Le Notizie dal Futuro: anche il Vaticano avrà una gara di Formula1
Con i suoi 0,44 chilometri quadrati di superficie, 932 abitanti e alta densità di popolazione (2118 abitanti per chilometro quadrato), il Vaticano è il più piccolo Stato al mondo. Per rilanciare la sua immagine, appannata dopo gli innumerevoli scandali sessuali e finanziari che hanno minato la credibilità della Chiesa cattolica e fatto precipitare il gettito dell’8 per mille, il Vaticano ha finalmente deciso di ospitare al suo interno una delle corse più longeve e prestigiose nella storia dell’automobilismo sportivo: la Formula 1. Il circuito vaticano rappresenterà una sorta di connessione tra la vecchia, caotica e pericolosa Formula 1 del passato e quella moderna, organizzata e sicura dei nostri giorni. Il tracciato si ispirerà a quello della Triang Scalectrix con curva parabolica, usato nei seminari di tutto il mondo per distogliere le mani dei seminaristi da svaghi più peccaminosi, e già preso come modello per realizzare altri circuiti cittadini, come Singapore, Macao e Baku, che però non presentano le peculiarità del Vaticano, un venusto centro abitato circondato da Roma e dotato di Basilica di San Pietro e Cappella Sistina, sotto la cui volta saranno ubicati i box e i pit stop della gara. Non è la prima volta che una corsa automobilistica si svolge nei confini vaticani. Nel giugno del 1929, su iniziativa di Papa Pio XI, già tra gli organizzatori del Rally di Montecarlo, il Cardinale Segretario di Stato Pietro Gasparri e Benito Mussolini celebrarono la firma dei Patti Lateranensi con una gara che fu corsa nell’ovato tondo di piazza San Pietro, intorno all’obelisco: Gasparri al volante di una celeste Bugatti 35B, Mussolini al volante di una Alfa Romeo P2 rossa. La sessione di qualificazione fu a un solo giro secco: Mussolini ottenne la pole position, ma la gara fu vinta da Gasparri, che durante un sorpasso scomunicò gli pneumatici dell’Alfa Romeo sgonfiandoli all’istante, cosa che fece perdere al duce dieci giri per il cambio gomme completo, eseguito con competenza da Margherita Sarfatti. Il nuovo circuito del Vaticano sarà lungo 3 chilometri e verrà percorso per 100 giri. Poiché la larghezza della pista, che attraverserà anche i Musei Vaticani, varia dai 10 metri ai 2 metri e mezzo (l’imbuto è all’altezza della Loggia di Raffaello, 65 metri da percorrere ai 30 km/h in modo che i piloti possano ammirarne il ciclo di affreschi di scuola urbinate riproducenti storie bibliche e grottesche), nel circuito vaticano i sorpassi saranno estremamente rari: le qualifiche e l’ordine delle auto dopo la prima curva successiva al rettilineo di partenza — la stretta alla Torre San Giovanni — saranno determinanti per l’andamento della gara. Il pilota monegasco Charles Leclerc ha detto che “correre in Vaticano sarà come andare in go kart nel bagno di casa”. Gli ha replicato il campione del mondo Lewis Hamilton: “Non sarà emozionante per gli appassionati, data l’impossibilità di sorpasso, ma non è così anche a Montecarlo? I sorpassi e la velocità vengono rimpiazzati dalle capacità tecniche richieste nei piloti: chi non è bravo abbastanza si elimina da solo”. La mancanza di sorpassi non è l’unico aspetto del circuito a essere criticato. Fa discutere anche la scelta delle suore come hostess, che notoriamente, se in gruppo, portano sfiga. Comunque, il divertimento sarà assicurato dal fatto che, rispetto agli altri Gran Premi del Mondiale, le monoposto verranno preparate in modo da essere il più possibile reattive e manovrabili, nonché rialzate più del solito da terra per i numerosi sbalzi che dovranno affrontare. In pratica, sarà una gara fra papamobili truccate.
(di Daniele Luttazzi – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)