Quirinale, conclave, ancora fumate nere: il nome della.. cosa?!
Colle, la carica dei 505. Il quorum è sceso, ma il nome ancora non c’è.
QUIRINALE 2022 – LA QUARTA CHIAMA, VERSO IL CONCLAVE
L’attesa per il vertice tra i leader, trattativa in salita. Restano in campo Draghi e Casini Si cerca la terza via
Vale lo stesso per i consensi in aumento per Paolo Maddalena, candidato dagli ex M5S di Alternativa c’è, o per quelli (52) tributati a Pier Ferdinando Casini, che è il nome di Matteo Renzi, ma pure il democristiano che può mettere d’accordo tutti, lo stesso su cui – raccontano – ieri ha puntato Dario Franceschini, per far capire al “protettore” di Draghi, ovvero Enrico Letta, che la partita del premier è bella che finita.
“Ma Draghi non è morto”, ripetevano tutti ieri, quasi per ricordarsi che devono stare attenti a fare troppi calcoli, che l’ipotetico disastro delle mediazioni potrebbe ancora costringerli a rivolgersi a lui. Lui che – a dirlo alle telecamere del fattoquotidiano.it è Giancarlo Giorgetti, il più draghiano dei leghisti – “se nessun lo vuole votare, mi pare difficile che diventi presidente”.
Eppure aleggia un monito, che per alcuni porta ancora dritti a Draghi e che recita così: “L’unico modo per salvare la legislatura è procedere in maniera ordinata”.
Ovvero, innanzitutto evitare scossoni nella maggioranza. Quelli, per esempio, che avrebbe provocato la messa ai voti di Maria Elisabetta Alberti Casellati: la candidatura, tutta di centrodestra, della presidente del Senato che fino a ieri è stata la pistola piazzata sul tavolo delle trattative.
Ma “procedere in maniera ordinata” significa anche trovare il nome meno indigesto per Mario Draghi, per dargli l’idea di cedere il passo a una figura che possa reputare “alla sua altezza” (da qui, ragionano, la consulenza.
Ed è qui il vero ostacolo per Casini, le cui quotazioni ieri sera tutti davano in ascesa: digerirebbe, Mario Draghi, un veterano della politica che nel curriculum ha “solo” la presidenza della Camera? Ma d’altro canto dove lo trovano un altro che è stato di tutti e che adesso non è di nessuno? (ah no, è di Renzi, sic).
A questo serve il “conclave” che ancora i leader non sono riusciti a riunire. Letta lo immaginava a “pane e acqua”. Forse, vista la notte che li aspetta, servirà almeno qualche caffè.
(DI PAOLA ZANCA – Fonti: Fatto Quotidiano – Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)