ESCLUSIVA Belvederenews. Umberto è guarito dal covid. Il ringraziamento al covid hospital di Maddaloni
Maddaloni. Nel giorno sacro ai lavoratori e dedicato al lavoro, non potevo giungere più appropriato e al momento giusto il messaggio di ringraziamento di Umberto Di Vico, 65 anni anni di Maddaloni, guarito dal covid e dimesso, dopo circa un mese, dal covid hospital di Maddaloni. Umberto ci ha chiesto di raccontare la sua terribile esperienza e noi siamo onorati di dargli voce e di parlare, ancora una volta, del personale sanitario dell’ospedale di Maddaloni, che da 15 mesi si dedica ininterrottamente, rischiando più di tutti, facendo tante rinunce, a curare i pazienti covid.
Pazienti che sono usciti, tranne qualche caso, tutti vivi e guariti dai reparti di medicina e di terapia sub- intensiva del covid hospital. Questo va detto, per fugare ancora una volta, e speriamo in maniera definitiva, i dubbi generati dai denigratori social.
Ma torniamo ad Umberto, che contagiato sul lavoro, è risultato positivo insieme a tutta la sua famiglia. Solo lui però, nonostante godesse di buona salute e non avesse patologie pregresse, dopo qualche giorno ha iniziato ad avere sintomi. Siamo a fine marzo: la febbre sale, il respiro si accorcia, arriva la diagnosi di polmonite e il conseguente ricovero. Arriva in ospedale quasi incosciente, sistemato nel letto 14 ( i numeri dei letti per chi subisce un ricovero chissà perché rimangono fissi nella mente!), mascherina di ossigeno e inizia la battaglia.
Umberto è grave, per fortuna non tanto da finire in terapia intensiva e ha tutte le caratteristiche per rientrare nel protocollo per la terapia con il plasma iperimmune. Protocollo per il quale Maddaloni è baluardo, nell’ambito del progetto TSUNAMI.
Giusto un mese fa inizia il tam- tam social per reperire donatori di plasma. Il plasma scarseggia, non tutti possono donare e non tutti sono necessariamente compatibili. Più persone donano, più pazienti si possono curare. Intorno ad Umberto tanta solidarietà e dopo 2 sacche di plasma Umberto migliora notevolmente. Una terza sacca sarebbe stata utile, ma purtroppo non era disponibile.
Umberto oggi è guarito, è a casa, sta bene, e sta ricominciando a vivere. E ci ha chiesto di ringraziare, dalla nostra testata, tutto il personale sanitario del covid hospital per il lavoro che svolgono con professionalità e dedizione, senza mai fermarsi. Un mese nell’ospedale gli ha fatto toccare con mano l’umanità e le capacità di donne e uomini che hanno fatto del loro lavoro una missione per curare il prossimo. Ogni paziente che guarisce è una gioia nel reparto ed è una vittoria della scienza e delle competenze che dobbiamo sostenere e valorizzare. Non potrà andare tutto bene se ogni tanto perdiamo di vista questi punti fermi e ci lasciamo trascinare dall’onda di un immotivata macchina del fango mediatica e social, forse a volte anche strumentale. Oltre a spegnere i focolai generati dal covid, spegniamo anche i focolai accesi dai leoni da tastiera. Ne usciremo prima e davvero migliori.
Intanto, cogliamo l’occasione per augurare buon Primo Maggio, rinnovare l’invito al rispetto delle regole di distanziamento, igienizzazione e uso della mascherina e ripetere l’appello per la donazione del plasma da parte dei pazienti negativizzati. Questa è una delle vie d’uscita insieme al vaccino.
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