Tributi locali: storia di bugie e di voti condizionati!

Maddaloni. Da qualche mese l’amministrazione comunale si è attivata per recuperare i tributi locali non pagati rimasti per anni nei cassetti, ben chiusi, del Comune.
E’ giustissimo che i cittadini debbano pagare il dovuto per fare in modo che il Comune garantisca i servizi essenziali, si è deliberato di affidare tale riscossione ad un Agenzia esterna che come tale ricava il suo utile sull’incasso degli stessi tributi ma affidare tale mandato ad un Agenzia esterna preclude ai cittadini di dimostrare inesattezze o stati di indigenza per ottenere un risultato che sia veritiero e rispettoso delle varie peculiarità. Di sicuro non può aversi un confronto sereno tra le parti in questo specifico frangente storico di piena pandemia e ancor più certo non può esserci serenità se sulle spalle del cittadino pende un pignoramento. Purtroppo tutto ciò è conseguenza di scelte politiche pregresse avallate un po’ da tutte le forze politiche che hanno rinunciato alla possibilità che sia l’Ente creditore in prima persona ad attivare percorsi di pagamento dei tributi dovuti e/o non pagati. Sui tributi non pagati si sono concretizzate decine di campagne elettorali, tributi usati per indirizzare voti. Un tempo si diceva che era la Sinistra a spingere in questa direzione ma la storia ha dimostrato il contrario la Sinistra, nell’accezione più nobile del termine, sono decenni che è scomparsa dal panorama politico locale e quindi se non ininfluente certamente non ha goduto di effetti concreti per il mancato pagamento dei tributi, del resto gli attenti analisti politici locali queste cose le sanno bene perché sono decenni che la Sinistra non raccoglie voti dalle zone più popolari. Quella Sinistra si è sempre battuta contro l’esternalizzazione della riscossione dei tributi locali ben sapendo che sarebbe venuto meno quella sorte di paracadute per le fasce più deboli. Oggi assistiamo ad una riscossione che in molti casi non tiene conto di precedenti contenziosi o di difficoltà a fare fronte ad atti di pignoramento. Sarebbe giusto fermare questa micidiale operazione di aggressione, di vera e propria macelleria sociale, sarebbe opportuno che la politica nobile avviasse una seria discussione sulla evasione estendendo un regolamento condiviso e partecipato dalle associazioni di categorie produttive, commerciali senza escludere i singoli cittadini che proprio nei partiti dovrebbero trovare rappresentate le proprie istanze.