G. Alviti, uno degli ultimi fedelissimi di Pino Rauti
Con Pino Rauti scompare l’ultimo protagonista del capitolo piu’ fecondo della destra italiana. Rauti ci ha insegnato molte cose. La piu’ importante e’ che non esiste politica senza idee e senza progetto. In una comunita’ fisicamente assediata come quella della destra tra gli anni ’70 e ’80, ebbe il coraggio di parlare di disarmo degli opposti estremismi e di spingere migliaia di ventenni a discutere di ecologia, integrazione culturale, femminismo, musica, per riconquistare piena cittadinanza oltre gli stereotipi novecenteschi e oltre il mero esercizio dell’anticomunismo che allora era la cifra prevalente del Movimento Sociale.
Non ha seminato invano perchè le riviste, i libri, le esperienze culturali che ispirò o organizzò direttamente hanno contribuito alla formazione di molti spiriti liberi che oggi operano nei giornali, nella politica, nelle universita’, nell’associazionismo e nei centri studi. Fu al centro di una stagione irripetibile. E chi c’era e’ orgoglioso di avervi partecipato, come Giuseppe Alviti suo ultimo portavoce ufficiale nel MIS che ancora oggi predica quel socialpopolarismo dal volto umano dando voce ai più deboli e ai più bisognosi.
Le radici profonde non gelano mai è una massima che Alviti è solito ripetere avendolo imparato di prima persona dalla leggenda Pino Rauti
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