Caiazzo. Riapre sabato il Duomo ristrutturato dopo circa 4 anni di chiusura ‘forzata’
Ormai è tutto pronto per la cerimonia, importante anche se ridimensionata per immaginabili esigenze pandemiche, inerente la riapertura al culto della Chiesa Concattedrale,
già elevata al culto di Basilica dedicata a santo Stefano Menecillo ed alla Vergine Assunta, in programma alle ore 17 di sabato 27 febbraio con una
concelebrazione liturgica presieduta dal monsignor Orazio Francesco Piazza, vescovo di Sessa Aurunca nonché amministratore apostolico della diocesi Alife-Caiazzo.
Funzione solenne, nonostante l’accesso limitato a 124 posti a sedere, nel rispetto delle vigenti norme anti contagio, circostanza che non consente neanche la partecipazione di tutti i sacerdoti della diocesi, sicché,
per consentire un più consono degli ormai prossimi riti pasquali (per quanto possibili),
è prevista una nuova festa anche per inaugurare un nuovo altare marmoreo, frontale rispetto ai fedeli, che ha sostituito quello in legno apposto a suo tempo per adeguarsi alle nuove norme ecclesiastiche.
Essendo ormai improcrastinabile l’esigenza di un degno restauro, lo storico luogo di culto fu chiuso il 2 aprile 2018, lunedì dell’Angelo, quindi proprio dopo lo svolgimento dei vari riti pasquali,
culminati con la tradizionale messa “notturna” che purtroppo anche quest’anno sarà interdetta dalle norme anti-covid; la riapertura, invece, avverrà nella ricorrenza di san
Leandro e san Gabriele dell’Addolorata, co-patrono dell’Azione Cattolica.
Intanto il giovane quanto dinamico amministratore parrocchiale don Antonio Di Lorenzo ha officiato le varie funzioni nella chiesa di san Francesco, contigua alla casa comunale in ristrutturazione, chiesa che pure abbisogna di adeguato restauro.
Se, come tutti auspichiamo, ben presto le norme anti Covid dovessero risultare meno rigorose, infine, lo stesso sacerdote (nella foto qui accanto) avrebbe intenzione di promuovere un incontro finalizzato alla presentazione dei lavori effettuati nel Duomo.
Nel frattempo proponiamo alcuni cenni storici del medesimo tempio, elaborati da Luca Sorbo che con l’occasione ringraziamo anche per le foto, mirabili come tutte le sue opere.