Giuseppe Alviti, presidente della guardie particolari giurate, da sempre impegnato nella lotta per la difesa della sua categoria, afferma che “Bisogna mantenere la dignità sociale ed economica nei cambi di appalto della vigilanza privata. L’introduzione del massimo ribasso generalizzato e liberalizzazione del sub appalto – sottolinea il Presidente nazionale Associazione guardie particolari giurate Giuseppe Alviti – significa, di fatto, compiere una scelta astraendosi dalla realtà. La condizione di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che, negli appalti di servizi, vivono spesso inseguendo imprese che non pagano stipendi, dove è necessario avviare vertenze per recuperare le competenze di fine rapporto in aziende che svaniscono nel nulla, che ad ogni cambio appalto vedono decurtare le proprie ore di lavoro in un ricorso già importante a contratti part time involontario, e dove la frammentazione del lavoro è già di per se fonte di maggiore precarietà – stigmatizzano – è ciò che oggi accade.
Questa è la faccia opaca degli appalti di servizi che da una deregolamentazione del subappalto rischia di diventare ancora più scura, che inquina e distorce le regole nel mercato mettendo in difficoltà le aziende sane” aggiungo sottolineando che “questo è ciò che avviene con troppa frequenza anche quando riguarda servizi fondamentali come le pulizie e le mense nella sanità e nelle scuole, di servizi di vigilanza e sicurezza nei luoghi della Pubblica Amministrazione”.
Per il sindacalista è “necessario discutere del sistema negli appalti nel nostro paese, certamente in termini di semplificazione e miglioramenti amministrativi e tecnici, ma anche di compiere un cambio di passo che rimetta al centro la coerenza tra appalto-qualità del servizio-qualità del lavoro e la scelta di ripristinare una condizione che vede il massimo ribasso e la liberalizzazione del subappalto non andrebbe in questa direzione”.
Da qui l’appello del Presidente Giuseppe Alviti agli organi competenti d’intervenire e indagare sugli appalti della vigilanza privata affidate a società,seppur di prestigio, a dei costi che poi vanno a ricadere sulle guardie in virtù di quella macelleria sociale che è diventata la vigilanza nell’ affidamento di nuovi appalti e i conseguenziali ”cambi di cantiere” delle guardie giurate dove l’ ente subentrare per risparmiare non riconosce scatti di anzianità,livelli e luoghi di lavoro.
Questa è una tendenza cui porre fine: le guardie particolari giurate meritano dignità economica, sociale e giuridiche.