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Castellamare di Stabia. Il Covid-19 stronca la fibra del frate 95enne Oreste Maria Casaburo

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… È l’ultima volta che sto con voi, non più in attesa … È arrivata sorella morte. (Padre Oreste Casaburo) 

Intorno alle ore 7 di venerdì 5 marzo, presso il reparto destinato ai degenti affetti da Covid dell’ospedale San Leonardo di Castellammare, padre Oreste Maria Casaburo, frate minore conventuale di famiglia al convento di Sant’Antonio di Portici, è tornato alla casa del Padre celeste.

Religioso, sacerdote, parroco, nelle diverse località dove è stato di comunità, ha esercitato con profondo impegno e instancabile zelo il suo ministero pastorale. Con analogo fervore ha seguitato lo studio dei testi sacri e ha svolto ricerche sul francescanesimo. Quale «… ministro del sacramento ecclesiale della Riconciliazione, dispensatore della misericordia divina», è stato sempre pronto a soddisfare i bisogni spirituali di suoi molteplici penitenti: laici, preti e suore.

Nonostante qualche pesante acciacco e la tarda età – avrebbe compiuto 95 anni il prossimo 25 marzo – oltre a essere fattivamente presente in loco, ha continuato a svolgere l’incarico di padre spirituale delle Suore Crocifisse Adoratrici della Eucarestia dei conventi di Napoli – San Gregorio Armeno e di San Giorgio a Cremano.

Dopo un anno di forzata pausa cautelare, impostagli dalla circostanza, ha sentito forte il dovere di riprendere il suo ruolo di confessore e guida spirituale delle due famiglie monacali. Pertanto, quale « ministro del sacramento ecclesiale della Riconciliazione», com’era solito fare prima dell’insorgere e del diffondersi anche nell’area metropolitana di Napoli, della pandemia provocata dal Covid 19.

Nella mattinata di mercoledì  17 febbraio, si è recato dalle suore per confessarle. Rientrato in casa, uomo di preghiera, attendendo l’ora della celebrazione della Santa Messa vespertina, com’è sua abitudine, ha impegnato le poche ore libere alternando alla lettura del quotidiano la recita del Santo Rosario.

Sceso in chiesa, al termine della Santa Messa, svestiti i sacri abiti, giunto nei pressi della mensa, inciampando, è caduto. Dopo quella altrettanto grave, avvenuta ad Assisi nell’ottobre del 2018, a seguito di questa rovinosa caduta, ha riportando una ferita lacero-contusa alla regione occipitale. Prontamente soccorso, portato in ospedale per gli accertamenti e le necessarie cure del caso, nella tarda serata è ritornato in convento.

Rasserenato, nulla lasciava presagire che un’altra insidiosa terribile minaccia già minava il tanto suo provato fisico. L’indomani, telefonicamente, era avvertito di allertarsi, perchè una delle monache da lui confessate era risultata positiva al Covid. Eseguito quindi il tampone antigenico, risultato positivo al test, nella mattinata di lunedì 22 febbraio, ha cominciato ad avvertire i primi sintomi della funesta pandemia.

Aggravatosi, nella giornata di sabato 28 febbraio, si è reso necessario il ricovero presso il nosocomio  stabiese.

Si sperava che il gioviale e saggio frate superasse quest’ultima avversità. Purtroppo, però, non è stato così: è uscito sì dal tunnel ma per volare in alto nel Cielo. La pandemia ha mietuto un’altra vittima, privando a quanti a lui si rivolgevano di un solido punto di riferimento. Per quanto avesse preparato tutti, ripetendo spesso, … è l’ultima volta che sto con voi, sono in serena attesa di sorella morte …, la triste notizia della sua dipartita ha provocato sgomento e commozione in tanti che l’hanno conosciuto.

Si riporta un sintetico profilo del nostro compianto frate, strenuo assertore e difensore della presenza della comunità conventuale in agro di Portici. Comunità, che come per il passato anche per l’oggi e il futuro incalzante, sia sempre lievito per la crescita spirituale morale e materiale del popolo fedele affidatogli

Oreste Maria Casaburo: Pomigliano d’Arco, Napoli, 25 marzo 1926 – Castellammare di Stabia, 5 marzo 2021.

Nato Aldo Terenzio Casaburo «… da Raffaele e Maria Pirozzi», prestissimo, ha maturato l’idea di dedicare la sua vita all’Altissimo.

Accompagnato dai genitori, poco più che undicenne, è entrato nel convento dei Frati Minori Conventuali a Ravello, in provincia si Salerno. Ha seguito gli studi ginnasiali a Ravello, dal 1937 al 1938 e a Copertino, dal 1938 al 42 e quelli liceali a Sant’Anastasia, dal 1943 al 1946. Presso il cenobio di Montella, dove dal 1942 al 1943, è stato affiliato per il noviziato, il 7 novembre 1943, ha emesso la professione temporanea. A Roma, dal 1946 al 1951, presso il Collegio di San Teodoro ha portato a termine gli studi teologici e ha conseguito la licenza in Sacra Teologia, nel 1951 nella Facoltà Teologica di San Bonaventura. A completamento della sua formazione, si è diplomato in archeologia, paleografia e diplomatica. Durante la permanenza nella città eterna, il 26 marzo 1947, ha pronunciato la professione solenne. È stato, poi, ordinato: suddiacono, il 17 dicembre 1949; diacono, il 5 febbraio 1950; presbitero «… da monsignor Traglia», l’8 luglio 1950.

Ovunque dall’obbedienza sia stato destinato di comunità, otre che nel ministero sacerdotale, esercitato specialmente nelle parrocchie, ha servito la Provincia Religiosa Napoletana in vari uffici: Nocera Inferiore, Insegnante nel Seminario, 1951-1953; Castellammare di Stabia, 1953-1961; San’Anastasia, Prefetto degli Studi, 1961-1964; Napoli – San Lorenzo, Segretario Provinciale, 1964-1966 e Commissario Generale, 1966-1967, Commissario del Terzo Ordine Francescano, 1963-1967; Rappresentante legale della Provincia, 1964-1988; Sant’Anastasia, Rettore, 1967-1970; Napoli – Immacolata al Vomero, Guardiano, 1970-1979 e Parroco, 1970-1982; Baia Domizia, Guardiano e Parroco, 1982-1985; Napoli – San Lorenzo, Guardiano, 1985-1988; Assisi – Franciscanum, Economo, 1988-1989; Castellammare di Stabia, 1989-1991; Portici, Guardiano e Parroco, 1991-1997; Nola, Guardiano, 1997-2005 e, Parroco, 1997-2003; Portici, 2005.

Riportiamo la testimonianza di alcuni dei innumerevoli suoi figli spirituali:

  • Ti ho amato con amore di fratello e figlio nei nove anni vissuti con te nel nostro bel Sant’Antonio di Portici la meraviglia borbonica. Sei stato una guida e un maestro di vita spirituale e francescana, sempre entusiasta, umile, accogliente, vitale, con un cuore immenso accogliente e gentile. Memoria storica della nostra Provincia Napoletana, fedele al carisma conventuale, sacerdote secondo il Cuore di Cristo, sei stato un leone per la Gloria di Dio. Raccolgo la tua preziosa eredità, e ne faccio tesoro per la mia vita. Grazie per tutto quello che mi hai dato, insegnato, e soprattutto mi hai fatto comprendere cosa significhi essere uomini e farsi santi. A Dio Padre Oreste riposa felice tra le braccia dell’Agnello Immacolato. (Luigi Carillo ofmconv)
  • A te caro P. Oreste che sei sempre stato il più umile tra gli umili …. il più saggio tra i saggi …. il più presente tra i presenti nelle nostre vite …. hai volato basso per tutta la vita insegnandoci cosa significa essere un vero cristiano ….. adesso però vola alto ….. sempre più in alto ….. perché è lì il tuo posto dove ti aspetta il nostro Gesù ,…. riposa in pace …. hai lasciato un ricordo indelebile nei nostri cuori ….. ti vogliamo un mondo di bene. (Sergio Cipolletti)
  • Lo sappiamo che tu non vuoi questo ma oggi per noi è un giorno triste, molto triste.

Scrivere adesso tutto quello che tu ci hai lasciato non è possibile.

Ma non potevamo non dirti GRAZIE, a Te che sei stato da sempre nostro immenso ispiratore.

Tra noi eri Tu il più giovane, sempre pronto ad una nuova idea che potesse accendere, ancora una volta, l’entusiasmo nei nostri cuori.

E quando qualcosa non andava eri lì pronto a darci forza, instancabile come nessuno di noi lo è mai stato.

Non farci caso se adesso le lacrime non riescono a fermarsi.

Nei nostri cuori esplode la gioia di averti avuto accanto:

se chiudiamo gli occhi sentiamo ancora la tua mano sulla nostra testa in segno di benedizione o le tue braccia che ci stringono a Te per darci forza.

Siamo sereni nella certezza che sei al fianco di Dio, nella vera gioia, nostro amatissimo padre Oreste!  (La Cetra Angelica)

  • A TE che mi ripetevi sempre se potessi prendermi anche una piccolissima parte dei tuoi dolori, a te che mi hai sempre ricordato nelle tue preghiere, a te che hai asciugato tante volte le mie lacrime tenendomi la mano , a te che mi hai fatto piangere quando durante una messa hai invitato a fare festa il giorno in cui saresti andato in paradiso,a te che mi hai scritto una volta A Beatrice che c’ e’ sempre e ci sara’ sempre chiedo scusa!

Oreste non riesco a sorridere al fatto che sei tra gli angeli, continuo a piangere come non avresti voluto tu.

Grazie Padre Oreste, perche’ hai accompagnato la mia vita, grazie xche’ hai accarezzato le mie ferite, grazie perche’ mi hai fatto sorridere tante volte, grazie perche’ mi volevi bene e chiedevi sempre di mamma e dei mie ragazzi, grazie perche’ con le tue parole piene di modernita’ , di pace e serenita’ ci sei sempre stato e ci sarai sempre

Ti voglio bene Oreste,mi mancherai tantissimo

Buon viaggio mia guida , se puoi anche da la ‘ su continua ad accarezzare la mia mano guidandomi e dandomi forza nella vita  (Beatrice Bonamassa)

  • chi non lo ha amato e continuerà a farlo? Ha servito i suoi servigi fino alla fine , un Frate Francescano esemplare ! Ora al fianco del Signore e alla Santa Vergine, è vero, non vi è certezza più assoluta! (Marianna De Gregorio)

È immensa la tristezza che oggi proviamo per la sua dipartita ma ci consola la certezza di aver acquistato un altro Santo protettore in Cielo. Accompagnato dalla nostra preghiera il Signore lo accolga nella schiera dei Santi e Beati di tutta la famiglia Serafica. (Raffaele Acerbo)

(di Stanislao Scognamiglio – Fonte: Lo Speakers Corner – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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