Caserta. Omicidio di Serena Mollicone: nuova sede del CESCRIN per risolvere il ‘Giallo di Arce’
Sabato 5 giugno incontro con la stampa
del pool difensivo della famiglia Mottola per il delitto di Arce, vittima Serena Mollicone. Saranno presenti il Direttore del Cescrin, Centro Studi Investigazione Criminale, professor Carmelo Lavorino, insieme al dottor Antonio Della Valle, coordinatore area tecnico-scientifica.
Sabato 5 giugno si terrà a Caserta una riunione del Pool Difensivo della famiglia Mottola rinviata a giudizio per i fatti relativi al delitto di Serena Mollicone.
Il Direttore del Cescrin, Centro Studi Investigazione Criminale, professor Carmelo Lavorino, insieme al dottor Antonio Della Valle, coordinatore area tecnico-scientifica, saranno impegnati per una valutazione in itinere delle nuove emergenze processuali.
Il caso richiede massimo impegno e continue verifiche e, proprio a tal fine, il Cescrin vedrà proprio a Caserta, nella finalità di una continuità ed un’assiduità nella gestione dei dati processuali, l’apertura di una nuova sede in Piazza Vanvitelli 33, dove vi saranno tra l’altro anche le convergenze e le adesioni di nuove e più articolate professionalità tecnico-scientifiche e giuridiche nel campo forense e legale.
Al termine del summit criminologico ci sarà un incontro con l’informazione per fare un punto realistico circa le attualità dei fatti di Arce e la nuova sede del Cescrin.
Giallo di Arce: fra noi del Cescrin e gli inquirenti chi merita maggiori credibilità e fiducia rispetto la capacità investigativa ed analitica? (sicuramente noi del Cescrin!)
Il quesito è per i giornalisti e per i famigliari di Serena Mollicone, e chiediamo di rispondere con sincerità e coscienza. Ed è anche per gli Inquirenti.
Nel 2001 gli Inquirenti “puntarono” i famigliari di Serena, e noi non eravamo d’accordo: confutammo con argomentazioni molto forti… ed avemmo ragione.
Nel 2002 sino al 2006 gli Inquirenti, la Procura di Cassino e i famigliari di Serena puntarono come assassino il carrozziere Carmine Belli, e noi, contro tutti e contro tutto, spiegammo sin dall’inizio perché Belli era innocente e perché l’impianto accusatorio era fallace: confutammo le analisi e il lavoro dell’UACV della CriminalPol, della Squadra Mobile di Frosinone, dei Pubblici Ministeri Carlo Morra e Maurizio Arcuri e del Procuratore Capo Izzo, del Gip, del Tribunale del riesame e del Gup: AVEMMO RAGIONE SU TUTTI I CAMPI!
Ora confutiamo con logica, scienza, conoscenza, professionalità, dati di fatto, analisi e consulenze tecniche e forensi, argomentazioni logiche e investigative l’impianto accusatorio del PM basato sulle indagini e sulle informative dei Carabinieri del Rono di Frosinone: un lavoro investigativo basato purtroppo sul convincimento di averci azzeccato, quindi… sul pregiudizio investigativo. Il metodo usato contro Guglielmo Mollicone fu quello del sospetto supportato dal nulla.
Il metodo contro Carmine Belli fu quello della congettura basata su un’intuizione e sulla voglia di dimostrare “… ma quanto siamo bravi…!”. Ricordiamo l’accanimento dei PM e degli Avvocati di parte civile contro Belli.
Lo stesso metodo del sospetto basato sul nulla e su consulenze tecniche incerte e non concordanti, dell’accanimento a ogni costo, della voglia di “fare bella figura”, del “noi siamo noi e voi non siete un …..”, dell’innamoramento dell’intuizione e dell’ipotesi illogica e indimostrabile, lo riscontriamo contro la famiglia Mottola da parte degli Inquirenti e degli Avvocati di parte civile. A tal proposito ricordiamo che già stanno crollando le ipotesi che vedono il m.llo Franco Mottola depistare le indagini, che lo vedono prelevare su propria iniziativa Guglielmo Mollicone ai funerali della figlia Sirena per “incolparlo” (è emerso che l’ordine lo diede il capitano Trombetti su richiesta della procura di Cassino).
In tutto questo riteniamo che il brig. Santino Tuzi, morto suicida per un forte senso di colpa e per forti delusioni, non abbia visto entrare in Caserma CC la vittima Serena Mollicone, quel giorno del 1° giugno 2001, alle ore 11:00-11:30 circa: basti pensare che ritrattò tale illogica e contraddittoria dichiarazione il 9 aprile 2008, per poi suicidarsi l’11 aprile 2008, tre giorni dopo. È anche vero che dopo avere ritrattato la dichiarazione di avere visto Serena entrare in Caserma… ritrattò tale ritrattazione, ma è anche vero che mancano l’audio e le trascrizioni di questo storico e importantissimo evento: dove sono queste PROVE? Cosa è accaduto in quelle sei ore buie e misteriose al brig. Tuzi?
Perché gli Inquirenti non le esibiscono? Sicuramente la Difesa dei Mottola, nelle persone degli Avvocati Francesco Germani, Piergiorgio Di Giuseppe, Mauro Marsella ed Enrico Meta faranno del tutto per fare ascoltare alla Corte d’Assise ed all’opinione pubblica tali PROVE ESCLUSIVE E SINORA SEGRETE.
E lo stesso faranno le Difese degli imputai Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano, nelle persone degli Avvocati Paolo D’Arpino e Claudio Candido per il primo e Cinzia Mancini ed Emiliani Germani per il secondo.
“Repetita juvant”: fra noi del Cescrin e gli inquirenti, chi merita maggiore credibilità e fiducia, riferiti alla capacità investigativa ed analitica?
cosa dicono i famigliari di Serena Mollicone, i giornalisti e gli inquirenti stessi?