Le spose bambine – IV puntata
Passano gli anni, ma spesso non si cresce con loro. È solo con le esperienze vissute sulla propria pelle che le bambine diventano donne
di Bianca Sannino
Benito si presentò il giorno dopo all’orario in cui solitamente si davano l’appuntamento silenzioso.
Rosa lo attendeva affacciata al balcone, aveva messo il suo abito più bello, quello rosso e bianco, era dello stesso colore del suo viso, pallido come il suo incarnato e vermiglio come le sue guance accaldate per l’emozione.
Aveva avuto appena il tempo di avvertire i suoi genitori che si sarebbe presentato un giovanotto, voleva parlare con loro. Giorgio e Concetta si erano guardati preoccupati, era insolito che un estraneo fosse invitato a casa, dalla figlia poi.
Come si erano conosciuti? Chi era questa persona che aveva avuto l’ardire di presentarsi a casa senza nessun tipo di presentazione formale da parte di qualche conoscente comune.
Conoscevano la figlia però e per questo erano preoccupati, una grande sognatrice, sempre con la testa tra le nuvole, sempre persa nei suoi romanzi e nei racconti alla radio.
Era molto diversa dalla sorella Maria più piccola di lei ma più saggia e matura ed anche da Annuccia, la piccola di casa, attaccatissima alla madre soprattutto da quando il fratello era morto.
Rosa era una rimasta bambina, le brutture della guerra, i disagi, i dolori vissuti non avevano minimamente offuscato gli occhiali rosa con i quali continuava a vedere la vita e la sua ostinazione a vedere solo il bello nelle persone aveva qualcosa di sconcertante. Tacquero quando annunciò che sarebbe arrivato questo giovanotto di cui conosceva a malapena il nome di battesimo.
Aveva avuto, però, l’accortezza di annunciare l’arrivo di Benito quando i suoi fratelli erano usciti per la loro passeggiata pomeridiana, temeva il loro giudizio.
Benito bussò alla porta e Rosa mandò Annuccia ad aprire, Maria si ritirò nella sua stanza mentre Giorgio e Concetta si sedettero sulle sedie del salotto come due inquisitori pronti ad indagare.
Buonasera, mi scuso per l’ardire, sono venuto senza farmi presentare. Sono qui per chiedere la mano di vostra figlia, ho intenzioni serie. La mia famiglia è molto conosciuta, appartengo ai Bovenzi, per la precisione sono il figlio di Giovanni.
Bianca Sannino, docente appassionata nella scuola statale italiana, vive e insegna a Portici da più di vent’anni.
Dopo aver attraversato perigliosi mari in vari ambiti e settori ed essersi dedicata alla redazione di libri saggistici e specifici del settore dell’insegnamento, esordisce oggi nel genere novellistico.
Due lauree, corsi di specializzazione, master non sono bastati a spegnere la sua continua, vulcanica e poliedrica ricerca della verità.
Da sempre, le sue parole che profumano di vita e di umanità, arricchite dalla sua esperienza e sensibilità, restituiscono delicati attimi di leggerezza frammisti a momenti di profonda riflessione.
Nel 2021 inizia la collaborazione con LoSpeakersCorner pubblicando una serie di novelle, tutte al femminile.
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