La scomparsa del preside Franco Vuolo è una grande perdita per la città
Maddaloni. Maddaloni oggi si sveglia un pò più triste ed il cielo grigio di questo strano Primo maggio accompagnerà l’ultimo saluto cheòla città porterà al prof. Francesco Vuolo. Nel primo pomeriggio di ieri la notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente portando tristezza nel cuore di tutti quanti lo hanno conosciuto, voluto bene e stimato.
Perché con lui non poteva essere diversamente. Difficile descrivere in poche righe la sua poliedricità, ma necessario farlo per tramandare il ricordo di una persona che ha lasciato un segno nella vita culturale di Maddaloni e oltre. Professore di generazione di alunni, anche ultrasessantenni, che oggi lo ricordano, preside negli ultimi anni della sua carriera, presidente del Gruppo Archeologico calatino, scrittore e poeta, in questi ultimi anni, al passo con i tempi, attraverso i social, continuava la sua opera di arricchimento culturale pubblicando poesie con cadenza quotidiana che molti amici reali e virtuali attendevano per leggere, apprezzare e commentare. Poesie sempre corredate da immagini appropriate, dimostrazione che chi ha la voglia e la capacità di comunicare cultura e valori riesce a farlo adeguandosi ai tempi ed utilizzando a proprio vantaggio anche i tanto demonizzati social network. Un uomo d’altri tempi, buono, gentile, sensibile, amante della natura e del mare. Un uomo di una cultura straordinaria, dedito alla pratica del rispetto con umiltà e signorilità, così lo ricorda il suo caro amico il prof. Alfonso Grimaldi.
Ma tantissimi i ricordi ed i pensieri che hanno invaso la sua bacheca per dedicargli un ultimo pensiero.
E noi vogliamo salutarlo con l’ultima poesia da lui pubblicata il 19 aprile.
Pensiero della notte: …racconti
Ecco tutto questo,
tutto il mondo fantastico
della mia infanzia,
mi ritorna in un istante
e chiedo se posso averne
ancora un pezzo, per favore.
Da allora ho cominciato a raccontare
come ora qui,
come stamattina nella diretta
con la mia amica preferita
e con tutti coloro
che mi hanno scritto
affinché io scrivessi
qui doni e racconti
di un amico.
Da oggi potremo solo rileggerle e conservare la ricchezza culturale ed affettiva che ha lasciato, a suo modo, in ognuno di noi.
Non da cronista, ma da amica e docente che ha avuto l’onore di lavorare con te ho scritto questi pensieri, forse un pò confusi, con le lacrime agli occhi ed un nodo in gola. Ma era necessario e sentito, affinché tutti sappiano conoscano quanto hai reso migliore questo modo con il tuo operato. Ciao prof.
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