Clamoroso
Il panda non è più a rischio estinzione. In natura ormai ce ne sono 1.864 esemplari e la Cina ha deciso di classificarli tra le specie «vulnerabili», spostandoli in su di un gradino nella scala stilata dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) [Lana, CdS].
In prima pagina
• Il ddl Zan è arrivato al Senato ed è subito scoppiata la bagarre. La presidente Casellati è stata contestata da Pd, M5S e Leu. Bocciata la pregiudiziale di costituzionalità avanzata da Lega e Fdi
• Matteo Renzi e il manager Lucio Presta sono indagati per finanziamento illecito ai partiti per il documentario Firenze secondo me
• Recovery fund, via libera definitivo dell’Ecofin ai piani di Italia e altri undici Paesi europei. Nelle prossime settimane arriveranno a Roma i primi 25 miliardi
• Il cooperante italiano Michele Colosio è stato ucciso a colpi di pistola per strada nel Chiapas, in Messico
• In Francia in una notte quasi un milione di persone si sono prenotati per il vaccino, dopo che Macron aveva annunciato nuove restrizioni per i non vaccinati
• Ieri sono stati registrati 20 morti di Covid. Il tasso di positività scende a 0,8%. I ricoverati in terapia intensiva sono 157 (-1), le persone vaccinate 24.681.755 (il 41,7% della popolazione)
• Nicole Minetti ha patteggiato la condanna a un anno e un mese di carcere nel processo sulla Rimborsopoli del Pirellone. Confermata la condanna a due anni e mezzo per Renzo Bossi, un anno e otto mesi per l’attuale capogruppo leghista in Senato Massimiliano Romeo
• A Latina due arresti per voto di scambio politico-mafioso. Indagato l’europarlamentare leghista Matteo Adinolfi
• È ufficiale: le grandi navi fuori da Venezia dal 1° agosto
• Un autobus è andato a fuoco in una galleria in provincia di Lecco. A bordo c’erano 25 studenti. L’autista li ha salvati tutti
• La Cnn mostra un video in cui i talebani uccidono a freddo ventidue soldati dell’esercito afghano che si erano arresi
• Almeno sessanta persone sono morte nel rogo dell’ospedale di Nassirya, in Iraq
• L’Antitrust francese ha affibbiato a Google una multa da 500 milioni di euro per aver violato la normativa sui diritti connessi
• Zhang Jindong si dimette da presidente di Suning. Il figlio Steven, presidente dell’Inter, candidato come ad
• Roger Federer rinuncia alle Olimpiadi di Tokyo per un problema al ginocchio
• Il Tour de France è entrato nell’ultima settimana. Ieri sui Pirenei ha vinto Patrick Konrad. Sonny Colbrelli secondo. Tadej Pogacar resta in maglia gialla
Titoli
Corriere della Sera: Più contagi, meno regole
la Repubblica: Giustizia, la sfida di Draghi
La Stampa: Green pass nei locali, Italia divisa
Il Sole 24 Ore: Negli Usa l’1% ha il 53% dei capitali
Avvenire: Avanti al buio
Il Messaggero: «Obbligo green pass nei locali»
Il Giornale: Attacca le toghe / Renzi indagato
Leggo: Caos sul green pass obbligatorio
Qn: La lezione francese: pass obbligatorio
Il Fatto: Renzi è indagato: «Soldi da Presta»
Libero: La vendetta dei Pm: Renzi indagato
La Verità: Vaccini obbligatori con l’inganno
Il Mattino: Finita la festa, 8 sfide per Draghi
il Quotidiano del Sud: Quella variante firmata da un giudice
il manifesto: La benda sugli occhi
Domani: Documentari e format tv, Renzi e Presta indagati per finanziamento illecito
Delitti e suicidi
Lunedì sera, a San Cristóbal de Las Casas, nello stato messicano del Chiapas, il cooperante italiano Michele Colosio è stato ucciso con quattro colpi di pistola in strada, mentre rientrava a casa dopo aver fatto la spesa. Quarantadue anni, originario di Borgosatollo, nel Bresciano, Colosio da una decina d’anni faceva la spola tra l’Italia e il Messico dov’era impegnato in progetti di cooperazione e di sostegno alla popolazione locale. Con un passato da radiologo all’Ospedale Civile di Brescia, era un volontario della comunità Yi’bel ik’ Raíz del Viento.
Secondo quanto riporta il CdS, gli inquirenti stanno vagliando diverse ipotesi, tra cui quella di un possibile conflitto di interessi nato dai progetti di volontariato e cooperazione di Colosio. Ma non si esclude che possa essersi trattato di una rapina finita male. Un giornale locale dice che a sparare sarebbe stato un uomo in sella a una motocicletta in corsa.
Incidenti
Intorno alle 9 di ieri mattina un autobus che trasportava 25 adolescenti tra i 14 e i 18 anni è andato a fuoco in una galleria all’altezza di Varenna, vicino a Lecco lungo la Strada Statale 36. L’autista, un Mauro Mascetti di 48 anni, volontario della Croce Rossa di Como, si è accorto di un principio di incendio e ha fatto scendere i passeggeri prima che le fiamme si diffondessero nel resto del veicolo. I ragazzi stanno tutto bene. Sette di loro sono stati trasportati in ospedale per alcuni accertamenti in seguito all’inalazione di fumo, ma le loro condizioni non suscitano preoccupazioni. Il gruppo di ragazzi proveniva da Lipomo (Como) ed era diretto a Livigno per un campo estivo.
“Finanziamento illecito”: Renzi di nuovo indagato
di Valeria Pacelli | 14 LUGLIO 2021
Contratti per l’ideazione di programmi televisivi, per il documentario “Firenze secondo me” e poi l’esclusiva sui diritti. La procura di Roma indaga sui rapporti economici tra Matteo Renzi e l’agente delle star Lucio Presta. E per l’ex premier è una tegola giudiziaria che arriva proprio nei giorni in cui è alle prese con la presentazione del suo libro “ControCorrente”. Il leader di Italia Viva è indagato dalla procura della capitale, guidata da Michele Prestipino, per finanziamento illecito. Nella stessa inchiesta figurano nel registro degli indagati anche Lucio Presta e il figlio Niccolò, accusati di finanziamento illecito ma anche di fatture per operazioni inesistenti. Secondo gli inquirenti romani – ed è questa in sostanza l’accusa da verificare –, tra l’agente più famoso d’Italia e l’ex premier (già indagato per finanziamento illecito nell’ambito di un’altra indagine, quella della procura di Firenze sulla Fondazione Open), vi sono “rapporti contrattuali fittizi” dietro i quali si cela un presunto finanziamento alla politica.
“Firenze secondo me” share al 2 per cento
Ma procediamo con ordine. L’indagine – di cui sono titolari il procuratore aggiunto Paolo Ielo e i sostituti Alessandro di Taranto e Gennaro Varone – è partita da un accertamento fiscale sull’agente. Tutto procedeva in silenzio finché più di una settimana fa ci sono state le perquisizioni della Guardia di Finanza a casa di Presta e in quella del figlio, ma anche nella sede legale della “Arcobaleno Tre srl”, società con sede a Roma, di cui è titolare al 15 per cento ed è amministratore unico Niccolò Presta.
Quando le Fiamme gialle sono entrate negli uffici della società hanno acquisito i contratti firmati con Matteo Renzi. Sarebbero almeno quattro e comprendono diverse prestazioni per un totale di circa 700mila euro. C’è l’accordo che riguarda l’esclusiva che Renzi ha concesso a Lucio Presta, quello per la progettazione di programmi ideati dall’ex premier e alla fine mai venduti. E poi c’è il contratto per la realizzazione del documentario “Firenze secondo me”, di cui Renzi era autore e conduttore. La vicenda era stata rivelata da Emiliano Fittipaldi su L’Espresso. Secondo quanto ricostruito dal settimanale nel 2019, per “Firenze secondo me” Renzi ha incassato poco più di 400 mila euro. Per quel documentario, andato in onda per quattro serate sul canale Nove (con uno share al 2 per cento), la multinazionale Discovery ha poi pagato 20mila euro al medesimo Presta. Ed è sempre L’Espresso che aveva scritto come i diritti versati dall’agente per il documentario, nell’autunno 2018, sarebbero serviti a Renzi per restituire il prestito di 700mila euro della madre dell’imprenditore Riccardo Maestrelli, soldi utilizzati per acquistare una villa sulle colline del capoluogo toscano. Ma questa è un’altra storia che non ha nulla a che vedere con l’indagine romana. Che invece si concentra solo sui contratti di Renzi con l’“Arcobaleno Tre Srl”. Accordi che non prevedono dunque solo l’ideazione e la conduzione del documentario, ma anche altri progetti per la realizzazione di alcuni programmi televisivi.
Mediaset avrebbe dovuto comprarli, ma alla fine non se ne è fatto più nulla. E che una trattativa fosse in corso lo aveva confermato lo stesso Piersilvio Berlusconi, ad di Mediaset, che a settembre 2018 aveva dichiarato: “A me piacerebbe avere il docufilm di Renzi sulle mie reti perché stimo Renzi. Appena vedremo il prodotto vedremo se potremo averlo sulle nostre reti: io spero di sì”.
Pillole in 5 minuti e le interviste di Matteo
Desiderio che non si è realizzato. Renzi però il compenso (circa cento mila euro) per l’ideazione di quei format lo ha incassato lo stesso. Erano però almeno due le proposte in cerca di acquirente arrivate sul tavolo della “Arcobaleno Tre Srl”: un programma in cui Renzi si sarebbe trasformato in intervistatore di personaggi famosi e poi le pillole di storia in 5 minuti. “Il progetto dell’ideazione di programmi non valeva cento mila euro, ma un milione. Solo che non si è concretizzata e Renzi ha incassato solo i soldi dell’idea. Ma li ha tenuti per lui, non li ha mica versati al partito, per questo non può essere finanziamento illecito”, hanno ripetuto ieri fonti vicine all’ex premier.
La Procura di Roma però indaga proprio su questo aspetto, tanto che oltre Renzi ha iscritto anche Lucio e Niccolò Presta. Nel decreto di perquisizione nei confronti dei due si parla infatti di “rapporti contrattuali fittizi, con l’emissione e l’annotazione di fatture relative a operazioni inesistenti, finalizzate anche alla realizzazione di risparmio fiscale, consistente nell’utilizzazione quali costi deducibili inerenti all’attività di impresa, costi occulti del finanziamento alla politica”. Per questo all’agente la Procura contesta il finanziamento illecito “per i pagamenti eseguiti nel 2018 e non iscritti a bilancio” e poi dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. In sostanza, il sospetto dei magistrati, tutto da verificare, è che i progetti siano stati pagati a fronte di prestazioni che non sono state eseguite oppure che valevano molto meno. E tutto ciò per finanziare l’attività politica di Renzi.
La replica I due indagati “è tutto regolare”
È un’accusa che sia il leader di Italia Viva che Presta respingono. L’ex premier ieri in un video pubblicato su Facebook ha dichiarato: “Si parla di una mia attività professionale che sarebbe finanziamento illecito, cosa che non sta né in cielo né in terra”. E ha aggiunto: “Quello che mi riguarda è tutto trasparente e tracciato. Io non ho niente da nascondere e nulla di cui vergognarmi. E quindi buon lavoro ai magistrati che facciano il loro dovere di indagare, noi siamo a loro disposizione”. In una nota, l’avvocato Federico Lucarelli, legale della società “Arcobaleno Tre”, spiega: “Abbiamo saputo di questa indagine solo pochi giorni fa e ci siamo subito messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per chiarire rapporti di collaborazione nel campo delle prestazioni artistiche ed autoriali da parte di Matteo Renzi che risalgono a quasi 3 anni fa, inerenti il documentario ‘Firenze secondo me’, di cui si era parlato pubblicamente al momento in cui la società Arcobaleno 3 aveva proposto a Matteo Renzi di produrla con la sua collaborazione autoriale e conduzione. Contrariamente a quanto si legge, si tratta di prestazioni esistenti, regolarmente fatturate all’Arcobaleno Tre e pagate alla persona fisica, quale corrispettivo dell’attività svolta, non al Politico o al Partito”.
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