Economia. L’andamento nella notte italiana (15-16 luglio) delle principali borse del mondo
La Borsa di Tokyo scende nel finale di seduta, dopo che la banca centrale ha annunciato il taglio delle previsioni di crescita del Pil nel 2021 a +3,8%, dal precedente +4%. Il Nikkei, arrivato a perdere oltre l’1%, segna un calo dello 0,7%.
Partendo dalle stesse considerazioni sull’andamento della pandemia di coronavirus nell’area Asia Pacifico, anche Goldman Sachs è arrivato a conclusioni analoghe a quelle della Banca del Giappone: in un report diffuso stanotte gli strategist della grande banca d’affari hanno rivisto al ribasso le stime sul Pil delle più importanti economia del Sud Est Asiatico: Indonesia, Tailandia e Malesia.
Venerdì mattina le principali borse della zona sono intorno alla parità, così come lo sono i future di Wall Street: ieri il Nasdaq ha chiuso in ribasso dello 0,7%, mentre il Dow Jones ha chiuso in lieve rialzo. S&P500 – 0,3%.
Nel corso della notte sono circolate indiscrezioni su grandi movimenti nel settore dei semiconduttori, area sempre più cruciale per il mondo contemporaneo. Il Wall Street Journal ha scritto che Intel è ad un passo dall’acquisto di Global Foundries, un produttore per conto terzi di chip posseduto dal fondo sovrano di Abu Dhabi. Pare che le parti stiano per chiudere a 30 miliardi di dollari. L’operazione, ammesso vada in porto, non dovrebbe minacciare la supremazia di Taiwan Semiconductor Manufacturing e delle poche altre aziende capaci di produrre i chip di ultimissima generazione con la litografia a luce ultravioletta. Global Foundries ha rinunciato qualche anno fa a mettersi in concorrenza su questa tecnologia ed ha preferito concentrarsi sui livelli intermedi della complessità industriale.
Il petrolio WTI è sceso stanotte sui minimi dell’ultimo mese a 71,6 dollari il barile. Per quel che riguarda la materie prime, è da segnalare il balzo del future di riferimento del carbone cinese, salito a causa del fortissimo aumento del consumo di energia elettrica nelle zone della Cina colpite da un’ondata di caldo eccezionale. All’opposto, c’è il minimo da inizio anno del future del legname da costruzione, in calo del 30% dai primi di gennaio. Proprio ieri sera, il segretario al tesoro Janet Yellen, parlando alla CNBC, aveva detto di essere preoccupata dell’aumento del prezzo delle case.
(Rubrica a cura di Vincenzo Gisondi – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)