Maddaloni. Sabato 18 al museo archeologico mostra personale di Antonella Botticelli
Una mostra itinerante, la prima tappa si è tenuta a maggio, dopo l’apertura del secondo lockdown, nella città di Benevento, nel bellissimo chiosco di San Francesco. La seconda presentazione a Casagiove, nel Quartiere militare Borbonico.
E da sabato 18 dicembre ci sarà il vernissage della terza presentazione a Maddaloni al Museo Archeologico Calatia.
La mostra della nota artista Antonella Botticelli sta avendo grande successo e si sta pensando già alla prossima tappa.
In soggetti raffigurati sono i seguenti: Le tre fiere, Dante e Beatrice, Caronte, Paolo e Francesca,
Lucifero, Pluto, Piccarda, La selva dei suicidi, L’angelo nocchiero, Ave Maria Gratia Plena, Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate, Gerione, E quindi uscimmo a riveder le stelle, Minosse, Mirabile donna apparve a me, Cerbero, Incontro con Manfredi di Svevia, Benedictus qui venis. Attraverso queste raffigurazioni Botticelli è riuscita ad inaugurare un sintetico sistema figurativo in cui collocare la figura e il testamento poetico del grande autore fiorentino, rivisitandolo in un’ottica contemporanea viva dal punto di vista compositivo e vivace per quanto riguarda l’impiego delle cromie. I brani in esposizione sono connotati da un’originale valenza didascalica e pertanto sono da ritenersi anche interessanti sul piano strettamente didattico. Al riguardo, potrebbero essere impiegati anche come illustrazioni per una moderna edizione della Divina Commedia. Altresì, l’arista è riuscita coniugare tradizione letteraria ed innovazione iconografica per raccontare l’importanza della Comedìa: il capolavoro della lingua italiana. Oltre la percezione testuale delle liriche dei Canti, ha rinnovato la potenza evocativa dei suoi protagonisti svelando, contestualmente, un modo di fare pittura del tutto diverso dalle sue precedenti e fortune esperienze artistiche, più affini ad una cultura informale. Figure, segni e cromie si articolano su piani diversi delineati all’interno dei suoi cartoncini. Da questi emerge un unico schema compositivo circoscritto in un impianto bi-dimensionale ravvivato da una sorprendente ed armonica stesura policromatica. Ogni opera è una narrazione visiva, ma, soprattutto, è un racconto d’arte che vive e pulsa di materia propria, così come le celebri rime dantesche rivolte alla rappresentazione della grande commedia umana.” Luigi Fusco, critico d’arte si è espresso così. Mentre Giorgio Agnisola ha detto ” Suggestivo, per certi aspetti insolito questo percorso dantesco di Antonella Botticelli. Che adotta un linguaggio differente dal suo riconoscibile segno, fondamentalmente astratto e informale.
Qui l’artista inaugura un registro più narrativo e in apparenza più legato ad una presa didascalica e interpretativa della celebre Divina. L’immagine nasce dalla pagina, trae spunto dai versi, come attesta l’impaginazione delle opere, che prevedono l’apposizione, di fianco all’immagine, dei versi da cui si è tratto lo spunto. Eppure essa ha un che di descrittivo in senso favolistico. L’immaginazione cioè, nelle opere, sovrasta il dato didascalico.
Lo si coglie osservando i profili delle figure, i loro atteggiamenti, i colori, e soprattutto il contesto, in cui tra altro l’artista recupera la sua vena più astrattamente fantastica. Ma è proprio qui l’originalità di queste tavole, nel connubio, inusuale, tra forma colta e lettura popolare.
Ecco il punto.”
Sebbene le opere si leggano entro precisi riferimenti letterari, esse sviluppano un personale immaginario: che commuove, che colpisce. Per l’occasione gli allievi del liceo artistico Don Gnocchi, sezione Design e Moda, si esibiranno in una performance dal titolo “MASQUE-Abito e Identità, a cura della professoressa Rosanna De Lucia.
In più, nei prossimi giorni, la mostra verrà visitata dai Licei di Maddaloni, per fare insieme un percorso didattico culturale.