ReiThera, avviata anche a Caserta la sperimentazione del vaccino tutto italiano
“Giornata importante per la ricerca italiana e il servizio sanitario regionale, che sta cercando in tutti i modi di porre in essere interventi per uscire da questa pandemia”. Così si è espresso il direttore generale del nosocomio casertano Gaetano Gubitosa nella giornata di ieri, sabato 20 marzo, in cui ha preso avvio anche all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta la sperimentazione del vaccino sviluppato dalla società biotecnologica italiana ReiThera, evidenziando che “siamo probabilmente tra le prime aziende ospedaliere in Italia ad aver dato seguito alla sperimentazione della seconda fase di questo vaccino”; quella relativa ai test di sicurezza ed efficacia dopo i buoni risultati ottenuti nella Fase 1, effettuata anche grazie ad un finanziamento della Regione Lazio ed in collaborazione con l’Istituto Spallanzani. “C’è preoccupazione, perciò i vaccini sono tanto importanti” ha poi aggiunto il dg Gubitosa circa l’intensificarsi dei ricoveri negli ultimi giorni, specificando che: “abbiamo un’ottantina di pazienti ricoverati tra gravi e meno gravi, in particolare alla terapia intensiva avanza ancora qualche posto letto, mentre i 18 posti di sub intensiva sono occupati; così sei pazienti sono costretti ad essere curati, con la ventilazione assistita, nell’area del pronto soccorso riservata al Covid”. Il dg ha inoltre reso noto che dopo i primi cinque volontari che lo hanno già ricevuto, il vaccino sarà dato a partire da oggi, e per tutta la settimana, ad una decina di persone al giorno, reclutate dal responsabile aziendale della sperimentazione, il dott. Paolo Maggi ”. Tra i cinque volontari a cui è stato somministrato nel centro sperimentazione dell’ospedale di Caserta figurano due testimonial d’eccezione: lo scrittore ed ex parlamentare, Gianrico Carofiglio e il giornalista Rai, Geo Nocchetti. Lo scrittore, arrivato intorno alle 9,30 , prima di entrare nel centro di sperimentazione, ha fatto sapere che la sua decisione di aderirvi è stata una naturale conseguenza di quanto era stato, al riguardo, portato a conoscenza “parlando casualmente con il suo amico, il dott. Paolo Maggi”. “Mi è venuto del tutto spontaneo dire: “voglio partecipare anch’io”. “Non mi sento un eroe, ci sono tanti altri volontari che fanno la stessa cosa” – ha tenuto a sottolineare. “In tutta Italia, la sperimentazione viene fatta in altri 26 centri – ha spiegato il dottor Paolo Maggi – e se tutto andrà bene, il vaccino potrebbe essere prodotto già a partire dalla fine della prossima estate”.
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)