Napoli. Elezioni comunali, Alviti denuncia: candidati sostenuti perfino dai ‘CAF’, con denaro pubblico!
”Il voto anche in questa tornata rischia di far scattare meccanismi perversi che possono provocare guasti nel libero esercizio democratico della scelta dei consiglieri comunali e Municipali.
É il caso di quei candidati che utilizzano le strutture dei patronati per la propria campagna elettorale.
I patronati sono finanziati con fondi dello Stato per svolgere funzioni di ausilio ai per il disbrigo delle incombenze pensionistiche, tributarie ed assistenziali.
Se diventano, durante la campagna elettorale centri di raccolta dei plichi elettorali o sedi per attività di propaganda elettorale o di comitati elettorali di taluni candidati, è chiaro che siamo in presenza del reato di peculato, poiché si utilizzano fondi pubblici che hanno altre destinazioni.
Si provoca in questo modo un turbamento dell’andamento democratico della competizione elettorale. Infatti non tutti i candidati hanno legami stretti con queste strutture che sono disseminate in tutto il territorio grazie ai sovvenzionamenti statali.
Eppure in questi giorni si ha notizia di funzionari di questi enti che a spese dello Stato stanno per organizzare nelle sedi dei patronati incontri elettorali, comitati elettorali per un singolo candidato, o si utilizzano queste sedi per l’arrivo di materiale di propaganda elettorale.
Insomma questi luoghi diventano veri e propri comitati elettorali per candidati magari ex appartenenti ai medesimi enti.
Bisogna premettere che la credibilità dei patronati presso i cittadini è alta, poiché questi enti sono utili, posseggono tutti i dati di chi ha trattato incombenze delicate, nonché dati sensibili sulle numerose famiglie di italiani all’estero.
É così per la pensione, per la dichiarazione dei redditi, per il pagamento dell’Imu, della Tarsu eccetera.
Per questo il cittadino/ votante alle prese con il complicato burocratese spesso si rivolge a questi funzionari (pagati con soldi pubblici) per farsi risolvere, spiegare o compilare questa modulistica.
Perché se è vero che è pur lecito che un sindacato dai soldi delle tessere degli iscritti, dia contributi ad un candidato, non è ammissibile che le sedi dei patronati collegati, finanziati dallo Stato, siano utilizzati come comitati al servizio di qualche candidato o utilizzino i propri mezzi per la campagna elettorale.
Ma oggi i Ministeri preposti (Lavoro ed Esteri), che tanto hanno tagliato in questi fondi, sono in grado di impedire questa distrazione ed un uso distorto delle poche risorse a disposizione dei connazionali?
Hanno organizzato appositi monitoraggi per verificare l’attività di questi enti in questo periodo di campagna elettorale?