Economia. Banca ‘Barclays’. mutui ‘capestro’: ora il caso imbarazza anche ‘Bankitalia’
Chiedemmo anche un incontro: ci dissero di sì ma poi non si tenne mai, forse temevano manifestazioni pubbliche”.
Nelle 14 pagine della lettera inviata il 16 maggio 2017 a Tuconfin, dopo aver indicato le iniziative della banca a tutela delle proprie ragioni, le parziali vittorie in tribunale e all’Abf e le “numerose iniziative attivate per incontrare le esigenze e riscontrare le richieste dei clienti”, Perrazzelli affermava che “la banca ritiene che il semplice esame della clausola sull’estinzione anticipata sia sufficiente a dimostrare l’erroneità dell’assunto posto alla base di alcune decisioni dell’Abf”: ovviamente, per la banca le decisioni “erronee” erano quelle a lei contrarie. Perrazzelli, che è stata capo della filiale italiana di Barclays dal 2013 al 2017, risponde che i mutui furono stipulati prima del suo incarico e di “aver affrontato i relativi casi tenendo conto dei contratti e delle norme vigenti, in particolare sulla tutela della clientela e trasparenza. I mutui indicizzati al franco svizzero all’epoca erano comuni e la questione ha coinvolto diversi intermediari che hanno di volta in volta affrontato le singole fattispecie”.
Lasciata Barclays, il 10 maggio 2019 Perrazzelli è stata nominata membro del Direttorio e vice Dg di Bankitalia, nonché membro del Direttorio dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass). Un passaggio dal privato alla massima istituzione bancaria che non mancò di sollevare polemiche.
Alfredo Recanatesi su FirstOnline scrisse che “Perrazzelli (individuata da cacciatori di teste: sarebbe interessante sapere incaricati da chi) gode di un ampio credito personale supportato da un curriculum di tutto riguardo.
È quantomeno curioso, tuttavia, che per un così rilevante ruolo sia stata individuata una top manager della Barclays negli anni in cui il grande gruppo bancario internazionale decise di uscire dall’Italia per una valutazione profondamente negativa sul futuro del nostro Paese”.
Sulla banca gravava non solo la sfiducia nei confronti dell’Italia, ma anche decine di decisioni contrarie dell’Abf e valanghe di cause in tribunale. a volte vinte. a volte perse. in attesa del verdetto finale della Cassazione. Che ora le ha dato definitivamente torto.