Editoria-Quotidiani. Il ‘caso’ del ‘Riformista’: vende a pochi intimi e ha perso 1,7 milioni
Nonostante la generosità degli inserzionisti però i ricavi totali si fermano a 581 mila e 794 euro. Per quanto il quotidiano sia ospitato negli uffici romani del gruppo Romeo (che si occupa di immobiliare e facility management) e abbia un organico smilzo, Il Riformista fatica a stare in piedi. I soli costi del personale superano i ricavi e sommano 609 mila euro tra salari, oneri previdenziali e accantonamenti per il tfr. Più pesanti i costi delle consulenze e dei servizi amministrativi (voce nella quale figurano probabilmente le collaborazioni necessarie per riempire le pagine) pari a 953 mila euro. Non bisogna stupirsi allora se il conto economico 2020 si chiude con la perdita di 1 milione e 327 mila euro. L’anno prima non era andato meglio: 396 mila e 419 euro di perdite dalla prima uscita nel settembre 2019. Il totale delle perdite nei due anni, comprese quelle riportate a nuovo del 2019, arriva a 1 milione e 743mila euro.
La società editoriale è controllata dalla Romeo Partecipazioni di Alfredo Romeo. Il socio è stato generoso e ha iniettato finora più di 2 milioni e 100 mila euro di capitali ma la liquidità risente del trend. A inizio anno i depositi bancari erano pari a 981 mila euro e a fine 2020 sono scesi a 357 mila euro. Dal suo ritorno in edicola la direzione è saldamente nelle mani di Piero Sansonetti, ex direttore del Dubbio e di Liberazione, giornali che non sono passati alla storia dell’editoria per le vendite. La linea anti-magistrati e anti-giornalisti (soprattutto quelli che indagano e scrivono su Alfredo Romeo) piace all’editore ma non fa bene ai conti.
Il Riformista è davvero un caso di scuola da studiare nei corsi di editoria. Il tema di studio è questo: un imprenditore indagato e poi processato per corruzione nel caso Consip fonda, in attesa di sentenza, un giornale che attacca i pm (con pezzi come: “Consip, indagini truccate? L’esposto di Romeo contro Ielo valutato da …Ielo”, 27 aprile 2021 di Piero Sansonetti) e i giornalisti con titoli assurdi come “Scandalo Consip-Fatto, Travaglio colpevole di concorso esterno”, 28 febbraio 2020. Il giornale recluta poi le firme più ‘garantiste’ e lancia campagne contro i pm e i giornalisti più ‘manettari’. Accumula pochi lettori e perde più di 1,7 milioni di euro. Dica il candidato, visti questi numeri, quale può essere la ragione più sensata dell’esistenza in vita del giornale a due anni dalla sua prima uscita.