LE DUE MONOPOSTO FORGIATE AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DEI PILOTI
La F1 checche se nè dica è uno sport tremendamente individuale, la squadra il team lavora con il pilota nella tre giorni di week end, senza contare poi i test invernali e quelli tra un Gran Premio e l’altro, dove si macinano km preziosi per capire cosa può esser migliorato e cosa no, cosa lasciar intatto e cosa modificare.
Vari gli esperimenti e le bizzarrie che sono stati fatti per cercar di rosicchiare dei decimi preziosi favorendo il proprio piloti volete qualche esempio ??? La Tyrrel a 6 ruote, guidata da Ronnie Peterson e Jody Scheckter, l’alettone dietro la Brabham di Lauda, le due ali o deflettori montati sulla Prost (macchina tutta francese bianco/rossa/blè), guidata da Jean Alesì negli anni ’90.
Esperimenti finiti spesso nel dimenticatoio, non è facile trovare il giusto mix, il motore che pesca la benzina, perfettamente per tutto il gran premio, i freni che non devono surriscaldarsi troppo, l’assetto deve essere perfetto e deve esser congeniale al pilota, insomma più elementi nel quale tutto deve andare alla perfezione e non è facile anche perchè alla fine il vincitore è sempre uno nonostante i vari partecipanti che possono essere 20, 30, 40 ecc. ecc., e la storia (tranne rare eccezioni si ricorda e menziona solo i vincitori) il II è il primo dei battuti diceva Enzo Ferrari il drake.
Comunque tornando al lavoro nella tre giorni di gare certamente il contributo della macchina è sulla vettura monoposto stessa, da parte del pilota è comunque decisivo è lui d’altronde che la guida la sperimenta si confronta con la squadra per migliorare assetti e prestazioni , 20/30persone tutte per una persona che chiede ed ottiene, cambi di assetti, spostamento pedaliera, sterzo e quant’altro, il pilota che ha anche una grossa grossissima responsabilità, non deve vanificare il lavoro della squadra la domenica andando a muro cercando di evitare errori, d’altronde le sensazioni durante le prove prima, per prender confidenza col tracciato e la gara poi sono sempre appannaggio dell’uomo in tuta e casco che quando abbassa la visiera è consapevole di esser solo, le comunicazioni dai box sui tempi, distacchi (che sono udibili chiaramente su SKY, nei vari gran premi grazie alle nuove normative) servono a tener alta la concentrazione del pilota ma sono spesso e volentieri un fastidio per lo stesso che sa come vanno le cose (chi meglio di lui) nell’abitacolo e nessuno meglio di lui ha il polso della situazione.
Capita però che ci siano piloti talmente minuziosi da forgiare e sviluppare una vettura perfetta, la vettura perfetta (la perfezione esiste, dopo vari tentativi si può raggiungere ma sono inevitabili sacrifici esperimenti e fallimenti prima di giungere alla agognata perfezione) su tutti Michael Schumacher e Lewis Hamilton.
Ma andiamo in ordine cronologico M. Schumacher arriva in Ferrari nell’anno 1996 rileva il testimone passateci il termine dal francesino di Avignone J. Alesì con cui si scambiano le vetture, il francese andrà sulla italianissima Benetton di Briatore, il tedesco col n. 1 di campione mondo in carica, 2 VITTORIE DI FILA IRIDATE, annate fortunate 1994 e 1995. L’annata 1996 con una vettura la Ferrari F310 GA (Gianni Agnelli) non è molto competitiva il contributo di Michael Schumacher è decisivo il tedesco da sempre il massimo e oltre anche nella messa a punto è precisissimo parla coi suoi uomini i suoi tecnici, si confronta con loro spesso e volentieri esplica con loro tutte le sue sensazioni positive e negative, non lascia nulla al caso non a caso il titolo mondiale lo ha vinto lui, un motivo ci sarà, in F1 i piloti sono comunque tutti fortissimi. A proposito di Schumacher durante una sua intervista (rara nei suoi ultimi anni di vita l’avvocato Gianni Agnelli, stuzzicato su cosa pensasse del tedesco in Ferrari un campione del mondo, non uno qualsiasi l’ultimo arrivato che deve fare la gavetta ad es. disse testualmente “Guardi io ho avuto a che fare con tantissime persone tutte con caratteri diversi spesso non facili, però gli uomini che ammiro di più sono due Michel Platini e M. Schumacher, il motivo lo vorrà sapere sicuramente immagino….Platini non si è mai lamentato con l’arbitro, mai con il terreno mai coi compagni per una giocata sbagliata, almeno non in pubblico e non platealmente, il tedesco Schumacher apparentemente freddo era uno che si confrontava con tutti in squadra a volte ho avuto l’onore e il piacere di conversarci, un uomo che non si è lamentato mai del suo team nonostante le cose non andassero sempre bene, ebbene, io ritengo queste due persone due uomini di grandissima qualità”.
Sotto qualche scatto della F96 di Schumacher l’inizio della sua era la prima vittoria sotto il diluvio a Barcellona, un po’ come il primo amore che non si scorda mai, anche se il mondiale lo vincerà Damon Hill figlio d’arte di Graham pilota con baffetto molto in voga, degli anni 50 molto stimato nell’ambiente, anche DAmon si farà apprezzare riprendendosi anche con merito il mondiale che gli era stato scippato dalla collisione proprio con Schumacher (già sempre lui…sempre in mezzo) ad Adelaide nel 1994 all’ultima corsa col ritiro di entrambe le vetture (Schumacher vettura rotta che quasi decollò, la Williams del britannico costretta a fermarsi ai box con la sospensione piegata che decreto la fine della corsa e delle sue ultime speranze anche al pilota col casco con le strisce bianco e e nere). Il mondiale recita alla fine Hill punti 96, Jacques Villeneuve punti 78 compagno di squadra del britannico a comprova della superiorità netta della Williams quell’annata i numeri parlano chiaro, la Ferrari è stata molto inferiore anche dal punto di vista tecnico infatti Schumi chiude a 59 punti, davanti a Jean Alesì (sulla sua ex monoposto pt. 47, Eddie Irvine il compagno irlandese donnaiolo incallito e scanzonato con l’altra rossa chiude a soli 11 punti per far capire le difficoltà della prima annata e la differenza tra i due piloti.
Annata Ferrai 1997 questa volta la vettura è competitiva la base dell’anno scorso è utile con dati telemetrie ecc ecc, l’annata sarà appannaggio della Williams ancora una volta ma il mondiale si decide nella maniera che non ti aspetti, a Jerez Jacques Villeneuve figlio d’arte dall’amatissimo Gilles (tanto amato quanto compianto Gilles. l’aviatore coraggioso dal cuore impavido, senza macchia e senza paura alcuna) attacca Schumacher che non ci sta, l’ambizione smodata del tedesco lo porta ad effettuare una manovra scorretta collisione che si rivela harakiri per il ferrarista che parcheggia la monoposto nella ghiaia inutili i suoi richiami ai commissari che non lo spingono finisce con gli ultimi praticamente in parata per le due Williams con Hill che scorta senza attaccare il compagno di squadra (sarebbe stato inutile) sino al traguardo una bella intesa tra i 2 piloti sin dalla prima gara in Australia 1996 doppietta Williams con Jacques Villeneuve (buon sangue non mente verrebbe da dire) che non sfigura dinanzi alla prima guida anzi
conduce il suo I GP quasi sempre avanti cedendo a pochi giri dalla fine la sua I posizione per perdite di olio , qualche problemino tecnico che non impedì al canadese d’arrivare al traguardo cedendo come detto la prima posizione immaginiamo a malincuore col casco bianco nero dell’inglese che aveva vistose macchie d’olio evidentemente dovute a perdite anche vistose del suo compagno di squadra davanti.
Comunque finisce con la squalifica del tedesco che perderà tutti i punti tutto cancellato dalla FIA dopo la sua discutibile manovra (Ad Adelaide andò bene d’altronde il tedesco un po’ come Senna non sapeva perdere) tuttavia questo comportamento reiterato portò alla cancellazione di quanto buono di fatto fece il tedesco sulla rossa in quell’annata d’altronde non si può sempre vincere un mondiale, puntando ad abbattere fisicamente e nel senso letterale del termine il proprio rivale.
sotto qualche scatto annata 1997
ANNATA, 1998, ancora un annata da cardiopalma che si deciderà, all’ultima gara, c’è un nuovo rivale, le Williams non sono competitive c’ è un tipo molto riservato molto riservato parla meno del tedesco, guida una vettura argentata con la punta nera, la McLaren Honda, Hakkinen lotta per tutta l’annata col tedesco si decide ancora manco a dirlo a Suzuka all’ultima curva all’ultimo, gran premio ma ci sarà il colpo di scena si decide tutto allo start forse l’emozione un problemino allo start il ferrarista Schumacher, che spegne la vettura, il regolamento parla chiaro, la gara parte ripartenza per Schumacher, che occupa l’ultima casella dello schieramento, rimonta tanto furiosa quanto disperata, ma la Ferrari lo lascerà appiedato quando raggiunge la posizione n 4 la ruota scoppia il tedesco non ha scelta accosta e parcheggia, mondiale al finlandese di ghiaccio Hakkinen con cui però tra i due vi era un rapporto, di sincera stima e rispetto ed anche ammirazione con una rivalità che fu sana mai scorretta (Scorretto fu Coulthard a SPA e ‘pollo’ Schumacher ma questa è un ‘ altra storia gia’ narrata), il sorpasso a tre QUALCHE ANNO DOPO IL 2000 a SPA rimarrà scolpito negli annali di F. Uno lui Schumi e Ricardo Zonta involontario protagonista di un sorpasso EPICO.
Annata 1999, ancora la Ferrari sempre in corsa per la lotta al titolo con Schumacher (I guida ovviamente) ed il suo fido scudiero scanzonato Irvine, La stagione era equilibrata tuttavia alla curva Sotw a Silverstone succede quello che nessuno si aspetta, il tedesco va dritto a si frattura le gambe entrambe, purtroppo per lui mondiale compromesso viene chiamata Mika Salo, a far da scudiero a Irvine che avrà la chance della sua vita vincere e lottare per un mondiale che stava accalappiando vittoria a Zeltweg fondamentale al penultimo gran premio, a Suzuka nella solita terra dei Samurai nel famigerato 8 nipponico si gioca tutto l’irlandese ebbe anche uno scudiero d’eccezione quello Schumacher che non in lotta per il titolo causa infortunio, poi risoltosi per il meglio fortunatamente, si sdebitò in parte aiutando il suo amico scanzonato scanzonatissimo unico ma simpatico, che qualche anno prima in una intervista su chi vince secondo te il mondiale ?? rispose testualmente non me ne importa un fico secco.
Comunque l’ultima gara dicevamo Hakkinen conquista la pole start, va in fuga e trionfa gara e mondiAle sono suoi doppietta gara e titolo per il finnico.
Finalmente si giunge all’annata 2000, dove si continua il duello corpo a corpo tra Hakkinen e Schumacher punto a punto il mondiale sembra prendere una piega verso la casa Mercedes della Stella a Tre punte, a Spa Francoschamps, circuito delle ardenne per piloti veri Schumacher conduce seguito come un’ombra dal solito finlandese quando all’improvviso Riccardo Zonta si para davanti alla Ferrari, qui accade la follia leggendaria del finnico dagli occhi di ghiaccio che sorpassa il doppiato e Schumacher con una manovra imprevedibile e spettacolare F1 d’altri tempi di livello super a 6 stelle.
Dopo lo smacco ricevuto sua maestra Kaiser Schumacher, risponde alla grande negli ultimi quattro gran premi TRIONFANDO sul circuito dell’ otto nipponico di Suzuka, pertanto porterà a casa il trionfo ben 23 anni dopo la corona iridata di Jody Schekter.
Ebbene sì ma cosa c’ è dietro questo trionfo dopo tanto, troppo tempo andiamo a ritroso e facciamo un riassunto veloce: inizia l’annata 2000 dopo la sfortunata parentesi dell’anno prima il mondiale inizia bene ma la F2000 è un’ottima vettura subito veloce (finalmente si oserebbe dire dopo anni di tentativi e fallimenti e andati a vuoto, la sfiga fino a un certo punto) Michael Schumacher forte dell’esperienza degli anni passati mette a punto una vettura fantastica che sarà la base la fondamenta di un palazzo (il paragone non è azzardato per i suoi trionfi futuri).
Dunque tutto l’enorme lavoro di dati telemetrie, gomme , motore benzina e quant’altro serve eccome se serve, la vettura F2000 sarà competitiva tutto l’anno e fortissima oltre che affidabilissima 9 vittorie e molti piazzamenti faranno vincere il kaiser tedesco (finalmente).
Ma da quell’annata scatterà un epopea leggendaria, ossia alloro iridato sino all’anno 2005 per la Ferrari ma come è possibile direte voi ? Così all’improvviso la Ferrari è diventata invincibile o quasi? No è il frutto certosino di un lavoro fatto anno dopo anno dal tedesco che forgia una macchina sempre più forte anno dopo anno, prendendo a base quella dell’anno precedente e perfezionandola ancora di più cercando di renderla migliore (anche se durante l’anno le monoposto cambiano spesso anche assetti e non solo).
Infatti nel mondiale 2001, la vettura sarà ancora più forte ai nastri di partenza, da allora nei cinque anni saranno numeri da record che cerchiamo di sintetizzare per non fare un articolo troppo lungo, la messa a punto del tedesco che scende in pista rasenta la perfezione:
La f2003 GA sarà un’altra grande monoposto targata Schumacher che vincerà quasi a mani basse il campionato facendolo finire quasi a metà campionato, un risvolto ed epilogo incredibile una vettura che possiamo dire, faceva paura a sè stessa tanto era perfetta e performante.
Sarà sempre Suzuka a decretare la fine nel 2005 del ciclo con l’appiedamento del tedesco e la vittoria del leoncino di Oviedo Alonso su Benetton Reanult, un ideale passaggio di consegne.
Dopo il ritiro per motivi anagrafici il ritorno dello stesso Schumacher appare in F1 un altro astro nascente ossia Lewis Hamilton che perde nel 2009 il mondiale appannaggio di Kimi Raikkonen a causa del duello interno fratricida con Alonso , per poi rifarsi l’anno dopo aver vinto quello dell’annata 2008 un po’ a fortuna, ma sicuramente con tenacia all’ultimo giro dell’ultima curva beffando Glock e Massa che stava pregustando il trionfo dinanzi al suo pubblico di casa in visibilio e delirio (Massa che detiene un record particolare l’unico pilota ad esser campione del mondo per soli 36 secondi).
Dopo l’annata 2009, Michael Schumacher avanti con gli anni ma comunque l’uomo dei record in F. Uno a questo punto Lewis Hamilton studia per diventare grande i due anni di transizione nel quale l’inglese cercherà di rubare il mestiere del compagno di squadra pluridecorato che farà solo qualche squillo o ruggito (come la pole a Monaco poi toltagli), la Mercedes non sarà una squadra di punta tuttavia l’inglese nel rubare il mestiere a Schumacher dati gli innumerevoli confronti ed il rapporto tra i due
Negli anni successivi continua il periodo di studio e di empasse della Mercedes, a fianco di Hamilton viene chiamato Jenson Button, che fa delle buone stagioni ma tutta la base della raccolta dati telemetrie porta l’anglo caraibico ad una svolta ad un punto di svolta netto.
Forte dell’esperienza magari anche con il n. 1 il piu’ grande di sempre per molti addetti ai lavori, Schumacher con il cambio di regolamenti si passa agli ibridi, Lewis Hamilon nella messa a punto oltre modo maniacale imita Michael Schumacher e con la sua pignoleria ottiene un risultato simile a quello del tedesco la Mercedes Petronas diviene imbattibile.
Nella stagione 2014 la Mercedes sfrutta le importanti novità tecniche introdotte (in particolare, dei nuovi motori turbocompressi in luogo dei V8 aspirati in uso fino all’anno precedente) per guadagnare un importante vantaggio sulla concorrenza. La superiorità tecnica della scuderia tedesca è evidente già dai test invernali e si conferma anche a campionato incominciato. Anno dopo anno diviene sempre più forte più performante l’egemonia di Lewis Hamilton verrà spezzata soltanto, nell’annata 2016 ma a vincere sarà il compagno di squadra il meno blasonato Nico Rosberg che dopo un’annata fratricida vincerà il titolo ad Abu Dahbi non senza polemiche e di fatto dissolvendo un’ amicizia inziale limpida dopo il successo del pilota tedesco figlio d’arte (Hamilton e Schumacher piloti diversi ma ad entrambi non piaceva arrivare secondi).
Dopo il ritiro di Nico Rosberg all’apice della sua carriera Lewis Hamilton ha in qualche modo portato a termine, il proprio lavoro avendo come scudiero un più mite Valtteri Bottas l’anglo caraibico forgiando anche egli una vettura a propria immagine e somiglianza (Sfruttata da Rosberg come detto) diviene un rullo compressore di record abbattuti domenica dopo domenica.
Soltanto Max Verstappen, nella scorsa annata riesce a spezzare l’egemonia del 7 volte campione del mondo il quale, dopo aver superato il grande kaiser ferrarista Schumacher (da cui ruba anche il mestiere) deve abdicare a vantaggio di un collega più giovane dopo che le annate precedenti erano state ribattezzate Formula Noia, addirittura Formula Hamilton tale e tanta era la sua superiorità su una macchina spaziale grazie soprattutto al suo contributo.
Infine un breve inciso su un pilota italiano che in parte dimostrò l’importanza del pilota, ossia quel Valentino Rossi, che scaricato dalla Yamaha che voleva rimarcare l’importanza del marchio e del mezzo fece un autogol clamoroso infatti Rossi vinse in Sud Africa alla prima gara contro Max Biaggi suo grande rivale proprio alla Honda, rimarcando e dimostrando l’importanza del lavoro del pilota che è colui che meglio di tutti sviluppa la vettura o moto in questo caso, la Honda era stata sviluppata dal dottore che dimostro che nonostante il passaggio in Yamaha brusco ed improvviso l’importanza del fattore umano rispetto al mezzo.
Sotto qualche scatto di Hamilton
sotto qualche scatto di valentino rossi
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