Morfopsicologia, conosciamo la terza Legge: quella dell’Equilibrio e dell’Armonia
Nell’ambito della terza legge vanno esaminate cinque “dinamiche”:
1-dinamica faccia-profilo – 2-dinamica quadro-recettore – 3-dinamica quadro modellato – 4-dinamica delle emifacce – 5-dinamica dei tre piani del viso .
DINAMICA FACCIA-PROFILO
Il soggetto va esaminato di faccia e di profilo cogliendo gli elementi di espansione e ritrazione, ovvero di estroversione-introversione con relativi differenti significati.
Dinamica Quadro-Recettori
Per quadro si intendono le strutture ossee del viso. Per ricettore gli organi dei sensi. In ogni piano del viso (superiore, medio, inferiore) al quadro corrisponde uno specifico recettore: per il piano superiore i ricettori sono gli occhi. Per il piano medio il naso e per quello inferiore la bocca. L’analisi del rapporto quadro-ricettore ci consente di inquadrare il morfotipo. Questi si definisce concentrato se il quadro è grande ed i ricettori sono piccoli. Si parla di morfotipo reagente se il quadro è piccolo ma i ricettori sono molto grandi.
Dinamica Quadro-modellato
In Morfopsicologia il modellato corrisponde alla muscolatura, detta così in quanto, a differenza del quadro può modificarsi con l’età ma anche a secondo le vicissitudini della vita e cioè dei “colpi” ricevuti. Dunque, il modellato ci parla del vissuto del soggetto.
Dinamica dei tre piani del viso
Il piano superiore comprende lo spazio tra due linee parallele. La superiore passa per l’attacco dei capelli; quella inferiore per la radice del naso. Il piano superiore è chiamato anche piano cerebrale in quanto è in rapporto con le nostre funzioni cerebrali. Comprende come struttura ossea l’osso frontale, la cui forma cambia nel corso della vita. Il ricettore è dato dagli occhi, collegati al sistema nervoso. Basti considerare che la retina, ovvero la membrana visiva dell’occhio, ha la stessa struttura istologica dell’area calcarina della corteccia cerebrale, adibita alla visione. Non appare casuale l’espressione che gli occhi sono lo specchio dell’anima e consentono di potervi leggere gli stati emotivi. Il modellato del piano frontale è dato dai muscoli mimici regionali, compresi quelli che servono per aprire e chiudere gli occhi stessi.
Il piano medio o della socializzazione, dell’affettività è compreso tra la retta che passa per la radice del naso ed un’altra passante per il labbro superiore .Il quadro è dato dalle ossa mascellari e zigomatiche, ma, soprattutto, l’osso etmoide. Il ricettore è il naso la cui diversa morfologia ha un valore enorme in Morfopsicologia. La muscolatura è quella mimica regionale compresa quella adibita alla apertura e chiusura delle narici. E’ definito piano della socializzazione in quanto è sede dell’olfatto che ha una valenza fondamentale per la socializzazione .E’ questo il piano che subisce maggiori modificazioni nel corso della vita soprattutto nel passaggio dall’adolescenza alla maturità grazie alle spinte emotive intense.
Il piano inferiore è denominato anche piano istintuale o dell’attività o della forza. Il quadro è costituito dalla mandibola che può essere più o meno possente e con numerose variazioni di forma. Il ricettore è dato dalla bocca, il modellato è costituito dai muscoli masticatori, massetere in particolare.
L’analisi dei tre piani ed il confronto tra di loro ci consente di stabilire quale è quello prevalente ,quale il dominante, quale invece è il succube; ossia va stabilita una precisa gerarchia tra i piani e delle relative funzioni. In Morfopsicologia è sempre la visione unitaria che conta e l’interpretazione di tipo dinamica, a differenza della Fisiognomica.
Dinamica delle emifacce
L’analisi morfopsicologica delle emifacce è fondamentale. In alcuni soggetti è prevalente l’emifaccia sinistra, in altri la destra con relativo diverso significato. Ed, infatti, si deve far risalire alla Asimmetria a livello degli emisferi cerebrali. E’ noto, infatti, che nei destrimani chi comanda è l’emisfero cerebrale sinistro per la motricità dell’emifaccaia destra. Nei mancini tutto il contrario. E’ dimostrato che l’emisfero sinistro(emifaccia destra) è in corrispondenza del nostro essere esteriore, con la cosiddetta parte pubblica della personalità. E’ quello più coinvolto in attività verbali e gestuali, favorisce una conoscenza più logica. Tratta le informazioni ricevute dagli organi dei sensi in maniera sequenziale ed analitica. L’emifaccia sinistra, sotto il controllo dell’emisfero cerebrale destro, è collegato alla vita emozionale, quindi si configura la parte privata della nostra personalità. Inoltre, la faccia pubblica di un soggetto è percepita dall’emisfero privato dell’altro. Da ciò l’incomunicabilità tra gli uomini.
(di Bartolomeo Valentino, Morfopsicologo, già professore di Anatomia II Università di Napoli – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)