Notizie-Stampa dall’Italia di martedì 28 aprile 2021
«L’addio a Milva. Pantera “Rossa”, Bella ciao: ora non canterà più»(titolo dalla prima pagina del Fatto Quotidiano).
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«A Sassari un medico ha visto in un supermarket un suo paziente positivo e lo ha fatto chiamare: “Il signore che è positivo si presenti al box informazioni…”. Si sono presentate sette persone», scrive Alberto Pinna sul Corriere della Sera. Peccato che si tratti di una leggenda metropolitana adattata a varie località, riportata nove giorni prima anche dall’edizione palermitana della Repubblica, che la collocava a Canicattì, in provincia di Agrigento («Il medico riconosce al supermercato i pazienti positivi: scatta la denuncia»). A partire dal 26 marzo sono caduti nel tranello della chiacchiera infondata vari giornali cartacei e testate online: Il Quotidiano Italiano, ancora La Repubblica (edizione di Firenze), Il Giorno, La Nazione (che la dava per accaduta a Lido di Camaiore), Arezzo Notizie, Gazzetta di Modena, Prima Como, Mondo Palermo, La Notizia, Corriere del Mezzogiorno, Salerno Notizie, Il Tempo.
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La Repubblica annuncia nel titolo: «Tredicimila in Toscana / diecimila nel Lazio / la mappa dei medici no vax». Poi vai a leggere il testo e scopri che è tutto sbagliato. Non si tratta di medici, bensì di personale sanitario (medici e infermieri) e i numeri si riferiscono a chi non s’è ancora vaccinato, non ai contrari al vaccino.
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«È incredibile come le linee guida del ministro Speranza e purtroppo la stragrande maggioranza dei medici di famiglia siano no dugs», scrive Silvana De Mari sulla Verità. Siamo pienamente d’accordo, visto che in un gergo inglese arcaico dugs significa tette.
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La pagina Facebook del Corriere della Sera presenta così, in un titolo, il caso di don Giulio Mignani, parroco di Bonassola (La Spezia): «Se posso benedire le coppie gay, allora non benedico le palme». Veramente l’ex Sant’Uffizio (con il placet di papa Francesco) ha imposto a lui e agli altri preti di non benedire le coppie omosessuali.
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«I peli delle ascelle, emblema di emancipazione per una grossa fetta di universo femminile», sono l’argomento di un articolo di Giulia Mattioli sul sito della Repubblica. La frase finale riguarda la «Generazione Z che più di ogni altra è avulsa agli stereotipi e alle imposizioni». Non per cercare il pelo nell’uovo, ma poiché avulso significa staccato, isolato, bisognava scrivere «avulsa dagli stereotipi e dalle imposizioni».
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Titolo dal Giornale: «Orfana malata di cancro trova la madre: non la salva». Poiché il soggetto è orfana, non solo è malata di cancro ma pure cattiva.
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Titolo dalla prima pagina del Gazzettino: «L’Inter vuole chiudere i conti. A Verona cercando la vittoria “pesante”». Se ne deduce che i nerazzurri abbiano giocato in trasferta nella città dei gialloblù. Invece è l’esatto contrario: la partita si è disputata nello stadio di San Siro, a Milano.
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Incipit dell’editoriale del direttore Marco Travaglio sulla prima pagina del Fatto Quotidiano: «Quando morì papa Luciani, 33 giorni dopo papa Montini, Lotta Continua titolò: “È rimorto il papa”». L’espressione non è corretta. Infatti lascia intendere che dal decesso di Paolo VI a quello di Giovanni Paolo I siano passati 33 giorni. In realtà furono 53, essendo il primo morto il 6 agosto 1978 e il secondo il 28 settembre. I 33 giorni sono intercorsi fra l’elezione di Albino Luciani a pontefice e la sua prematura dipartita.
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«Sarà la vicinanza da casa e dalla famiglia», scrive Marco Calabresi sul Corriere della Sera. La lontananza alla grammatica si fa sentire.
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Sommario dal titolo di apertura sulla prima pagina della Verità, che parla di Nicola Zingaretti e dei russi: «Regione Lazio e Spallanzani cedono informazioni sui ceppi virali e sulle varianti nella trattativa sullo Sputnik». Che modificazioni si saranno registrate nella trattativa con i russi sullo Sputnik? Nessuna. Quindi bastava scrivere: «Nella trattativa sullo Sputnik, Regione Lazio e Spallanzani cedono informazioni sui ceppi virali e sulle varianti». E magari aggiungere «del virus».
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«Ancora nulla si sblocca sull’attivazione del polo vaccinale a Bozzolo», scrive la Gazzetta di Mantova, precisando che sindaco, medici, infermieri e volontari «tutti insieme si sono spostati in piazza Marcora per mostrare i 4mila posti di parcheggio». Azione alquanto misteriosa: mostrare i parcheggi a chi? E non saranno comunque troppi, considerato che Bozzolo conta 4.179 abitanti?
(di Stefano Lorenzetto – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)