Caserta. Odissea di un bambino ingessato, dirottato da un’ospedale all’altro e ‘sgessato’
Ci limitiamo a riferire quanto segnalato alla nostra redazione lasciando ai lettori ogni eventuale considerazione.
Mercoledì 30 giugno 2021, Stefano (nome di fantasia) di appena 6 anni, ha accusato un forte dolore al braccio in seguito ad una caduta.
Il piccolo è stato trasportato dai genitori presso il centro Morrone di Centurano per essere sottoposto ad una visita e alla radiografia di rito.
Subito dopo, gli stessi genitori, insieme a Stefano, si sono recati all’Ospedale S.Anna e S.Sebastiano di Caserta dove i medici, dopo aver visionato i risultati della radiografia, hanno provveduto ad ingessare il braccio del bambino.
Fino a questo punto tutto sembra rientrale nella normalità di un post- incidente capitato a un ragazzino di 6 anni.
“Sembra” perché, secondo il racconto fatto alla nostra redazione dalla mamma di Stefano, i medici dopo aver bloccato il braccio del piccolo con una rigida ingessatura, avrebbero consigliato alla stessa di trasportare il figlio per ulteriori accertamenti presso un qualsiasi Ospedale di Napoli.
Qui il colpo di scena: i medici del Santobono infatti, dopo aver esaminato i risultati della radiografia, al contrario dei loro colleghi di Caserta, hanno deciso di rimuovere dal braccio del bambino l’ingessatura e addirittura, sempre secondo il racconto dei genitori, avrebbero criticato l’operato dei colleghi dell’ Ospedale S Anna e S.Sebastiano di Caserta in merito alla decisione di applicare l’ingessatura al braccio del bambino..
Ora Stefano si trova ricoverato presso l’Ospedale Santobono di Napoli dove i medici di turno hanno provveduto a una fasciatura della parte infortunata e domattina verrà sottoposto ad intervento chirurgico.
Certo il piccolo guarirà dall’infortunio in cui è occorso però sulla vicenda un paio di domande s’impongono: perché una struttura ospedaliera di una città capoluogo come quella di Caserta invita i genitori di un ragazzino infortunato a rivolgersi ad un’ altra struttura ospedaliera?
E, soprattutto, considerato il consiglio di rivolgersi altrove, perché sottoporre il bambino ad un’ingessatura risultata poi inutile?