Calcio. Europa League, Leicester-Napoli 2 a 2: azzurri imbattuti anche in terra di Albione
Una squadra forgiata nell’acciaio e cesellata con i colori della primavera,
un gruppo che unisce l’idea di lotta a quella di governo, corsa, tecnica, forza fisica, classe cristallina, un team di immortali, mai domi, gli Highlander di Mister Luciano Spalletti.
Anche in terra albionica i partenopei hanno giocato senza timori reverenziali, senza riserve mentali, handicap che ha accompagnato gli azzurri negli ultimi anni; al tecnico toscano si deve riconoscere che dal punto di vista mentale, ha fatto un capolavoro, trasformando un gruppo che sembrava un “coniglio bagnato” in quello che oggi appare agli occhi di tutti, “un un cavaliere indomito”.
Il Napoli torna dall’Inghilterra con un pareggio che lascia l’amaro in bocca, perché se tra le due squadra, se c’è chi può recriminare, per il risultato, questa non è di sicuro la formazione di Brendan Rodgers, che pur ritrovandosi a un certo punto della gara, sopra di due reti, è stata messa ripetutamente all’angolo dagli azzurri di Partenope, che hanno sciorinato gioco e qualità balistica non indifferenti, tra le mura dei Foxes, anche se ci sono dei dettagli da correggere, angoli spigolosi da smussare, come i troppi gol sbagliati e le proverbiali amnesie difensive, che si sono riproposte maledettamente anche nella notte al King Power Stadium.
Da sottolineare che la squadra sfidata in Europa League è l’avversario più forte finora affrontato dal Napoli, il calcio inglese è avanti anni luce al calcio nostrano, basta rivedersi la partita di Champions tra Liverpool e Milan per farsi una vera idea della differenza di passo, di carica agonistica, di spessore tecnico tra le compagini della Premier e quelle della Seria A, eppure questa differenza tra gli azzurri e i blues non si è assolutamente notata, il Napoli si è presentato in Gran Bretagna giocando sfrontato, alla pari, a nostro sommesso avviso gli azzurri potrebbero con decoro, disputare tranquillamente il campionato inglese, senza uscirne male.
Naturalmente su tutti finalmente Victor Osimhen, il cigno nero e sgraziato, che a Leicester ha mostrato tutto il suo smisurato, enorme bagaglio calcistico, potenza, forza, stacco di testa, grinta, un novello Matador con meno tecnica di Edilson ma con ampi margini di miglioramento. Un calciatore che se ben assistito sarà a nostro parere, devastante sia in campionato che nelle coppe.
Un gol di forza e abilità tecnica e l’altro di elevazione, che confermano l’infinito bagaglio che ha a sua disposizione, come punta, l’attaccante nigeriano.
La squadra ha dimostrato comunque che non ci sono titolari inamovibili, e che dalla mediana a salire, forse in Italia, nessun altro club ha tante frecce nella faretra, come li ha il club azzurro. Peccato le defaillance di ricambi non all’altezza, in difesa, anche nella notte di Leicester i difetti mostrati dal reparto difensivo si sono notati vistosamente.
C’è di buono che è una squadra che non molla mai, neanche sul 2 a 0, neanche quando sembra tutto avverso, una volontà che porta il cuore oltre l’ostacolo, un gran bel vedere davvero.