Caserta. Elezioni amministrative d’autunno. Guerriero: falsificano anche i sondaggi?
Un sondaggio “appezzottato”: dovrebbe rilevare il sentimento degli elettori ma si scordano 3 candidati. Con questi dati il centrodestra è al 90%, ecco perché…
Una rilevazione che ha poco di credibile tra candidati omessi e numeri che non tengono conto dei capibastone di centrodestra in lista con Marino.
É arrivato il sondaggio ‘appezzottato’ per le comunali di ottobre nel capoluogo.
A farlo la società Arcadia su commissione, se non di Gianpiero Zinzi, comunque del centrodestra, visto che Arcadia curò già la campagna elettorale, nel 2016, del candidato Riccardo Ventre (pure spacciato, in maniera improbabile, per vincente contro Carlo Marino).
Mancano all’appello Ciro Guerriero di “Caserta Kest’è”, Romolo Vignola di “Speranza per Caserta” e Anna Gagliardi di “Caserta Nuova”.
Già solo questo aspetto rende il sondaggio un mero spreco di soldi, beati Zinzi e il centrodestra che hanno soldi da buttare (poi, con questo acume, vorrebbero gestire un comune con tre dissesti!). Non è soltanto questo, però, a rendere nullo il sondaggio. Perché se consideriamo la somma dei voti dei candidati di centrodestra presenti nel sondaggio (Zinzi, Del Gaudio e Bove), il risultato è di oltre il 60%. Quindi, questo numero non sta in piedi.
Innanzitutto va scalato dal voto attribuito ai candidati di centrodestra, i voti che i candidati esclusi dal sondaggio prenderanno.
É chiaro che Guerriero i voti li toglierà a Zinzi e Del Gaudio e non certo a Giovine. Da quel 60% va scalato anche il voto di centrodestra che sta con Carlo Marino. Non ci dimentichiamo, come fanno i sondaggisti della domenica, che 4/5 della coalizione di Marino è costituita da consiglieri e candidati consiglieri che vengono dal centrodestra.
Basterebbe fare i nomi di Domenico Guida, Nicola Garofalo, Emilianna Credentino, Donato Tenga, Luigi Del Rosso, Alessandro Mario Russo, Pasquale Antonucci, Liliana Trovato, Gianfausto Iarrobino, Dora Esposito, Emiliano Casale, Adele Vairo e ci scuseranno gli altri non nominati (che pure sono in tanti).
Basta questo, in definitiva, per sbugiardare l’assai politicizzato sondaggio di Arcadia, poco credibile e molto strumentale, con il quale si sostiene che all’interno della cornice del centrodestra istituzionale, Zinzi è meglio di Del Gaudio e Bove, con il solo intento di convincere i leader nazionali a scegliere lui anche se, nelle urne, le sorprese non mancheranno.
Questo sondaggio, che ha campionato 800 persone su 60mila elettori, o giù di lì, fa scompisciare dalle risate in una calda domenica di inizio luglio.