Caserta. ‘Scandalo ASL’: indagato anche il PD Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio regionale
12 arresti, 6 misure interdittive, 79 indagati tra funzionari e dipendenti, sequestro di oltre 1,5 milioni
di euro: è questo, in estrema sintesi, il frutto dell’indagine sull’Asl casertana portata avanti dai NAS di Caserta e coordinata dalla procura di Napoli Nord.
Tale operazione, denominata “Penelope”, ha permesso di venire a conoscenza di numerosi episodi di assenteismo, corruzione e gare d’appalto truccate.
Tra gli indagati anche il presidente del Consiglio Regionale della Campania Gennaro Oliviero, del PD, incriminato per il reato di “traffico influenze” per un singolo episodio.
Tramite intercettazioni telefoniche e ambientali si è potuta scoprire la realizzazione di numerose pratiche scorrette tra cui l’affidamento a poche ditte favorite dei lavori di ristrutturazione e adeguamento di locali aziendali gestiti dal Dipartimento di Salute Mentale, corrotte con regali e alte cifre di denaro.
L’accusa vede l’affidamento dei servizi di soccorso non a personale qualificato ma a volontari facenti parte di un’associazione che a sua volta comprava il silenzio con regali e altri vantaggi.
Corruzione anche per i gestori delle strutture riabilitative convenzionate, le quali donavano ingenti somme di denaro ai funzionari pubblici che avevano il compito di tutela e recupero dei pazienti psichiatrici.
Spariti anche i fondi per i progetti per i pazienti di fasce deboli mai messi in campo e, secondo le indagini, prontamente intascati dal Dipartimento di Salute Mentale.
Procura di Napoli e Nas di Caserta hanno infine accertato l’acquisto di beni strumentali ad uso privato con i fondi pubblici dell’Asl e l’allontanamento da servizio di medici ed infermieri che durante il turno lavorativo svolgevano invece faccende personali e familiari.