S.Maria C. Vetere. Ordine forense: ‘getta la spugna’ il presidente Russo, cui subentra l’avvocato Elio Sticco
«Pur di avere una carica o una poltrona passerebbero sul cadavere di un loro caro» recita un aforisma del poeta inglese William Blake.
É un po’ il senso di quanto si sta verificando al Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere dove il presidente Adolfo Russo, con spiccato senso di responsabilità, ha rimesso la propria carica, cadendo in piedi: un gesto nobile e non frequente per gli innamorati delle poltrone.
Per amore della classe forense e per evitare il commissariamento – che si deciderà se l’opposizione continuerà a non far proseguire l’attività dell’organismo forense, anche con la presidenza ad interim del consigliere più anziano: il pluri-presidente Elio Sticco, già al lavoro – l’avvocato Russo ha preferito tentare il percorso più dignitoso, apprezzato anche da tanti colleghi che, appresa la notizia, lo hanno sommerso di telefonate.
Ora il past president Russo spera che i dissidenti – i quali lo accusano come i tre della maggioranza che si sono dimessi (Iaselli, Puoti e Palmirani) di immobilismo e cose simili – possano tornare sui loro passi con una rimodulazione delle cariche per far proseguire l’attività del Consiglio ed evitare l’onta del commissariamento: la prova del nove sarà proprio questa.
Se proseguiranno con l’ostruzionismo, significherà che volevano andare al voto anticipato con una avidità tale da superare finanche la vergogna di un commissariamento.
Un voto che si potrebbe concretizzare, vista la pandemia e i costosissimi mesi di commissariamento, soltanto a fine del 2023: quelli che vogliono il voto anticipato e vinceranno (ammesso che vinceranno, come immaginano) governeranno giusto un anno perché scadrà anche il quadriennio.
L’attuale situazione farebbe rigirare nella tomba avvocati di pregio che hanno guidato l’Ordine come Giuseppe Fusco, Alfredo Gaito, Vittorio Verzillo, Raffaele Papa, Francesco Troiano, Alfonso Martucci.
La decisione dell’avvocato Russo di rimettere la carica prende atto della «situazione di stallo e di assoluta ingovernabilità del Consiglio dell’ Ordine» e certifica la crisi irreversibile dell’organo amministrativo degli avvocati, che a questo punto dovrebbe essere commissariato.
La crisi è stata aperta dalla scelta di tre consiglieri dell’Ordine, facenti parte della lista di maggioranza, di dimettersi in tempo utile per potersi poi ricandidare alle elezioni del 2023.
A questa scelta hanno reagito i consiglieri di minoranza, che hanno deciso di disertare le riunioni, bloccando di fatto ogni attività dell’Ordine, anche quella ordinaria relativa ad iscrizioni, rilascio certificati, pareri, gratuiti patrocini, con danni per gli avvocati più giovani.
Nella sua lettera di dimissioni, Russo scrive di «incestuosa assonanza di egoistici intendimenti fra l’opposizione e parte della maggioranza...
Con contestuale e sospetta tempestività -spiega Russo- tre consiglieri della maggioranza: gli avvocati Iaselli, Palmirani e Puoti si sono dimessi, provocando il venir meno del quorum costitutivo del Consiglio fino ad allora appannaggio della maggioranza, che poteva contare su 13 elementi.
Risultando tale quorum non inferiore a 11 presenze (su 21 Consiglieri), non sfuggirà come la restante pattuglia di 10 consiglieri non poteva essere sufficiente a garantire la regolarità delle presenze, circostanza puntualmente verificatasi a seguito delle dimissioni.
Dimissioni -scrive il presidente dimissionario- veicolate come necessitate da una non condivisione delle “politiche” della maggioranza.
É più che probabile -prosegue Russo- che abbiano prevalso logiche egoistiche a logiche di tutela della classe degli avvocati.
Le stesse logiche sono state fatte proprie dall’opposizione che non si è fatta sfuggire la opportunità di “gettare a mare” la consiliatura per approdare a nuove elezioni, pur dopo un indeterminabile periodo di commissariamento.
Ora la gestione dell’ Ordine – conclude Russo – sarà presa dal consigliere più anziano: l’avvocato Elio Sticco, già per oltre 40 anni alla guida dell’Ordine, che governerà l’ordinario fino alla nomina di un commissario da parte del Consiglio nazionale forense».
Il commissario dovrà, entro sei mesi, indire nuove elezioni.
Alle dimissioni del presidente Russo sono seguite, come aveva annunciato, anche quelle della tesoriera e consigliera Annamaria Sadutto.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)