Post elezioni permettendo, in commissione Giustizia della Camera si dovrebbe votare il parere sul bavaglio a magistrati e giornalisti, ovvero lo schema di decreto legislativo del governo sulla presunzione di innocenza.
Un parere che, addirittura, nel testo proposto dal relatore Enrico Costa (Azione) chiede modifiche peggiorative per la libertà di informazione. Invece, il M5S vuole variazioni del testo, ma per evitare l’“ingessamento” dei pm e dei giornalisti, denunciato dai vertici dell’Anm la settimana scorsa. Secondo lo schema del governo, “la diffusione di informazioni sui procedimenti penali è consentita solo quando è strettamente necessaria per la prosecuzione delle indagini o ricorrono altre rilevanti ragioni di interesse pubblico”.
Potranno parlare, si fa per dire, solo i procuratori “esclusivamente tramite comunicati ufficiali oppure, nei casi di particolare rilevanza pubblica dei fatti, tramite conferenze stampa”.Ecco, secondo Costa è troppo persino una sporadica conferenza stampa: “Introdurre tale facoltà… non risulta coerente con quanto stabilito dalla direttiva europea (sulla presunzione di innocenza, recepita su input di Costa e dei renziani, ndr). Ancora meno coerente è il riferimento alla ‘particolare rilevanza pubblica dei fatti’, formula equiparabile a ‘interesse mediatico’…”. Cioè non ci deve essere nessuna possibilità che i giornalisti possano avere notizie su politici e altri personaggi pubblici e che ai cittadini possa essere garantito il diritto a essere informati. Costa, inoltre, vuole che sia scritto nero su bianco che i magistrati siano invisibili come i fantasmi e che alla polizia giudiziaria sia vietato parlare con i cronisti, non gli basta che, anche secondo lo schema del governo, i giornalisti non possano interloquire con i pm: deve essere previsto “il divieto di comunicazione dei nomi e delle immagini dei magistrati relativamente ai procedimenti e processi penali loro affidati” e che “gli ufficiali di polizia giudiziaria o gli uffici stampa delle forze di polizia non siano autorizzati a fornire informazioni sugli atti di indagine”.