Spezia Napoli 1 a 4 – Ci simme pigliato tutte chelle che è ‘o nuostro!
Spezia Napoli 1 a 4 – Ci simme pigliato tutte chelle che è ‘o nuostro!
Victor Osimhen, ha la stessa potenza, l’identico strapotere fisico del Matador Cavani, nelle corde del nigeriano, che è devastante e inarrestabile.
Il Napoli si è riscattato e si è tolto l’onta del furto che subì al Maradona, nella gara di andata, quando i liguri, furono protagonisti di una vittoria che grida ancora vendetta. Una partita che finì due a uno per gli uomini di Mister Italiano, che terminarono la gara indenni e vincenti, nonostante i 30 tiri in porta degli azzurri e grazie a un rigore generosissimo, che l’arbitro di quella gara, Mariani, fischiò a loro favore, quasi a fine gara; un dispiacere che è stato lenito in parte, in questa devastante prestazione allo stadio comunale Alberto Picco, che ha annichilito totalmente lo Spezia, nonostante l’allenatore avesse preparato nei minimi dettagli la gara, immaginando di poter imbrigliare gli azzurri con delle chiusure preventive e con dei lanci lunghi, che non hanno minimamente scalfito i partenopei; all’allenatore di origini campane gli è andata male stavolta, perché quando gli azzurri sono in giornata diventano inarrestabili, così come se ne sono accorti i malcapitati spezzini, ieri, nello stadio amico, dove Insigne e Co. Gli hanno fatto vedere i famosi “sorci verdi”, e dove la rincarnazione di Edson Cavani si è ripresentata sotto le spoglie del nigeriano Victor Osimhen, la stessa potenza, l’identico strapotere fisico dell’uruguagio si è potuto notare ieri, nelle corde del nigeriano, che è parso devastante e inarrestabile.
Sembrava dovesse essere la gara più difficile delle ultime quattro, questo non tanto per il valore degli avversari, che in realtà sono davvero parsi poca cosa, ma più che altro per l’importanza della posta in palio, ai liguri servivano punti per rimanere nella massima serie, quindi ci si aspettava da parte loro una gara intensa, gagliarda, garibaldesca, infatti garibaldese è stata, ma di quella tipo lo scontro di Caiazzo, dove Garibaldi e i suoi furono presi a pedate e scacciati nel Volturno, se qualcuno si affaccia lungo quei sentieri e capace che riesca ancora oggi a scorgere ancora qualche “Camicia Rossa” che corre a perdifiato per evitare mazzate, mazzate che Italiano e la sua banda non hanno potuto evitare, ieri per i suoi non è stata la partita adatta alla loro bisogna, gli azzurri memori del mezzo passo falso fatto con il Cagliari, sono scesi in campo stavolta con il piglio giusto e la giusta concentrazione, quella che purtroppo è spesso mancata in questa stagione.
Ha funzionato bene la coppia dei difensori centrali, che ha trovato in Amir Rrahmani il ricambio necessario, quando serve sostituire Manolas o Koulibaly, resta il mistero del perché l’allenatore ha impiegato mezza stagione per capirlo, dando spazio a Maksimovic che ne ha combinate di tutti i colori, ogni qualvolta è stato chiamato in correo. A nostro modesto parere il kosovaro ha solo bisogno di fiducia e di minutaggio per dimostra il suo valore, anche ieri una buona gara, ma si vede che il ragazzo non è ancora sicuro e talvolta invece di prendere iniziative necessarie, rimette anche quando non serve, il pallone all’indietro, cosa che nasce dall’insicurezza che chi di dovere avrebbe dovuto rimuovere.
Il reparto difensivo così come è stato riassestato da le giuste garanzie, il gol subito, nonostante un primo miracolo di Meret, è arrivato più da una distrazione di squadra, che da meriti spezzini, ma i gol si sa sono spesso frutto di errori degli avversari.
Un Napoli in salute, con la ferma volontà di dimostrare il suo valore, peccato che tutto ciò si sta consumando attorno a una qualificazione Champions e non per una lotta più importante come un titolo.
Una base già abbastanza solida, con qualche ritocco necessario e qualche rincalzo di valore può a mio sommesso avviso, puntare per la stagione prossima al bersaglio grosso, visto che la maggior parte degli avversari sono indebitati più dei piemontesi di Cavour al cospetto con i Rothschild.
Un buon “Capo timoniere” potrebbe finalmente riportare in “porto” l’agognata meta, che aspetta oramai la risoluzione di oltre 30 anni.
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)