Nove dipendenti ASL Caserta rischiano il licenziamento senza preavviso
Sono giorni abbastanza concitati per quel che concerne l’ASL di Caserta, finita nel mirino di un’inchiesta, che aveva fatto luce su un sistema che vedeva al centro di tutto ignari ‘pazienti’ o clienti che erano costretti a degli esborsi di danaro ingenti.
All’interno della struttura casertana, inoltre sarebbero ben nove i dipendenti che rischiano il licenziamento senza preavviso, il sistema di corruttele emerso con l’inchiesta del Nas di Caserta coordinata dalla Procura di Napoli Nord, ha portato alla luce l’inquietante spaccato relativo alla gestione dei pazienti psichiatrici nel casertano. La cattiva gestione burocratica ed amministrativa da parte dell’ASL di Caserta che aveva l’intento di sabotare totalmente il sistema dei budget di salute era stata più volte denunciata da alcune cooperative sociali della rete facente del Comitato don Peppe Diana, già a partire dal lontano 2010 seguite nel 2013 anche da una denuncia presentata e depositata alla Procura della Repubblica ed alla DDA. Esposti e richieste che non si sono mai fermate, chiedendo all’Antimafia di indagare e di controllare su quanto stesse accadendo.
Il dirigente dell’ ASL Caserta, Ferdinando Russo, negli scorsi giorni, avrebbe sospeso ben nove dipendenti i quali sono sottoposti ad indagine che rischiano dunque il licenziamento immediato senza preavviso.
Dal quadro indiziario emergerebbe tale ricostruzione, ossia : dall’anno 2019 e fino ai primi mesi di quest’anno, ossia il 2021, vi erano parecchi interessi criminali in grado di mettere in crisi il sistema dei budget di salute, una forma di integrazione sociosanitario tra le più evolute in Italia. Il torbido intreccio di interessi tra certi personaggi dell’Asl come è poi emerso nella figura di Carizzone ed altri, ma certamente non gli unici, ed imprenditori privati convenzionati secondo principi di compiacimento, hanno monopolizzato per anni ricorse economiche dirottandole dai servizi pubblici territoriali verso iniziative private. Tutto a discapito della riabilitazione terapeutica di coloro che venivano presi in carica dalla sezione psichiatrica casertana.
Seguiranno eventuali aggiornamenti
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