CAVOLO… MA A ME NON CAPITA MAI CHE MI PAGHINO UNA CASA AL COLOSSEO OPPURE CHE MI APRINO UN CONTO IN SVIZZERA???
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Altri due conti in Svizzera. Di uno il presidente della Regione Lombardia dice di non sapere nulla. Era già accaduto per altro conto. Ora si replica. Ed è una replica spiegata in parte e per un solo nuovo conto ieri dai legali del governatore, che però, secondo la Procura, non fa chiarezza sul come siano stati accumulati e come siano finiti 2,5 milioni di euro sul conto aperto nel 2005 sempre presso Ubs e poi schermato da due trust e da una fondazione familiare in Liechtenstein. Ieri la difesa di Fontana ha depositato in Procura alcune carte che si riferiscono ai soldi in Svizzera della madre del presidente e che Fontana scuderà nel 2016, quasi 6 milioni. Oggi per questo giro di denaro estero l’esponente leghista è indagato per autoriciclaggio e falso in voluntary.
La difesa resta convinta che la documentazione recuperata potrà essere esaustiva anche se alla fine del breve comunicato scrive: “Siamo preparati ai commenti e alle battute di ogni genere”. Frase singolare. Ma che può avere un senso ripercorrendo l’intera ricostruzione del giro dei soldi che ora fa emergere altri due conti del tutto sconosciuti e aperti sempre in Svizzera presso due banche, secondo la Procura, controllate da Ubi. Il primo, riferibile alla galassia Ubi, bonifica 3,5 milioni sul conto Ubs, ormai noto, del 1997 e sul quale sia Fontana sia la madre hanno avuto la firma. Il denaro viene trasferito sempre nel 1997. Due anni dopo, nel 1999, sta negli atti dell’accusa, viene aperto un altro conto sempre riferibile a Ubi. La vita di questo conto si esaurisce nel luglio del 2005 quando 2,5 milioni vengono bonificati su quello del 1997 e poi trasferiti sempre nel luglio 2005 sul conto del 2005 aperto sempre presso Ubs e poi schermato da due trust. Il dato “incerto” è che non si sa quando e come i 2,5 milioni sono arrivati sul conto del 1999. La chiave di questa storia, alla base anche della richiesta rogatoriale, è capire come e quando sono stati accumulati i 2,5 milioni. E, secondo quanto è spiegato in Procura, lo svelare semplicemente la provenienza dei 2,5 milioni dal conto del 1999 non fa chiarezza sul come e sul quando di questa corposa provvista. Il totale del denaro scudato viene così diviso in due partite separate, una prima da 3,5 milioni e una seconda da 2,5 milioni che poi confluiranno nel conto 102 del 2005 poi chiuso nel 2014.
Di più: se per il conto Ubi del 1999 sappiamo la data di nascita, resta sconosciuto l’inizio dell’attività del conto dal quale nel 1997 saranno bonificati i 3,5 milioni. Insomma pare che non se ne esca a breve e che le carte portate dalla difesa non siano ad oggi utili a dissipare i dubbi della Procura. Secondo l’accusa parte degli oltre cinque milioni sarebbero riconducibili non solo all’evasione della madre di Fontana. Nel comunicato diffuso ieri dalla difesa si fa riferimento a un patrimonio accumulato a partire dagli anni Settanta. Anche su questa posizione, la Procura nutre diversi dubbi. Per quel che risulta, infatti, nel fascicolo che riguarda l’indagine sui soldi in Svizzera non compare alcuna documentazione che possa far riferimento addirittura agli anni Settanta. La Procura di Milano ora analizzerà le carte portate dalla difesa del presidente lombardo in attesa, ovviamente di una risposta dalle autorità svizzere che ancora non è arrivata.
FONTE: di Davide Milosa | 20 MAGGIO 2021 – Il Fatto Quotidiano
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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