‘La Conversione’: selezionato al ‘Los Angeles Italia festival’ il docu-film ‘contro’ il ‘quarto potere’
La Conversione: ‘Mio padre me lo ripeteva sempre: Vuoi fare il criminale? Allora getta la pistola e prendi in mano una penna.
Perché i veri criminali non siete voi…
Alla XVI edizione del Los Anegeles Italia Film Festival è stato selezionato ufficialmente nella categoria Docu is Beautiful La Conversione, soggetto e regia di Giovanni Meola, prodotto da VIRUS FILM con Amira3 e Reset di Andrea Valentino e Giovanni Meola.
Musiche originali di Daniela Esposito | d.o.p., Rosario D’Angelo | montaggio colorist Raffaele Tamarindo, mix Ignazio Vellucci | montaggio del suono Claudia Aureli | presa diretta Pit Capasso
Direttore di produzione Andrea Valentino | foto di scena Nina Borrelli | progetto grafico Francesco Cotroneo.
Protagonisti Peppe De Vincentis e Vincenzo Imperatore, on stage con Simona Barattolo, Roberta Ciancio, Umberto De Vincentis, Raffaele Melillo, Gaetano Cimmino.
La Conversione sarà in proiezione gratuitamente per tre giorni a partire dal 24 Aprile sulla sala streaming MYmovies.it
Dopo il Premio del Pubblico quale Miglior Documentario alla XIX edizione del Rome Independent Film Festival nella categoria ‘National Documentary Competition, la partecipazione al LAIFF si conferma così la maestrìa di Meola.
Peppe era scassinatore, maestro di rapine e contrabbandiere: 30 anni di galera vissuta.
Vincenzo era dirigente bancario, poi prima gola profonda del sistema finanziario italiano.
L’ex-manager bancario Vincenzo Imperatore (ora consulente contro gli abusi delle banche) e l’ex-galeotto Peppe De Vincentis (ora attore e drammaturgo) tra soldi, imbrogli e scrittura catartica.
La perdizione, prima, la redenzione, poi, in due libri-verità, due spettacoli teatrali e, ora, in un docufilm.
Dopo decenni di imbrogli, illeciti di varia natura, reati e accumuli di danaro più o meno legale, Peppe e Vincenzo si incontrano grazie alla macchina da presa di Giovanni Meola.
Nel 2013, Peppe scrive l’autobiografia Il Campo del Male (ed. Pironti), nella quale passa dai ricordi dell’adolescenza al battesimo criminale, alla detenzione in una dozzina di carceri (Poggioreale, Sulmona, Brescia, Rebibbia, Secondigliano, Reggio Emilia … inclusi due ex-OPG), tra confessione drammatica, sete di cocaina e ironia.
Nel 2014, Vincenzo pubblica il saggio-memoriale rivelazione Io So e Ho le Prove (ed. Chiarelettere), caso editoriale con decine di migliaia di copie vendute, squarciando il velo su 23 anni spesi al servizio della banca più importante del Paese. Con i suoi libri da anni denuncia irregolarità e pratiche illecite del sistema bancario nazionale ed internazionale.
Nel documentario La Conversione i due, nel conoscersi e nello scambiarsi domande e racconti delle loro vite, scoprono il modo di accedere ad una loro personale rinascita.
Tra universo sub-proletario e apparati borghesi, penitenze e ricordi, il racconto-documentario del regista/drammaturgo/attore napoletano Giovanni Meola si dipana su più livelli, alternando impianto biopic, inchiesta e formula teatrale.
Peppe, originario dei Quartieri Spagnoli, poi sfrattato in una baraccopoli del quartiere Fuorigrotta, aveva già scontato diversi anni di cella nell’ex-Carcere minorile Filangieri, oggi centro culturale-sociale occupato, ribattezzato Scugnizzo Liberato, prima di cominciare la sua vera carriera di rapinatore, e nel film si abbandona con purezza e crudele sincerità al racconto di se stesso e dei suoi anni bui.
Vincenzo, primo laureato della sua famiglia, affamato e voglioso di una scalata sociale perché proveniente dalla più che popolare zona di San Giovanniello, diventa capo-area di un’importante struttura bancaria, per poi perdersi fra etica negata, bonus, sistema Q48 e bugie, rievocando procedure e indottrinamenti matematico para-malavitosi, fino ad ammettere un patologico desiderio di competizione e supremazia.
I due uomini da totali estranei finiscono per sentirsi compagni di strada e di personale riscatto, scoprendosi accomunati, all’inizio del loro percorso di vita, dal desiderio di trovare il loro proprio ascensore sociale.
Di qualunque natura: spietato, pericoloso, imprevedibile.
Le musiche originali (fisarmonica e voce) di Daniela Esposito evocano malinconia e rimpianto, ma anche volontà di confronto e di cambiamento dei due protagonisti. Senza finzioni e senza rancori.
Sottrarre e ingannare – sostiene il regista Meola – sono state, a lungo, le attività principali delle loro vite. Entrambi, a un certo punto, però, hanno detto basta. Ed entrambi hanno cominciato, fatalmente, a scrivere e a svelare quello che erano stati, quello che avevano fatto e i segreti dei mondi dai quali provengono. Una cena tra loro due, curiosi di conoscersi tra domande e risposte senza remore, è di fatto la spina dorsale del mio racconto. Ciò ha rafforzato la mia intuizione iniziale, cioè che sarebbe stato assai interessante provare a raccontare le storie di Vincenzo e di Peppe in parallelo. Due facce di una Napoli matrigna e da sempre piena di insidie”.
Non dire bugie ma non dire tutto
Per maggiori informazioni: www.virusproduzioni.it/vp/ultimo-documentario
https://www.youtube.com/results?search_query=la+conversione+giovanni+meola
(Fonte: Lo Speakers Corner – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)