Vendetta del manager. Lui voleva paralizzarla, il pagamento in Bitcoin. L’hacker Monteiro: 282 omicidi commissionati online, 15 in Italia
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Der Spiegel informa le autorità investigative tedesche, che si attivano con quelle italiane, a nostra volta allertate. La donna viene immediatamente avvertita della minaccia dalla polizia. Il cliente, Tommaso, è stato arrestato il 6 aprile scorso. Gli investigatori della Polizia postale – che ha lavorato al caso insieme all’Europol – hanno trovato prova delle transazioni finanziarie, la squadra specializzata in reati di violenza di genere ha ricostruito la vita della vittima designata, le sue frequentazioni e i rapporti sentimentali. Quando hanno avvertita la donna, raccontano i poliziotti che le hanno parlato, ha detto che “non se lo aspettava. Ci ha fornito un elenco di nomi tra cui quello del manager, ma anche altri. Poi a posteriori, dalla lettura di alcuni messaggi, alcuni sono in effetti risultati sospetti”. Lui le inviava fiori, le chiedeva di incontrarsi, anche se non stavano più insieme. Mentre pianificava un finto incidente.
Impossibile dire se quella del Cartello di Sinaloa fosse una truffa ai danni di Tommaso o se il killer avrebbe agito davvero, ma la domanda rimane: quanti omicidi commissionati sulla darknet vengono realmente commessi?
Secondo Chris Monteiro, che aveva definito una frode “Besa Mafia” – uno dei siti più conosciuti della nicchia dei sicari della darknet che si descrive come parte della mafia albanese – nella maggior parte dei casi di tratterebbe di una “trappola” per scucire soldi a mandanti di omicidi che in realtà non avvengono mai. Qualche tempo fa Monteiro si era messo sulla tracce di un utente che si fa chiamare Yura. Dopo poco viene pubblicato in rete un registro di migliaia di messaggi e dettagli utente. Si dice provengano dall’area clienti del sito web di Besa Mafia. Contiene centinaia di ordini di omicidio specifici e i pagamenti Bitcoin destinati a loro. Monteiro contatta la polizia di Londra. Gli dicono che il materiale è inutilizzabile, perché potrebbe essere stato ottenuto illegalmente. Poche settimane dopo, la casa di Monteiro verrà perquisita e lui finirà sospettato di coinvolgimento in omicidio.
Oggi Monteiro è stato prosciolto da ogni accusa, e continua a osservare con attenzione il mondo dei sicari sul darkweb (dei 282 omicidi commissionati sulla darknet tra gennaio 2018 e settembre 2019, 15 riguarderebbero l’Italia, dice) e crede che Yura sia ancora nel giro.
Dall’analisi della scrittura in inglese, che presenta errori simili che si ripetono nel tempo, Monteiro si è infatti convinto che ci sia proprio Yura dietro “Il cartello di Sinaloa”, il sito su cui l’ex manager italiano Tommaso G. all’inizio di quest’anno stava organizzando di far sfregiare con l’acido l’ex fidanzata. Yura, che per come scrive in inglese sembrerebbe essere originario dell’Est Europa, per Monteiro è sempre lo stesso. L’utente che lo ha contattato tre anni fa, con l’obiettivo di fargli cancellare una recensione in cui definiva “Besa Mafia” una frode. Solo un caso?
FONTE: DI VIRGINIA DELLA SALA E STEFANO VERGINE
24 DICEMBRE 2021
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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