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A cura di Lara Crinò – 18 dicembre 2021
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Natale con Harry Potter & friends
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“La cosa migliore di un libro rispetto a un social media è che i suoi lettori non si sentono costretti a conformarsi o a eccellere. È come una sala comune accogliente, un luogo in cui appartarsi, che non ti giudica. Non pretende da te cose impossibili”. Stanno per arrivare le feste e saranno ancora una volta diverse dal solito: per via della pandemia, più ritirate e raccolte. Allora accomodatevi nella sala comune dei libri, il luogo caldo e accogliente che J.K. Rowling, la “mamma” di Harry Potter, descrive sulla copertina di Robinson in edicola oggi con Repubblica: pagine in cui racconta come ha avuto l’idea del celebre maghetto e perché ha scritto la sua prima storia natalizia, Il maialino di Natale. Un numero speciale, questo, che dedichiamo ai più giovani. Nelle prime pagine troverete quindi un’intervista stratopica: per l’Eco del Roditore Geronimo Stilton fa due chiacchiere nientemeno che con Babbo Natale. A seguire, un’altra amata scrittrice per ragazzi, Elisabetta Gnone, ci regala un racconto che piacerà a chi tifa per i cattivi, dal Grinch ai Gremlins, anche durante le feste. Infine, Antonello Guerrera a Londra ha bussato alla porta di Charlie, nipote di Kent Haruf, per farsi svelare come sono nate le avventure che lo scrittore di culto, prima di lasciarci nel 2014, ha scritto per lui, ora raccolte in Charlie Ciuffo rosso e i mostri capoccioni.
Nelle nostre pagine delle recensioni, il meglio della narrativa per ragazzi. Da Viola Ardone, che ci accompagna alla riscoperta di Alice nel Paese delle meraviglie in occasione dell’uscita di un’edizione illustrata dal grande Chris Riddell, a Michela Marzano che ha letto il volume di Maria Tatar sulle “altre” Biancaneve delle varie tradizioni del mondo, a Daria Galateria che spiega perché gli animali di La Fontaine parlano di noi. Su questo numero continua anche la cronaca d’autore di Emmanuel Carrère sul processo di Parigi per il Bataclan.
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Il nostro spazio dedicato agli appuntamenti culturali questa settimana è a misura di piccoli: da nord a sud, vi proponiamo una guida per le vacanze pensata per loro. Dall’opera dei Pupi di Mimmo Cuticchio a Palermo alle favole in musica del teatro comunale di Bologna, tutti gli eventi più belli delle feste.
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Giuditta decapita Oloferne (1599) di Caravaggio, a Palazzo Barberini di Roma
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Barocco e arte contemporanea si incontrano nelle pagine dell’Arte. Gregorio Botta ha visto per Robinson, alla Fondazione Prada di Milano, l’antologica di Domenico Gnoli, una mostra che racconta le due dimensioni dell’artista scomparso nel 1970: pittore “classico” e al tempo stesso illustratore e scenografo spericolato, che sulle sue tele ha enfatizzato i particolari del quotidiano e anticipato i linguaggi. Claudio Strinati, invece, recensisce la mostra che il Palazzo Barberini di Roma ha costruito intorno al tema di Giuditta e Oloferne: partendo dall’interpretazione caravaggesca e mettendola a confronto con altri capolavori, da Artemisia Gentileschi a Cristofano Allori. Infine, Chiara Gatti ci racconta la performance Great Men, ideata da Emily Renée, realizzata nella biblioteca Braidense e online sul canale Brera Plus dal 30 dicembre.
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I protagonisti del cartoon Sing 2
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Il 23 dicembre arriva nelle sale Sing 2, il secondo capitolo delle avventure della pazza banda di animali musicisti diretto da Garth Jennings. Arianna Finos l’ha incontrato: il regista inglese spiega perché spera che i bambini con questo film si innamorino del cinema, ma anche delle arti dal vivo, attraverso il racconto del dietro le quinte di uno spettacolo davvero speciale. Nello spazio che dedichiamo alle serie tv, invece, Chiara Ugolini passa in rassegna le produzioni “vietate ai maggiori”, dove trionfano ambientazioni magiche e tecnologie d’avanguardia. Da Ada la scienziata a La biblioteca della magia.
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Una tavola tratta da Natale con Topolino
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Tanti Topolini per questo Natale. E non solo di scuola italiana, la più importante al mondo. Mickey All Stars presenta un caleidoscopio di sguardi diversi e internazionali per storie di una pagina sola. Gli autori hanno dovuto accettare una sola regola: Topolino apre una porta nella prima e nell’ultima vignetta. Per il resto libertà assoluta; il libro è davvero una sequenza inarrestabile di gag, aperta e chiusa dal grande Giorgio Cavazzano. Ben 47 autori calano il personaggio in situazioni (anche grafiche) imprevedibili. Non solo: in arrivo ora in libreria anche Toporecord, le storie da primato di Topolino, tutti racconti questa volta rigorosamente “made in Italy”, e Natale con Topolino, 25 storie dell’Avvento a fumetti. Non poteva mancare neanche Zio Paperone e il nuovo Canto Di Natale” di Marco Bosco e Silvia Ziche. Insomma, senza Disney non è Natale: classico, neovintage o sperimentale, a voi la scelta.
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Chiara Frugoni in un disegno di Riccardo Mannelli
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L’infanzia col padre Arsenio Frugoni, storico importante, che la portava in lambretta per chiese e musei. La sua morte tragica in un incidente e la decisione di seguirne le orme studiando il Medioevo, la vita di San Francesco e l’esistenza delle donne, grandi dimenticate. Questa settimana Antonio Gnoli nello Straparlando incontra Chiara Frugoni. E con lei dialoga di fede, di misoginia, e della necessità di indagare il passato attraverso i testi e le immagini.
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“Il moto li trasforma totalmente; la strada li trasforma, e la vita nella tenda, e la paura della fame, e la fame stessa. E li trasforma l’ostilità che incontrano dappertutto”. John Steinbeck sta parlando di migranti, sì. Ma bianchi. Anche biondi. Ma poveri. È uno dei celebri intermezzi lirico-politici di Furore, il suo romanzo sulla Grande Depressione degli anni Trenta in Usa. A quei nomadi straccioni, gli stanziali appena un po’ più benestanti diedero un nome sprezzante: Okies, anche a quelli che non venivano dall’Oklahoma: come la buona gente del nord Italia chiamò “napoletani” tutti gli immigrati meridionali, più o meno. Ora il disprezzo cade su altri, riconoscibili da un grado di melanina: quelli che vanno nei campi, reclutati per strada dai caporali, nel nostro Sud come nella California di allora. Come allora, utili e paurosi. “I ricchi sono terrorizzati dalla loro miseria. Individui che non hanno mai provato la fame, ora vedono gli occhi degli affamati. Dicono: vedi come sono sudici, ignoranti, questi maledetti. Pervertiti, maniaci sessuali. Ladri tutti dal primo all’ultimo. Gente che ruba per istinto, perché non ha il senso della proprietà. E così le popolazioni locali si foggiano un carattere improntato a sentimenti di barbarie”. Grappoli di odio, era il titolo originale del romanzo. Frutti velenosi che maturano, e non si sa quale vino spremeranno. Perché “le grandi società non sanno che la linea di demarcazione tra fame e furore è sottile come un capello”.
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(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)