L’onorevole Del Monaco (5 Stelle) chiede al ministro della Salute
Speranza di valutare la sperimentazione delle mascherine invisibili “FLUID VIRTUAL MASK, ideate da un ingegnere casertano, a tutela da contaminazione da patogeni delle vie respiratorie.
Riportiamo di seguito il contenuto della lettera dell’onorevole Del Monaco:
Illustrissimo Ministro, Illustrissimo Sottosegretario di Stato,
date le attuali condizioni di emergenza pandemica, soprattutto alla luce delle nuove varianti di Coronavirus che, come noto, accelerano ulteriormente il contagio, mi permetto di porre a Vostro vaglio una nuova possibilità di difesa alla trasmissione del contagio.
Una soluzione che, in attesa del raggiungimento della tanto sperata immunità di gregge attraverso il vaccino, risulta essere molto efficace nel contrastare l’entrata nell’organismo degli elementi patogeni.
I sistemi attualmente noti e utilizzati sono orientati ad una difesa passiva costituita da presidi di filtro meccanico dell’aria respirata da ciascun soggetto – le mascherine – la cui limitata efficienza non può, per sua natura, garantire completa difesa dai patogeni esterni.
L’aria infatti, nella sua composizione, ha sempre in misura variabile anche il tasso di umidità, in percentuale necessaria per la saturazione alla stessa temperatura.
E sono proprio le particelle di vapore che viaggiano con l’aria respirata a contenere patogeni che si associano e, se si considera la loro dimensione mediamente inferiore agli spazi di trama dei TNT (mascherina), è facilmente intuibile come riescano a raggiungere le mucose delle prime vie respiratorie.
Poiché in condizioni normali è praticamente impossibile la separazione di tali particelle con il proprio carico di eventuali inquinanti, è solo saturando gli ambienti obbligati di transito del respiro nelle prime vie respiratorie con particelle avverse a quelle patologiche, e che si muovono in tale volume obbligato, che possiamo sperare di opporci e difenderci.
Una valida soluzione è per l’appunto il ‘FLUID VIRTUAL MASK’, mascherina Invisibile per la tutela da contaminazione da patogeni delle vie respiratorie.
Nasce in Campania, a Caserta, il metodo, sottoposto a richiesta di brevetto in ottobre u.s., utile alla difesa corretta dalla contaminazione da virus e patogeni, con effetto verificato durante l’ultimo anno su un numero di circa quaranta persone, tra familiari e amici.
La metodica semplice, libera da condizionamenti della farmacopea ufficiale, da tutti riproducibile, sembra assicurare tutela bidirezionale per le vie respiratorie al fine di non contaminarsi o trasmettere qualsiasi patogeno.
L’ingegner Giovanni Sandomenico, riflettendo su alcuni elementi presenti in natura, ha pensato di adattare il fenomeno ozono alla necessità del momento come possibile rimedio precauzionale.
L’ozono è certamente un iperossidante e si comporta proprio come una tossina-veleno, ma, volendo citare un aforisma degli antichi studiosi del passato, “è la dose che fa il veleno”, e dunque, tenendo presente questa condizione, è possibile dare vita a un rimedio contro il diffondersi del contagio da Covid-19, proprio utilizzando l’ozono. Il tutto in maniera completamente naturale.
L’ozono non può essere manipolato e utilizzato allo stato nascente, se non in casi specifici, in considerazione della sua intrinseca instabilità̀.
Pertanto si fa affidamento alla tecnica di conservazione e possibile gestione, in grado di fermarlo in modo sicuro in fluidi oleosi.
Il semplice prodotto consta dunque di fluido (olio di mandorla opportunamente ozonizzato) che, portato alla bocca (parodonto) ed alla base delle narici mediante umettazione con bastoncino cotonato (tipo cotton fioc), pare riesca ad assicurare per almeno 8/10 ore un’efficace protezione.
Può essere utilizzato in associazione con i dispositivi di attuale tutela, ma altresì essere un completo sostitutivo.
Non produce alcun effetto collaterale, assolutamente ecologico, si risolve in ossigeno libero.
La soluzione consiste nel creare nell’ambiente delle prime vie respiratorie, narici, alta trachea e cavità orale, condizioni sfavorevoli al virus detto coronavirus (e per tutti gli altri patogeni), umettando l’ingresso delle narici con fluido ricco di ozono come olio puro di mandorla o altri adeguati, gorgogliato con ozono per 3 a 5ore a 75 microgrammi/millilitro reperibile anche in farmacia.
Il calore corporeo della parte dà inizio ad una lenta evaporazione del composto che si diffonde e distribuisce costantemente nell’ambiente specifico e sulle pareti limitrofe con effetto sanificante, emolliente ed energizzante.
È stato appurato infatti che proprio il coronavirus tende a sostare e legarsi alle mucose prima di raggiungere gli organi in basso, ove alla luce delle ultime ricerche, giunge per ingestione.
Nella cavità orale il mescolamento con il fluido ci consegna una saliva bonificata che incrementa la distribuzione a tutto il palato e vanifica la possibilità̀ per i droplet, quali responsabili della distribuzione e diffusione della contaminazione insieme all’umidità respiratoria, di assolvere al proprio ruolo nefasto.
La maggior produzione salivare che in modo naturale viene ingerita non è altresì da considerarsi dannosa.
L’ulteriore vantaggio che ne consegue è infatti quello di ingerire piccole dosi di fluido ozonizzato che produce diversi effetti benefici ai soggetti, nonché la tutela proprio dalla ingestione sopra menzionata.
La quantità modica di prodotto introdotta produce l’effetto di distribuzione per circa 8-10 ore ed è ripetibile senza alcun danno.
Eventuali agenti patogeni che superano la barriera meccanica -mascherina- accolti da un ambiente ostile, potranno essere espulsi mediante normali manovre igieniche di soffiamento e/o di lavaggio.
I vantaggi che ne derivano sono molteplici, oltre al costo irrisorio di produzione: Incremento sostanziale del coefficiente di sicurezza di difesa al possibile contagio; Tessuti limitrofi migliorati; Vie respiratorie agevolate e più efficienti; Abbattimento dei patogeni eventualmente ingeriti; Spettro temporale di azione fino a dieci ore.
Finalizzato al ruolo di tutela che è chiamato a svolgere, pare dunque formarsi un anello di difesa bidirezionale che, in modo del tutto naturale, non lascia spazio ad alcuna penetrazione o fuoriuscita. Possiamo pertanto considerare il fluido alla stregua di una mascherina virtuale che impegna le intere vie respiratorie superiori e che, come ausilio alle normali protezioni meccaniche già conosciute, o sostitutivo, ci isolano senza sofferenze dall’ambiente che ci appartiene.
Chiedo pertanto a Voi, Signor Ministro e Signor Sottosegretario, di prendere seriamente in considerazione la possibilità di far sperimentare il prodotto di cui sopra e, confermata l’efficacia attraverso ulteriori verifiche, permetterne quanto prima la distribuzione.
Chiedo, inoltre, la possibilità di un incontro con il sottoscritto e l’ing. Sandomenico per verificare la validità del prodotto conferendo direttamente con l’ideatore per ulteriori e fondamentali chiarificazioni.