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Misurato il nucleo di Venere, è simile a quello della Terra

Il nucleo del pianeta Venere misura circa settemila chilometri di diametro, una cifra simile a quello della Terra, che ha un raggio di circa 3.500 chilometri. Pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, il difficile calcolo è stato eseguito dagli scienziati dell’Università della California a Los Angeles, che studiano il nostro vicino cosmico dal 2006. Venere è molto difficile da esaminare, per via della sua densa atmosfera che può nascondere la superficie, per cui sono necessarie tecniche di osservazione molto specifiche per sondare al di sotto delle sue nuvole. Il team, guidato da Jean-Luc Margot dell’Università della California a Los Angeles, ha utilizzato il Goldstone Solar System Radar, uno strumento situato in California, per studiare il pianeta tramite le onde radar, e il Green Bank Telescope, in West Virginia, per monitorare gli echi delle onde che tornavano sulla Terra. In questo modo gli scienziati hanno potuto misurare i piccoli cambiamenti nella rotazione e nel movimento di Venere. Gli autori hanno dedotto che la durata di un giorno su Venere, equivalente a circa 243 giorni terrestri, può oscillare di circa 21 minuti. L’asse del pianeta inoltre sembra cambiare seguendo uno schema con un periodo di 29 mila anni. “Abbiamo utilizzato questi calcoli per capire quanto dovrebbe essere esteso il nucleo di Venere per restituire misurazioni del genere – aggiunge l’autore – il raggio del nucleo è risultato approssimativamente di 3500 chilometri”. Il gruppo di ricerca non è stato in grado di inferire lo stato e la composizione del nucleo, ma secondo le teorie attualmente più accreditate sarebbe di nichel e ferro, proprio come quello della Terra. “Non è ancora noto – osserva il ricercatore – se vi sia uno strato esterno più liquido, paragonabile al mantello terrestre”. La stima delle dimensioni del nucleo di Venere è in linea con i modelli teorici precedenti, ma un valore misurabile accurato potrebbe consentire valutazioni più precise sul nostro vicino cosmico in futuro. “Quasi tutto ciò che riguarda l’evoluzione di un pianeta è dettato dalle dimensioni del nucleo – conclude Margot – è davvero difficile capire la storia di un corpo celeste senza avere un’immagine affidabile della sua struttura interna”.