INCIDENTI SUL LAVORO
Su ordinanza del GUP Rosaria Dello Stritto, del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CA), tre persone sono state rinviate a giudizio per la morte, in seguito a infortunio sul lavoro avvenuto nel marzo del 2019, di Antonio Migliaccio (39 anni) in uno dei capannoni della ditta “Multicedi” ubicata nel Comune di Pastorano (CE).
Il dibattimento, davanti al Giudice Monocratico Giuseppe Meccariello, inizierà il prossimo 2 maggio. Davanti al Giudice dovranno presentarsi: il Rappresentante Legale della ditta “Multicedi”, Pietro Ragozzino (63 anni) committente dei lavori da svolgersi nonché proprietario del capannone dove occorse l’incidente; Salvatore Luiso (59 anni), Rappresentante Legale della ditta “Due Elle Multiservizi”, alla quale erano stati commissionati i lavori; Gennaro Rossi (43 anni), che al momento dell’ incidente ricopriva il ruolo di coordinatore per quanto attiene la sicurezza sia in fase di progettazione sia durante lo svolgimento dei lavori.
L’accusa: omicidio colposo e violazione delle norme di sicurezza negli ambienti di lavoro. A chiedere giustizia non solo i familiari della vittima ma anche la Cgil di Caserta. Familiari e Sindacato saranno rappresentati dall’ Avv. Sergio Tessitore.
Il Migliaccio, così come accertato dalle indagini svolte all’epoca, il giorno in cui fu vittima dell’incidente, guidava una macchina sollevatrice per conto della “Due Elle Multiservizi”, in un capannone della ditta “Multicedi”. Il malcapitato si apprestava a sistemare del materiale in ferro e in cartongesso, alla guida del sollevatore, su una base posta a sei metri dal suolo. In fase di una retromarcia, purtroppo, la macchina sollevatrice precipitò nel vuoto e il guidatore morì in ospedale qualche giorno dopo per le ferite riportate.
E’ l’ennesima “morte bianca”che attende giustizia.
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