Clamoroso
Secondo «FiveThirtyEight», un servizio di sondaggi, oggi Joe Biden batterebbe Trump con il distacco senza precedenti di otto punti [Fubini, CdS].
In prima pagina
• Il Vaticano ha presentato una «nota verbale» con cui chiede formalmente allo Stato italiano di bloccare il ddl Zan
• Dal 28 giugno la mascherina all’aperto non sarà più obbligatoria (da ieri è già così in Alto Adige). Il Cts non ha voluto indicare una data di riapertura per le discoteche
• Ieri sono stati registrati 21 morti di covid. Il tasso di positività è stabile allo 0,6%. I ricoverati in terapia intensiva sono 385 (-4), le persone vaccinate 15.973.867 (il 26,96% della popolazione)
• Gli operatori sanitari non vaccinati sono oltre 45 mila
• La Commissione europea approva a pieni voti (tutte A e una sola B) il piano italiano per il Recovery Plan. Via libera al 13% di prefinanziamenti, ovvero 25 miliardi di euro
• A Berlino grandi sorrisi nell’incontro tra Angela Merkel e Mario Draghi. «Pochissime divergenze di opinioni ed è una sensazione gradevole», ha detto la cancelliera tedesca
• Da Berlino il premier italiano ha fatto sapere che s’impegnerà a far spostare la finale degli Europei da Londra, dove impazza la variante Delta, a Roma. La Uefa non è d’accordo
• Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari per il camionista di 24 anni che ha investito e ucciso il sindacalista Adil Belakhdim durante un sit-in a Biandrate
• Paola Piras, la 51 enne sarda colpita con 18 coltellate dall’ex compagno pachistano, si è risvegliata dal coma dopo quaranta giorni e ha chiesto del figlio Mirko, morto per salvarla
• Due ragazzi indiani, 20 anni lui, 18 anni lei, sono stati trovati morti annegati nelle acque del Canale Vacchelli a Crema
• In dieci andranno a processo per il deragliamento del treno del 25 gennaio 2018 a Pioltello, in cui morirono tre persone
• Nell’inchiesta Consip la procura di Roma chiede l’assoluzione per Denis Verdini
• Gabriele Paolini, 46 anni, disturbatore televisivo, è stato condannato in via definitiva a otto anni per induzione alla prostituzione, pedofilia e tentata violenza su minori
• Soldati francesi sono stati feriti nell’esplosione di un’autobomba a Gossi, nel Mali centrale
• Il parlamento di Stoccolma ha votato la sfiducia al primo ministro Stefan Lofven. Non era mai successo nella storia svedese
• Il governo spagnolo concederà la grazia ai nove leader secessionisti catalani detenuti in carcere
• La banca centrale cinese ha vietato le criptovalute, il bitcoin ha perso il 7%
• Tra le dieci città d’Europa con l’aria più inquinata ci sono Brescia, Vicenza, Cremona e Pavia. La classifica è dell’Agenzia Europea dell’ambiente
• Euro 2020, l’Austria ha battuto l’Ucraina 1-0: saranno loro i nostri avversari sabato a Wembley. Le altre partite di ieri: l’Olanda Macedonia 3-0, Belgio Finlandia 2-0, Danimarca Russia 4-1
• Donnarumma ha sostenuto le visite mediche per il Paris Saint-Germain, ora manca solo la firma del contratto
• Calhanoglu non trova l’accordo per il rinnovo con il Milan e passa all’Inter
• La sollevatrice neozelandese Laurel Hubbard sarà la prima atleta transgender a partecipare alle Olimpiadi
• È morto a 82 anni il manager Bruno Ermolli, lavorò a lungo con Berlusconi e fu vicepresidente della Scala
Titoli
Corriere della Sera: Legge Zan, Vaticano all’attacco
la Repubblica: L’assegno dell’Europa
La Stampa: Giù la mascherina dal 28 giugno
Il Sole 24 Ore: Più fondi al reddito di cittadinanza
Avvenire: Italia promossa
Il Messaggero: Recovery, sì al piano Italia
Il Giornale: Draghi si prende il pallone (e il timone dell’Europa)
Leggo: I furbetti ai tempi del Covid
Qn: L’Italia respira: mascherine via dal 28
Il Fatto: I medici di famiglia: «Non firmiamo AZ»
Libero: Draghi dichiara guerra agli inglesi
La Verità: Le vaccinazioni si inceppano / Ora puntano gli aghi sui bimbi
Il Mattino: Recovery, Italia promossa
il Quotidiano del Sud: L’Europa gioca la carta Draghi
il manifesto: Al bazar
Domani: Nel settore del tessile l’emergenza del lavoro è già cominciata
M
Il Duce consegnava il suo autografo ai padri di famiglie numerose [Palombelli, CdS.]
Dylan
«Chi ha visto uno dei documentari su Dylan ricorderà quando la fan assatanata lo implora di dargli l’autografo e lui, giovanissimo allora, gli chiede: “Perché lo vuoi?”. “Perché ne ho bisogno!”. “Se tu ne avessi davvero bisogno, te lo darei”» [Bonami, Foglio].
Sabrina
«Quando ero al secondo anno di liceo linguistico, ho firmato i diari di tutti i miei compagni, accompagnando il gesto dalla frase: “Tenetelo perché sarò famosa”» [Sabrina Salerno, a Alessandro Ferrucci, Fatto].
Audrey
Davvero Audrey Hepburn le chiese l’autografo?
«Sì, al Matriciano a Roma. Era per il figlio Luca che guardava Il dirigibile ed era innamorato di me» [Maria Giovanni Elmi, a Elvira Serra, CdS].
Valentino
Valentino Garavani dice che ormai nessuno chiede più autografi, ma solo selfie. «L’autografo è quasi demodé» [Franco, Mess].
Valore
Quando John Lennon firmò il suo ultimo album Double Fantasy, davanti al Dakota Building, non immaginava sarebbe stato l’ultimo. Mark Chapman lo ringraziò e gli sparò quattro proiettili alle spalle. L’ellepì con la firma dell’ex Beatles oggi costa 793mila dollari [Veronese, Giornale].
Valore/2
L’ultimo autografo di Kennedy sulla copia di un giornale di Dallas prima che gli sparassero tocca i 40mila dollari [ibidem].
Scambi
Gino Paoli racconta che una volta ha firmato un autografo a un fan lo aveva scambiato per Gianni Morandi [Giordano, Giornale].
Cristo
«Per finire, almeno oggi, almeno qua, passiamo a Lev Tolstoj, al diario. “25 novembre 1888. / Sono stato poco bene. Ho dormito male. È venuta la Hapgood. / La Hapgood: ‘Perché non scrivete?’ / Io: ‘È un inutile passatempo’. / La Hapgood: ‘Perché?’ / Io: ‘Ci sono troppi libri, e ora qualsiasi libro scrivi, il mondo va avanti sulla stessa strada. Se venisse Cristo e desse alle stampe il Vangelo, le signore gli chiederebbero l’autografo, e niente più”. Amen» [Sofri, Foglio].
Altre cose
Abbiamo anche appreso: che il 1° luglio la principessa Diana avrebbe compiuto 60 anni e il principe Harry tornerà a Londra per l’occasione; che secondo un rapporto del ministero della Sanità fino al 70 % degli anziani ricoverati nelle case di riposo soffrono di disidratazione e malnutrizione; che Berlusconi è diventato ipocondriaco; che secondo Repubblica «alcuni lidi» stanno organizzando postazioni collegate a internet per chi vuole fare smart working in spiaggia; che Anita Iacovelli, la studentessa torinese che animava le proteste anti-dad, ha finito l’anno con tutti 9 e 10 e un solo 8; che a Castel Volturno ci sono 27 mila abitanti e 20 mila clandestini; che tra l’isola d’Elba e la Corsica si sta formando un’isola di plastica.
Inginocchiarsi
di Mattia Feltri
La Stampa
Se fossi un calciatore della Nazionale, domenica probabilmente non mi sarei inginocchiato e ora passerei un sacco di guai. Dico probabilmente perché forse avrei ceduto alla viltà e per risparmiarmeli, i guai, mi sarei inginocchiato come i più. Infatti i nostri rimasti in piedi devono ora rispondere dell’accusa di razzismo perché se ti inginocchi – a mimare l’assassinio di George Floyd – sei buono e antirazzista, ma se non lo fai sei razzista e cattivo. Come tutte le cose che non costano niente, inginocchiarsi non fa danno, specialmente a sé: è una facilissima autodichiarazione di irreprensibilità. Questo umiliante manicheismo di stampo liceale – ma senza lo slancio genuino dei quindicenni – nella vita interconnessa è diventato particolarmente invasivo e ricattatorio, ma è una via di fuga antica. In un suo bel libro (Il desiderio di essere come tutti), Francesco Piccolo raccontava della mania degli appelli: vuoi firmare un appello contro i bambini che muoiono in mare? Vuoi firmare un appello contro la violenza sulle donne? Vuoi firmare un appello contro la guerra e a favore della pace? Ne segue sempre uno scialo d’inchiostro, perché è molto brutto che i bambini muoiano in mare, o le donne siano violentate, o addirittura che la pace non abbia ancora trionfato, e se non firmi è perché sei fascista. Un gesto, una firma, un click, è quanto basta per mettersi a posto la coscienza e schierarsi dalla parte giusta del mondo, e per puntare il dito con l’infallibilità di un mirino sulla parte cattiva. Senza nemmeno doversi alzare dal divano. E questo mi sembra puro fascismo all’italiana.
Mattia Feltri
Politici
di Federico Capurso
La Stampa
Che fatica, per gli organizzatori dell’Europeo, avere a che fare coi politici italiani. Vogliono tutti andare allo stadio, farsi vedere, portare i parenti, far entrare scorte chilometriche nonostante i rigidi protocolli Covid. Il presidente della Camera Roberto Fico sembra avesse contrattato 4 posti per la scorta, salvo poi presentarsi con 9 persone. Anche Giuseppe Conte aveva chiesto due biglietti, per lui e la compagna, ma non nella tribuna autorità: preferiva gli spalti, «per stare tra la gente», però con due uomini di scorta. E anche qui, si è dovuto chiudere un occhio. Per fortuna la prossima partita si gioca a Wembley.
Federico Capurso
Montesano
di Massimo Gramellini
Corriere della Sera
Chi ha paura di invecchiare male segue con interesse, ma anche con una certa apprensione, la parabola umana dell’attore Enrico Montesano. Lo spirito arguto che si incarnò in maschere indimenticabili, dal conte Tacchia a Er Pomata, si è trasformato in un anziano incattivito e sospettoso, lanciato con accanimento nell’impresa di cancellare le impronte affettuose del suo passato. Montesano ha affidato a Facebook una soffiata sensazionale: il sangue donato dai vaccinati coagula e dunque sarebbe inservibile. «N’Apocalisse» avrebbe detto il suo Felice Allegria. Montesano l’ha attribuita nientemeno che a una gola profonda dell’Avis. E quando l’Avis ha smentito la bufala, si è difeso dicendo di averla messa in circolo proprio perché qualcun altro la verificasse. «Ma che vor’ dì?» avrebbe commentato sempre Felice Allegria. Intanto però qualche donatore si sarà fatto prendere dai dubbi e dai sensi di colpa. I quali, una volta attivati, rimangono in circolo per un po’, di solito ben oltre la durata effimera della sciocchezza che li ha provocati.
Osservando le impennate all’arrabbiata della sua ultima interpretazione, il MontesaNovax, ci si domanda se l’invidiabile privilegio della vecchiaia — poter finalmente dire e fare quel che ti va, senza essere più costretto a rispettare le convenienze — non si trasformi talvolta in un sopruso inaccettabile: infischiartene degli effetti che la tua presunta affermazione di libertà può avere su quella degli altri.
Massimo Gramellini
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