazione. Il secondo elemento è dato dalle rughe verticali tra i due occhi ,ovvero presenza di riflessività e concentrazione. Sono carenti le bozze frontali, cioè non era tanto un sognatore né un mistico, ma collegato saldamente alle cose reali, non astratte. E’ questo una caratteristica della sua personalità che si rispecchia in molte sue opere. Gli stessi occhi, un poco infossati, stanno a significare concentrazione e riflessività.

Piano Medio

E’ il piano dominante, quello dunque che condurrà la sua personalità, il suo comportamento. E’ dominante in quanto chiaramente  il più armonico .Comunque, anche in questo piano, vanno registrate delle contraddizioni. Infatti, il ricettore naso, slargato alle narici, presenta  una gobba sul dorso. Dunque , conpresenza di estroversione ed introversione ,cioè  anche di blocco della sua affettività, socializzazione, nelle amicizie. E’ presente ,inoltre, anche una ritrazione latero-nasale cioè distanza nei rapporti con gli altri. L’osservazione del piano affettivo ci consente di cogliere una asimmetria delle due emifacce  con prevalenza della destra  e punta del naso rivolta a destra. Tale asimmetria è fonte di conflittualità tra razionalità prevalente e spinte emotive. Infatti, la emifaccia destra, collegata all’emisfero sinistro del cervello, è quella della razionalità ,e’ la maschera sociale, come si vuole apparire agli altri. L’emifaccia sinistra , collegata al cervello di destra, è quella legata alle nostre emozioni. Naturalmente ammettendo che Guaguin fosse un destrimano. E’ lo era sicuramente in quanto le spinte emotive erano quelle più conflittuali rispetto alla razionalità. Per questo l’emifaccia sinistra è la più ritratta.

Piano inferiore

Il ricettore bocca si presenta con labbra sottili e chiuse, dunque  grande autocontrollo, compreso il parlare. Tale piano è ben presente .Ciò significa che le sue riserve di energia non mancavano .In questo periodo divenne un lavoratore, instancabile.

In conclusione, in Gauguin il piano inferiore(della volontà) va considerato come la sua zona di rifugio, anche se non riusciva a soddisfare l’artista. Perciò scattava la voglia di portarsi lontano per attingere una nuova linfa alle sue opere. In realtà  effettivamente riuscì  ad entusiasmarsi.  Infatti, le opere di questo periodo sono riuscite a trasmetterci la bellezza e genuinità dei luoghi lontani, come Tahiti.

(*) Già Professore di Anatomia II Università di Napoli-Morfopsicologo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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