La mimica facciale analizzata dal morfopsicologo
Molti sono stati gli studiosi che, nel corso dei secoli, si sono occupati del rapporto tra Emozioni e Mimica Facciale, ovvero modalità di contrazione dei numerosi muscoli mimici. Citiamo,tuttavia, i più importanti che hanno dato dei contributi significativi a questo tema che va considerato parte centrale della Morfopsicologia.
Cominciamo dal neurologo francese Guillaum-Benjamin Amand Duchenne de Boulogne. Siamo intorno al 1862.Fu uno dei primi ad utilizzare degli stimoli elettrici sulla muscolatura mimica e registrare le modalità di contrazione. Circa 10 anni più tardi si fa avanti il celebre Charles Darwin che scrisse un trattato intitolato “ L’espressione dei sentimenti nell’uomo e negli animali”. Fu uno dei primi Autori a porre in relazione la mimica facciale dell’uomo con la forma del volto di alcuni animali onde poter disegnare la personalità dell’uomo stesso. Per esempio, possedendo un uomo un viso che ricordasse quello del leone,ne deduceva alcuni aspetti della personalità in quella persona, come forza, aggressività, determinazione, coraggio ecc. Tanto perché il leone ci riporta proprio al senso della potenza, ferocia ed altro.
Charles Darwin, inoltre, fu il primo ad ipotizzare l’universalità delle espressioni facciali. Queste, secondo lo studioso, non erano in rapporto al sesso, al territorio, cultura, appartenenza etnica, ma erano di origine biologica. In altre parole in ogni uomo il Circuito nervoso Emozioni-Muscoli mimici e posturali presenta sempre quegli aspetti anatomici e fisiologici.
Ma colui che ha dato un grande contributo a queste tematiche è stato uno psicologo americano, Paul Ekman, che nel 1972 parlò per prima di EMOZIONI PRIMARIE, in numero di 6:sorpresa,disgusto,rabbia,paura,gioia, disprezzo. Ognuna di queste emozioni induce la contrazione di muscoli mimici specifici. Dalla loro combinazione e sovrapposizione ne derivano tantissime altre. Ovviamente gli studi di Ekman furono condotti per anni su popolazioni diverse, entrambi i sessi, cultura e condizioni sociali ed ambientali diverse.
La teoria di Darwin era ampiamente confermata.
(di Bartolomeo Valentino – Già Professore di Anatomia II Università di Napoli-Morfopsicologo- Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)