Dalla Scozia al mondo intero, caccia alle streghe: ma per riabilitarle stavolta
Basta spulciare gli archivi per comprendere la follia collettiva che in Europa si era scatenata un po’ ovunque.
Povere streghe! Sono state accusate delle cose più strampalate prima di essere spedite dritte al rogo.
Si diceva che avessero un filo diretto con il diavolo, che fossero in grado di mandare a rotoli commerci e coltivazioni, di maledire le case con un incantesimo, causare malattie, volare in cielo su una scopa o, addirittura, trasformarsi in un gufo, così, in un batter d’occhio.
Malefica causa di una devastante campagna persecutoria scatenata a cavallo del XVI secolo, sono morte diverse decine di migliaia di povere vittime, la stragrande maggioranza donne condannate per stregoneria.
In Italia uno degli ultimi roghi avvenne a Brentonico, dove nel 1715 fu uccisa una contadina, Maria Bertoletti detta Toldina, accusata di sacrilegi, sodomia, apostasia e persino di avere cucinato dei bambini in un pentolone di formaggio.
Nel 2016 il comune trentino ha riaperto il caso e appurato come la donna fosse stata stritolata da una faida per una eredità in famiglia.
In Scozia, tre secoli dopo l’abrogazione del Witchcraft Act, la legge che nel Regno Unito tra il XVI e il XVIII secolo ha dato il via ad una micidiale caccia alle streghe, è stato ultimato il percorso ufficiale per la loro riabilitazione.
In tutto si contano 3.837 persone uccise e bruciate sul rogo, al termine di processi sommari.
Poteva bastare un sospetto, la presenza di un gatto nero in casa, una banale coincidenza, persino un difetto fisico a stabilire il presunto legame con il demonio.
Per l’84% le vittime in Scozia sono state donne, per lo più poverissime, spesso emarginate socialmente, a volte persino malate.
I loro nomi sono stati ora ripescati dagli archivi per essere a breve riabilitati grazie ad una campagna nazionale avviata da un gruppo chiamato Witches of Scotland, formato da storiche e da femministe […].
Una colossale riabilitazione post mortem in piena regola.
Un po’ come è accaduto anche nel Massachusetts, negli Stati Uniti, nel 2001 quando vennero riconosciute vittime innocenti le cosiddette streghe processate a Salem, dove 19 persone vennero impiccate (tra cui anche un bambino).
La prima caccia alle streghe in Scozia, poi in Inghilterra e Irlanda si basava sull’assunto che vi fossero donne dotate di poteri malefici talmente pericolosi da compromettere gli equilibri sociali, danneggiare il bene comune, persino fare affondare a distanza la flotta del re, causare tempeste e carestie, provocare malattie.
La stregoneria divenne ben presto un crimine capitale: chi era condannato veniva prima torturato orribilmente e poi strangolato.
Infine, il corpo veniva bruciato, in modo plateale, come gli eretici […].
Claire Mitchell, la studiosa che ha portato avanti la campagna politica per la riabilitazione in Scozia, ha spiegato che si tratta di un importante capitolo di giustizia riabilitativa che richiede le scuse ufficiali e anche un monumento nazionale.
«In Scozia abbiamo giustiziato cinque volte più persone che altrove in Europa» […].