Cronaca giudiziaria: Il processo per l’omicidio di Serena Mollicone – Il criminologo Lavorino: “Grandissima preoccupazione che ci produce insonnia su quanto apparso sul settimanale giallo: vero esempio di non rispetto del principio di presunzione di innocenza”. Non dormiremo più, ora che il sett
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Giallo di Arce – Processo omicidio Serena Mollicone –
Il criminologo Lavorino: “Grandissima preoccupazione che ci produce insonnia su quanto apparso sul settimanale giallo: vero esempio di non rispetto del principio di presunzione di innocenza”.
Non dormiremo più, ora che il settimanale GIALLO ha pubblicato un parere della criminologa che fa il “punto sulle indagini”, dove la stessa scrive “SERENA MOLLICONE: MI ASPETTO LA CONDANNA DI TUTTI GLI IMPUTATI” per poi (1) parlare (che caso strano!) delle dieci immagini pedopornografiche rinvenute su un vecchio telefonino del m.llo Franco Mottola, un uomo sbattuto dai forcaioli come “IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA CON CONDANNA ANTICIPATA”, (2) terminare collegando concetti non pertinenti e mischiando così pere con mele pomodori, dando uno schiaffone alla logica ed alla scienza e violare il principio di presunzione d’innocenza.
Ci aspettano mesi d’insonnia ed abbiamo perso la speranza nell’assoluzione dei cinque imputati che riteniamo innocenti, speranza infranta dal convincimento della curatrice della rubrica in GIALLO.
Appare evidente che un gruppo di personaggi stia tentando di avvelenare le verità per ammorbare l’opinione pubblica e fare pressione sulla Giuria, con l’intento di fare condannare cinque innocenti: CI AUGURIAMO CHE LA MAGISTRATURA INDIVIDUI QUESTI SOGGETTI!!!
SICURAMENTE SPIEGHEREMO IN MANIERA SCIENTIFICA, TECNICA ED ESAUSTIVA COME MAI NELLA MEMORIA DEL CELLULARE DEL M.LLO MOTTOLA VI FOSSERO TALI IMMAGINI CERTAMENTE NON SCARICATE VOLUTAMENTE DALLO STESSO , CHIARIREMO IL TUTTO AI GIUDICI CON ANALISI TOTALI E SOLIDE.
Quello che ci sembra strano è come mai personaggi (professionisti, giornalisti et similia) che si dicono “superesperti” in scena del crimine, criminalistica, criminologia investigativa, dimostrino di non conoscere (o fanno finta, giusto per buttarla caciara) le dinamiche dei file temporanei, dei browser per navigare in Internet, di applicazioni con titoli fuorvianti. Bisogna essere coerenti: non si possono fare cinque pesi e sette misure secondo la convenienza ideologia di parte processuale, di tifo mediatico e d’interesse di bottega.
CERTO E’ CHE SERENA POTEVA ESSERE SALVATA E CHE CHIUNQUE SAPEVA E NON HA PARLATO IN TEMPO E’ RESPONSABILE DELLA SUA MORTE: LO STIAMO DICENDO (NOI!!!) DAL 2001.
La responsabile dello scritto in GIALLO ancora una volta cade nell’errore di petizione di principio, dando per scontato il presupposto di colpevolezza laddove questa non è stata ancora dimostrata ed ergendosi a Giudice (schierato e parziale) supremo.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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