Ruviano. Dal Perù ‘fiori di cantuta e corbezzolo’ nel primo libro culinario di Giovanni Casaura
Perù-Italia: propiziato dal noto scrittore Giovanni Casaurail gemellaggio gastronomico all’insegna di due prelibati prodotti della terra: Il fiore della cantuta e il fiore del corbezzolo (La flor de la cantuta y la flor del madroño): un incontro d’amore che dura da secoli… anche a tavola (un encuentro de amor que dura siglos… incluso en la mesa).
Nella poliedrica produzione artistico-letteraria di Giovanni Casaura, scrittore, poeta, drammaturgo e saggista nato Ruviano, ridente paese del Medio Volturno, e conosciuto anche fuori dei confini nazionali, mancava un’opera sulla cucina.
In realtà questo libro, in italiano e in spagnolo, affronta in modo rigoroso sul piano storico, culturale e culinario il tema dell’incontro tra gli Italiani e i Peruviani appartenenti a due realtà storiche e civili che, pur distando tra loro più di 10.000 chilometri, hanno imparato a conoscersi e ad apprezzarsi via via nei secoli, dalla conquista spagnola di quelle terre fino ai nostri giorni.
L’emigrazione degli uni verso gli altri ha portato in più di cinque secoli non solo alla reciproca conoscenza e all’apprezzamento reciproco, ma anche alla contaminazione di prodotti e di cucina.
Nella prima parte del libro vengono delineati in maniera precisa i vari aspetti di questo incontro tra civiltà diverse ma egualmente grandi.
Si potranno così conoscere alcuni grandi Italiani, per lo più ignoti nel nostro Paese, che occupano una parte importante della storia del Perù e viceversa, i numerosi prodotti della terra importati da quello straordinario Paese e ritornati in patria a vita nuova, come ad esempio, per citarne uno dei tanti descritti in questo libro, il pomodoro che ebbe la sua consacrazione e la sua nuova vita nella seconda metà del Settecento nel Regno di Napoli di Ferdinando II, grazie ad esperti agronomi, alla fertilità del terreno e al clima dolce.
Fu lì, infatti, che fu creato il pomodoro San Marzano, una prelibatezza allora sconosciuta nel resto del mondo.
Il lettore potrà conoscere i piatti italiani che sono stati rivisitati più di centocinquanta anni fa e diventati piatti tipici peruviani e infine alcuni piatti esclusivamente peruviani che ormai sono conosciuti in Italia e in tutto il mondo.
Le numerose ricette, nella seconda parte, e le foto a colori, potranno accompagnare chi vuole cimentarsi nella cucina peruviana e sono presentate in modo chiaro e preciso, ma facile, e in un ordine diverso dal solito perché seguono quello con cui l’autore ha mangiato quei piatti nel suo viaggio in Perù o ha appreso dalla viva voce dei Peruviani.
Questo libro pertanto ha una prospettiva e un impianto diversi rispetto ai tanti altri di cucina esistenti, come chiaramente sottolinea l’autore nella Introduzione:
“Nel proliferare di pubblicazioni di cucina un altro libro non avrebbe senso se fosse soltanto un insieme di ricette più o meno appetitose…
In realtà la cucina era ed è importantissima non solo per la conoscenza di un Popolo, ma anche per comprendere le interazioni e le commistioni che ci sono state e ci sono tra popolazioni anche lontanissime tra loro.
Attraverso la cucina siamo in grado di conoscere le colture, i bisogni, le abitudini, i gusti, le ricchezze, e siamo capaci addirittura di comprendere il modo di ragionare, le aspirazioni, i sentimenti dei Popoli…”.
Buona cucina allora, consapevoli che, parafrasando quanto l’autore afferma, quando in un Paese mangiamo un piatto assaporiamo boccone dopo boccone la vita di quella popolazione, siamo investiti dai profumi di quella terra, sentiamo dentro di noi il sudore di quegli antichi contadini che con fatica coltivavano o allevavano quello che oggi mangiamo e che le massaie cucinavano con amore e fantasia, facendoli diventare via via il simbolo di una realtà quasi favolosa, apparentemente immutabile.
(News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)