Il tifo azzurro che diventa la “torcida” delle Due Sicilie
Alberto Petillo
Il tifo azzurro che diventa la “torcida” delle Due Sicilie
Alberto Petillo : Finalmente una nazionale identitaria
Un fiume in piena, come le partite azzurre del Napoli, che ha visto in tutti questi lunghi anni di militanza allo stadio, un supertifoso di quelli senza tregua, Alberto Petillo, che ci parla di come è nata l’idea di questa nazionale delle Due Sicilie, che lo vede come “capo ultrà” assieme a altri innamorati del sud, come lui, amanti del pallone, dell’azzurro Napoli e di tutto ciò che riguarda la salvaguardia del territorio
“Il progetto, che lanciai al presidente Massimo Amitrano, che conosco da 3 anni è che non ha mai frequentato il Mondo identitario, nacque a Nola. La sua unica apparizione in pubblico fu appunto a Nola ( davanti a 700 persone, in una nota chiesa museo) in occasione del Giglio Borbonico del Fabbro, alla festa dei gigli, (giugno 2018) col sottoscritto, c’erano tra l’altro Gennaro De Crescenzo, Pino Aprile, Carlo Capezzuto, alla ennesima presentazione del Grande Libro delle Due Sicilie, dove illustrammo – credo ne accennai un passaggio anche a Belvedere news, nella nostra intervista – L’idea Nazionale da fare ed affiliare alla Conifa, il cui presidente Europeo – Alberto Rischio – è mio amico.”
Amitrano, che tra l’altro è arbitro dilettante di calcio e calcetto, nei vari tornei non Figc, ebbe da Petillo l’idea di fare l’associazione Arbitri Due Sicilie, quando ebbero modo di conoscersi nell’incontro di Nola; oggi sui fischietti arbitrali in questione, si nota lo stemma gigliato delle Due Sicilie, il neo presidente della nazionale delle Due Sicilie è originario di Scafati .
L’input di Petillo ha fatto si che Amitrano formasse la ASD Nazionale Due Sicilie.
Le cose poi sono precipitate, come capita di sovente. Quando Cipro del Nord ha rifiutato di partecipare agli europei – pur avendo già onorato gli impegni finanziari – per non far si che si affrontassero due nazionali di minoranza Armena, perché saranno due le compagini che rappresenteranno la comunità armena al torneo di Nizza, dove tra l’altro vivono oltre 35.000 armeni, hanno così ripescato le Due Sicilie d’ufficio.
Amitrano fornendo la documentazione di rito ( affiliazione e iscrizione al torneo) è stato così accolto al posto di Cipro del Nord. Tutto questo però è accaduto quando era ancora era senza squadra, senza quadri tecnici, senza sponsor, senza ct…. La ferma volontà però di Alberto Rischio, ex presidente Padania (con moglie Africana, mai usata la maglia Verde, ne’ il Va Pensiero. Niente di politico, insomma) di volere a tutti i costi la presenza duosiciliana al campionato europeo in questione, l’ha spuntata su tutto il resto, complicazioni aggiunte.
“ A bocce ferme ho avuto una sorta di dispiacere, ci racconta Petillo, perché la mia intenzione era quella di partecipare al progetto, come dirigente, però vista la non riuscita della mia idea, avevo la ferma volontà di starne fuori, rifiutando tra le altre cose l’invito di fare da responsabile della nazionale calcio a 5 ( gli affiliati Conifa hanno l’ obbligo di fare la nazionale femminile e quella per handicappati, ed a presto quelle giovanili); ho comunque deciso di rimanere al fianco dell’impresa sportiva identitaria, coinvolgendo altri amici come Luigi Guarino (Pres Club Napoli Due Sicilie) ed Angela Cuccillato, creando con loro il gruppo dei “Tifosi Identitari nazionale due Sicilie”, indipendente ed autonomo dalla nazionale ufficiale, ma di sostegno e tifo.”
Tra l’altro coinvolgendo anche il sottoscritto come da foto.
“Se sarà possibile andare a Nizza, faremo un tour e manifestazioni anti – garibaldesi, in ogni caso è già previsto l’arrevuoto di incitamento ai ragazzi, alla partenza per Nizza.” Ha chiosato.
Un’impresa ardua, proprio da Nizza arrivò colui che fece finire una storia ultra secolare, proprio da Nizza cominciarono a organizzarsi i comitati borbonici che tentarono di liberarsi del gioco savoiardo, proprio a Nizza ricompare la bandiera delle Due Sicilie, come una nemesi, quasi come voler fare il verso al capitano Franco Errico, nel libro di Alianello L’Alfiere, dove morente sospirò: Io non ho capitolato!”
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)