Da Casapesenna alla Calabria due arresti per tentata estorsione aggravata da metodi mafiosi
Su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia,
nella mattinata di lunedì 10 maggio, in Casapesenna (CE) e Petilia Policastro (KR), i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Sessa Aurunca (CE), hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di S.G., classe 1962, e D.V.L., classe 1971.
Le indagini condotte dai militari dell’Arma, tra i mesi di settembre e dicembre 2020, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, supportate da intercettazioni telefoniche, ambientali e videoriprese, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dei predetti indagati in relazione ad un tentativo di estorsione aggravato dal metodo mafioso, commesso in danno di un imprenditore di Cellole (CE).
Dalle convergenti risultanze investigative è emerso che D.V.L. e S.G., presentandosi all’imprenditore quali rappresentanti della famiglia ZAGARIA di Casapesenna e della “ndrangheta”, lo minacciavano di morte, anche mediante l’utilizzo di armi da fuoco, con l’intento di costringerlo al pagamento di una ingente somma di denaro quale saldo dei lavori edili effettuati da una ditta della provincia di Caserta, presso un capannone industriale della vittima, destinato allo stoccaggio di rifiuti.
Con la medesima condotta, gli indagati pretendevano dall’imprenditore anche il versamento di una maggiorazione pari al 5% dell’importo, dei citati lavori, nonché di desistere dalla compravendita di una società operante nel settore di raccolta e trasporto di rifiuti speciali nella provincia di Frosinone.
(Comunicato Stampa – Legione Carabinieri Campania – Comando Provinciale di Caserta – – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)