Perché alcuni non riescono ad amare? ce lo spiega un esperto psicologo
Il dottor Ferdinando Bortone tratta il tema del rapporto tra amore e angoscia.
”Perché alcune persone non riescono ad amare? Come mai non riescono a lasciarsi andare in una relazione di profonda intimità con l’altro? Perchè accade che proprio nel momento in cui l’amore è pienamente ricambiato irrompe l’angoscia?
Quando parliamo d’amore, di relazioni profonde e intime in generale, ci confrontiamo con ciò che ha caratterizzato le relazioni primordiali del soggetto con l’altro e quindi di nescessità alle primissime relazioni sperimentate nell’infanzia con la madre o chi per lei è stata la principale figura di accudimento. Le relazioni primarie richiedono uno sforzo di sintonizzazione, empatia, della madre nei confronti dei bisogni del neonato che di fatti non ha altro mezzo per esprimerli che il pianto. Questo processo di sintonizzazione che con Winnicott chiamava “preoccupazione materna primaria” fa sì che il neonato strutturi una serie di rappresentazioni mentali e aspettative sufficientemente positive riguardo alla prima figura di accudimento, rappresentazioni che inconsciamente influenzeranno il modo di relazionarsi del bambino e poi dell’adulto con l’altro.
Aver sperimentato una relazione primaria instabile, in cui la figura di accudimento non è stata in grado di adattarsi ai bisogni del neonato farà si che in età adulta il soggetto possa sperimentare grosse difficoltà nel concedere fiducia all’altro significativo; nel caso specifico della relazione amorosa in sostanza il soggetto avrà delle aspettative negative rispetto al comportamento del partner, aspettative che saranno tanto intense quanto più la relazione con il partner diviene profonda.
Ancora, essere coinvolti in un rapporto di vicinanza con l’altro significa mostrarsi con le proprie debolezze, eccentricità e limiti. Questa situazione può essere vissuta come molto pericolosa da parte di chi nell’ infanzia, in rapporto alle figure genitoriali, non ha potuto beneficiare dell’amore incondizionato, quello che accoglie l’altro per quello che è. Il soggetto si sentirà costretto a dover apparire in un certo modo per ottenere l’affetto e l’approvazione dell’ altro, finendo per nascondere i propri veri sentimenti.
Talvolta addirittura questo meccanismo inconscio può rovesciarsi sulla persona oggetto di desiderio a tal punto da denigrarla, in questo caso l’attenzione si concentra selettivamente sui suoi difetti per giustificare il fatto che la si tenga a distanza. Ti lascio perchè ti amo troppo.